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La voce del mercato a Teramo....

di Giancarlo Falconi
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Caro Falconi, che bello il mercato del sabato, come ci mancava il vociare impastato con il profumo di arrosti e porchetta. Ben lieta di riassaporare soprattutto la rassicurante routine del sabato teramano, mi viene però da borbottare...per fortuna che con la mascherina non si vede il labiale.... per dirla alla teramana, che è sta mattità? Arrivo al "varco" presidiato di Piazza Verdi: bene, dà sicurezza vedere i Vigili Urbani. "Signora i guanti. Ah, non li ha. Stavolta glieli forniamo noi". Ringrazio. Mi pare brutto dire che io il panino con la porchetta mica me lo preparo da sola, il pollo manco lo vedo considerata la distanza che giustamente devo tenere dal camion delle leccornie. Grata indosso i guanti, che poi sono mini sacchetti del congelatore che se ne siano già usciti prima di finire di metterli, è un dettaglio. Taccio ma penso. Penso a che fine faranno tutti quei sacchetti di plastica. Penso che forse era meglio un bel flacone di gel per sanificare le mani. Entro tra i camion, non tocco nulla, nessuno tocca nulla, del resto che si potrebbe toccare se non la bustina che ti porgono gli ambulanti? Tutto a posto. Poi mi capita di vedere i video su you tube, i commercianti, Filipponi, le persone che si aggirano con i guanti che non toccano niente, ma proprio niente. E gli esercenti....guarda....ci sono tutti....loro si che hanno i guanti fatti bene. Tagliano la porchetta come se suonassero il violino, la adagiano sul pane fresco con grazia, avvolgono l'ambito pacchetto con perizia e lo porgono al fortunato cliente con orgoglio. Tutto con i guanti. Gli stessi guanti con i quali prendono le volgari banconote per metterle in cassa. Del resto il lavoro sporco qualcuno deve pur farlo. L'importante é avere i guanti.