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Video: Iniziati i voli dell'elicottero per la sistemazione in quota dei Prati di Tivo degli ObellX

di Giancarlo Falconi
7 minuti

Primi voli dell'elicottero ai Prati di Tivo per la sistemazione degli  ObellX in quota per garantire la sicurezza del bacino sciistico e poter iniziare a programmare la tanto agognata apertura degli impianti di risalita.

Di seguito la Lettera della Guida Alpina, Pasquale Iannetti, inviata nelle scorse ore a sua Eccellenza, il Prefetto di Teramo, il dottor Angelo De Prisco.https://www.youtube.com/watch?v=5n87gWNGE6c
( immagini web cam Prati di Tivo) 

Oggetto: Pericolosità del progetto di messa in sicurezza del bacino sciistico e del centro abitato di Prati di Tivo.
Attuazione del “Piano di Gestione e Sicurezza Rischio Valanghe”

Gentilissimo Sig. Prefetto,
Mi rivolgo a Lei per chiedere, anche a nome dei tanti utenti e amanti della montagna, di convocare con estrema urgenza una “Conferenza di Servizio” per affrontare il delicato argomento della “messa in sicurezza della stazione sciistica di Prati di Tivo”.

Questo perché, Lei, dall’alto della sua autorevole posizione, possa intervenire per valutare ed eventualmente fermare il progetto del Presidente della Provincia che vuole a tutti i costi, contro gli interessi della popolazione locale e non solo, mettere in sicurezza il bacino sciistico dei Prati di Tivo ancora con un progetto, costato 2 milioni di euro, che è già stato un insuccesso, investendo altri soldi pubblici. Come ampiamente riportato dagli organi di stampa, nella primavera del 2020, il giorno del collaudo, si sono autodistrutti 3 dei 12 esploditori, comunemente chiamati ObellX (foto).
Nei giorni scorsi la Provincia, nonostante tutto, ha dato disposizione per mettere sul piazzale dei Prati di Tivo i nove esploditori (ObellX) superstiti, con la ferma intenzione di istallarli nuovamente in loco. Dove sono stati ora temporaneamente collocati, rappresentano un pericolo, in quanto insistono in una zona dove potrebbero essere investiti dalle forti raffiche di vento che, in certi momenti potrebbero soffiare anche a 100 km/orari ed oltre. Tutto questo per significare che questi giocattoli potrebbero finire nella scarpata sottostante con le immaginabili conseguenze.

Il progetto, di cui troverà tutte le informazioni necessarie nei documenti che Le allego, non è adatto per la località, così come è stato concepito.

Gli OBellx sono impianti amovibili di distacco valanghe a distanza, basati sull’esplosione di una miscela gassosa di idrogeno e ossigeno, all’interno di un cono aperto e vengono posizionati nelle zone d’accumulo. Il sistema, innovativo rispetto al precedente GAZ.EX ormai obsoleto, provoca un distacco artificiale programmato delle valanghe che consente di rompere il manto nevoso prima che questo si verifichi spontaneamente e viene utilizzato, principalmente, per rendere sicure strade, abitati e piste da sci. Tale apparato consente di scegliere il momento più favorevole per il distacco, chiudendo al pubblico le aree sottostanti.

Questo sistema, consolidato in tutte le stazioni dell’arco alpino non può, però, funzionare sempre e ovunque. Nel caso specifico di Prati di Tivo, questi apparati, essendo stati collocati sotto le pareti del versante Nord del Corno Piccolo, potrebbero assolvere al compito, ma, proprio per la loro posizione, creano un rischio non da poco, in quanto, le onde d’urto generate dalla esplosione possono far distaccare dei manti nevosi sopra gli apparati stessi, come è già successo.

Questa considerazione ampiamente documentata l’ho scritta ai Presidenti della Provincia Renzo Di Sabatino prima e a Diego Di Bonaventura poi, ma nessuno dei due mi ha dato ascolto e il 27 marzo 2020, giorno del collaudo dei 12 apparati una valanga, generata dagli stessi ne ha travolti e distrutti tre.
Dopo tale triste avvenimento ho provveduto ad inoltrare alla magistratura due denunce: una alla Corte dei Conti di L’Aquila (allegata) ed una alla Procura della Repubblica di Teramo (allegata). Ciò spiega la mia, ma non solo, preoccupazione per l’eventuale reiterarsi di un sicuro insuccesso. Infatti, Il Presidente Di Bonaventura ha recentemente chiesto al Sindaco di Pietracamela, l’autorizzazione per il sorvolo dell’elicottero necessario all’istallazione degli apparati, operazione per la quale, la Giunta Provinciale, ha approvato un fuori bilancio di ben 330 mila euro per acquistare tre nuovi esploditori.
Ho già suggerito una soluzione alternativa, ma non sono stato ascoltato; ho proposto il sistema Daisy Bell, che è nato per far fronte all’esigenza di poter usare un sistema a gas mobile e trasportabile sotto un elicottero per le operazioni di distacco programmato di valanghe. Questo nuovo e innovativo sistema volante, per il distacco appunto di valanghe, ha molti vantaggi: semplicità di funzionamento, rapidità d’intervento, autonomia, economicità, efficacia, mobilità.
La sua applicazione ha dimostrato ampiamente come la rapidità di intervento in qualsiasi condizione meteorologica e soprattutto la possibilità di frazionare la massa nevosa che si vuole staccare, siano dei fattori estremamente importanti per quanto riguarda la sicurezza e l’affidabilità del sistema di protezione.

Nei link allegati ci sono tutte le spiegazioni riguardo all’innovativo sistema Daisy Bell.
Sitihttps://digilander.libero.it › Daisybell
.https://www.youtube.com/watch?v=uxSYklE5BV0
Bisogna far comprendere anche all’Ente Provincia, che è proprietario degli esploditori, che per attuare un distacco artificiale è necessario un accurato studio di intervento che si concretizza nel Piano di Intervento di Distacco Artificiale (P.I.D.A.). Esso è il documento che regola l’intervento degli operatori e deve contenere l’elenco del personale coinvolto (che deve essere non solo titolato, ma anche con grande esperienza ) nelle operazioni ed i relativi ruoli, i luoghi di intervento, le norme di sicurezza e di comportamento, i tempi di intervento e le priorità. Per concludere aggiungo che, i vari registi e attori di questo increscioso teatrino che la “politica” ha messo in scena, dovrebbero mettersi da parte e far fare a chi queste cose le sa e le conosce, altrimenti la lezione che madre natura ci ha dato il 18 gennaio 2017 a Rigopiano e ai Prati di Tivo è stata assolutamente inutile in quanto non compresa. Bisognerebbe tener ben presente questo principio: la natura e la neve vanno rispettate e non possono essere controllate. Purtroppo, a troppi soloni, tutto questo sfugge perché preferiscono ignorare, oggi come allora.
Era il 18 marzo 1999 quando scrivevo questo al Sindaco del Comune di Farindola: … In merito alle possibilità di caduta di masse nevose, slavine o valanghe, nell’area di Rigopiano, non vi è dubbio che sia il piazzale antistante il Rifugio Tito Acerbo che la strada provinciale che porta a Vado di Sole possano essere interessate dal fenomeno…..
Quello che è successo a Rigopiano il 18 gennaio 2017 lo sappiamo bene tutti e ai Prati di Tivo il disastro potrebbe essere ancora più grave. È dal 1982 che cerco di mettere in guardia tutti, ma, fino ad oggi, inutilmente.
Con osservanza
Pasquale Iannetti

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