È noto che la captazione dell'acqua del Gran Sasso, destinata a rifornire d'acqua le Provincie di L'Aquila e Teramo sin dall’inizio, è effettuata in deroga alla legislazione vigente che regolamenta la captazione delle acque potabili. La necessità della deroga è dovuta al fatto che la captazione non è abbastanza lontana dall'attività umana - nello specifico quella del Laboratorio dell'INFN -.
Quello che è meno noto è che nel 2002, in seguito allo sversamento dello stesso tipo di quello attuale da parte dell'INFN, che inquinò non solo le acque superficiali, ma anche la falda, l'allora Presidente della Regione Abruzzo Pace mi affidò il coordinamento del gruppo di lavoro che si occupò del problema.
Grazie anche al lavoro dell'Istituto Zooprofilattico Sperimentale fu dimostrato che la contaminazione non riguardava solo le acque superficiali, ma purtroppo anche la falda. Fu dimostrato anche che l’unico responsabile dell’inquinamento era il LNFN. La quantità di inquinante, per fortuna, fu tale da non creare pericoli per la popolazione umana. Fu però di assoluta evidenza che si dovesse intervenire in modo urgente per evitare eventi similari che avrebbero potuto avere anche conseguenze catastrofiche - basti pensare alla contaminazione radioattiva -.
Il Presidente Pace chiese al Governo, sia risorse sia i permessi per intervenire all’interno dei Laboratori e nel traforo autostradale, per effettuare i lavori necessari per la messa in sicurezza della captazione dell'acqua destinata sia alla Provincia di Teramo, sia a quella di L'Aquila. Il Governo rispose nominando un commissario e stabilì di utilizzare i fondi destinati alla cosiddetta "Terza canna" per la messa in sicurezza. Appare sconcertante che i Governi succeduti a quello di Pace - segnatamente quello di Del Turco e poi di Chiodi e infine quello di D'Alfonso - non si siano mai minimamente preoccupati di verificare cosa sia stato fatto per mettere in sicurezza la captazione dell'acqua e se i lavori effettuati fossero efficaci. Leggo le parole di uomini di governo dell’Abruzzo che sembrano confermare, dal punto di vista sicurezza, oggi ci si trovi esattamente dove ci si trovava nel 2002. I fatti odierni che, peraltro, seguono quelli dello scorso agosto, dimostrano in modo inconfutabile che se dei lavori sono stati fatti essi non sono state fatti come si sarebbe dovuto, né che l’INFN abbia modificato le proprie prassi operative per prevenire “sversamenti”.
Usare l’acqua captata nel Gran Sasso, pertanto, oggi costituisce un rischio inaccettabile.
È, peraltro, sconcertante, che fin’ora nessuno mi pare abbia chiesto di fare la cosa più ovvia: sospendere l'attività del LNFN fino a che non sia stata messa in sicurezza la captazione dell'acqua.
Appare inconcepibile che fra la sicurezza della salute dei cittadini e la ricerca scientifica, pur se di alto livello, si scelga quest’ultima a scapito della prima. È altrettanto inconcepibile che i Governi nazionale e regionale, tengano in così poco conto i diritti sanciti dalla Costituzione. La questione della sicurezza dell'acqua del Gran Sasso, infatti, è una questione che riguarda il più prezioso bene dell’umanità. Un bene la cui salvaguardia fa passare tutto, ma proprio tutto in seconda linea. L’Acqua è letteralmente vita e chi attenta alla sua sicurezza è un criminale che deve essere perseguito con assoluto rigore senza se e senza ma. Una politica e una scienza che non si assumono le responsabilità delle evidenti omissioni che si sono succedute da ormai oltre 15 anni sono una politica ed una scienza indegne.
