Se il presidente del Teramo Calcio ha pensato che con la sortita di ieri - durante una conferenza stampa che aveva tutte le caratteristiche di una trappola - di intimidire o solamente intimorire i giornalisti, con il suo improbabile atteggiamento di capopopolo con striduli quanti inutili acuti, si sbaglia di grosso: i giornalisti continueranno a dedicare alle vicende sportive e giudiziarie della squadra l’attenzione che merita, esattamente come prima e se possibile anche di più.
Se il presidente Campitelli ha pensato, con la minacciosa e rumorosa presenza di qualche ultras, di azzittire i giornalisti ha ottenuto il risultato opposto a quello sperato: le domande i giornalisti non solo le faranno in conferenza stampa ma gliele porranno tramite i giornali, online, in tv, radio, blog e quant’altro sarà possibile utilizzare per tenere desta l’attenzione della pubblica opinione su un argomento di indubbio risvolto sociale e come tale di indiscusso valore notiziale.
Se il presidente Campitelli ha pensato di isolare qualche giornalista, a lui scomodo, additandolo alla riprovazione dello sparuto quanto sguaiato gruppetto di ultras, si metta l’animo in pace: attorno a questi giornalisti faremo scattare una solidarietà tale che il presidente del Teramo calcio nemmeno è in grado di immaginare. Si difenda dalle accuse dei magistrati, come vuole e come può, perché da questo e solo da questo dipende la serie B per il Teramo, e lasci stare i giornalisti tirati in ballo solo per sviare l’attenzione e gettare fumo negli occhi di qualche ingenuo tifoso fideisticamente suggestionato dalle sue fole contro l’informazione che non può abdicare alla propria funzione solo perché Campitelli si presenta in conferenza stampa con gli ultras. Ce ne vuole!
Stefano Pallotta (Presidente Odg Abruzzo)
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Commenti
Giusto, mio errore.
Per il resto non cambia nulla.
Non era una conferenza stampa.
Buongiorno anonimo,
La lettera risponde a una conferenza stampa che non è stata una conferenza stampa.
Il Teramo calcio subito dopo ha detto di avere massima fiducia nei giornalisti.
Senza parole,