Vincenzo Caporale
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Professor Vicenzo Caporale,anzi considerata la nostra vecchia conoscenza carissimo Vincenzo ,Prendo atto delle tue puntuali considerazioni.Considerazioni fatte,non dall'uomo comune della strada,ma da un uomo di scienza dall'alto della sua lunga esperienza e che pertanto ,queste tue conclusioni ed avvertenze ,nella chiusura dei laboratori,fino a quando non saranno messi in sicurezza,mi auguro vengano prese in seria considerazione dalla procura della repubblica di Teramo.Grazie Enzo comunque per averci ulteriormente informati.
Carlo
Il laboratorio sotto al Gran Sasso va chiuso e smantellato subito.
Il Professore si esprime sempre con chiarezza e precisione chirurgica. Ed ha perfettamente ragione: no si possono mettere tre attività (autostrada, INFN, captazione avqua) sullo stesso livello per cercare di conciliarle: ce n'è una di gran lunga preminente sulle altre ed è davvero criminale non esserne consapevoli e non compiere atti conseguenti.
Buongiorno,
Come sopra evidenziato dal sig.Caporale, sono trascorsi 15 anni e la situazione non è cambiata e tutto a discapito dei cittadini abbbruzzesi e chissà quante cose vengono versate negli acquedotti italiani e nessuno fa niente, menefreghismo totale
Leonardo
Cosa deve ancora avvenire nel Laboratorio del Gran Sasso prima che qualcuno ci spieghi CHIARAMENTE cosa diavolo avviene in occasione della messa in pratica dei loro famosi progetti? Gli sversamenti di che natura sono? Penso che chi paga regolarmente la bolletta dell'acquedotto abbia in diritto di sapere cosa si ritrova nel bicchiere... Il laboratorio ha la licenza di fare tutto quello che vuole SOLO perché dicono di fare esperimenti che pochi o nessuno riesce a fare. Per gli Abbruzzesi che che hanno sempre bevuto una delle più buone acque d'Italia si ritrovano l'acqua inquinata senza che nessuno senta il DOVERE di spiegare cosa da quasi 20 anni stia succedendo. Possiamo essere orgogliosi di avere un Laboratorio unico al mondo. Io No.
Non sono un robot
Mi occupo di questo problema da un annetto circa,non mi sento al sicuro e sono sconcertata,ma non stupita,dalle info che raccolgo a riguardo!a breve saremo tutti costretti a prendere precauzioni per la salute!
Bene ed allora chi dei nostri attuali politici risponde e mette in movimento la macchina operativa, velocemente ?
Nel frattempo, poiché i cittadini comprano acqua minerale anche per cucinare, vogliamo provvedere alla distribuzione di acqua potabile?
Mi appello ai tre magistrati competenti,esperti ed onesti,a cui è' stato affidato l'incarico di svolgere le indagini su quanto è accaduto sotto il traforo del Gran Sasso ,spero che sia per il laboratorio di fisica nucleare,che per la stessa autostrada,questi magistrati riescano ad imporsi ed a sospendere le attività' del laboratorio e chiedere di far mettere in sicurezza le canne dell' autostrada,e soprattutto a non permettere ingerenze nazionali ed internazionali (vedasi ambasciata americana ed altre)che sicuramente se ne fregano di noi abruzzesi ,anteponendo solo ed esclusivamente i loro interessi di ricerca ,intorno ai quali,in nome della ricerca.stessa speculano e ..........gravitano cifre astronomiche di denaro.
ormai è giunta lora di levare dalle poltrone tutti quelli che non amano la nostra
regione. Che non voglio lasciare un futuro sereno per i nostri figli
Tanto di cappello a quello che dice e quello che è per quest'uomo che è stato uno dei pochi a non piegarsi ai diktat della politica. Sempre molto lucido
GRAZIE per l'ulteriore spiegazione......... non da ultima data da persona competente!!!!!
spero di non dire una castroneria ma mi domando se fosse possibile effettuare la captazione dell'acqua ad un livello superiore al laboratorio ed alla autostrada.
Credo che sia oltrepassato il limite massimo di tolleranza, basta vogliamo persone responsabili che pensino esclusivamente alla salute di tutti gli Abruzzesi e di tutti i turisti in attesa di risposte e della verita' !!!!!!!