Salta al contenuto principale

Obbligo vaccinale. Una sorta di trattamento sanitario obbligatorio. Pronte le diffide contro le Asl...

di Giancarlo Falconi
3 minuti

Doppia diffida di alcuni o molti a seconda della lettura dei numeri, operatori sanitari, pronti a far di legge e principio contro l'obbligo alla vaccinazione.

Violazione della Privacy.
Diffida.



Spett.li Datore di Lavoro, Ordine e Autorità,

in merito al cosiddetto obbligo vaccinale per il trattamento dell’agente biologico covid 19, il decreto legge n.44 del 1 aprile 2021 prevede all’art. 4 una serie di adempimenti per gli ordini professionali e datori di lavoro che comportano il trasferimento ed il trattamento di dati personali sensibili degli iscritti e dei dipendenti. 

Ai sensi del decreto legislativo n.51 del 2018, che dà attuazione alla direttiva EU 2016 n.680, il trattamento dei suddetti dati è possibile solo in ambito penale ma non in materia sanitaria, perciò, al di fuori dell’ambito penale il trattamento è illecito.

Agli artt. 41 e 42 il decreto legislativo n.51/2018 suddetto prevede una responsabilità risarcitoria a carico dei datori di lavoro e dei funzionari o dipendenti pubblici o privati che materialmente trasferiranno i dati dagli ordini alle ASL o da qualunque gestore, ed anche sanzioni da 50.000 euro fino a 150.000, nonchè sanzioni penali fino a 3 anni di reclusione previste dall’art. 43.

Si rappresenta alla Vostra spettabile attenzione che il decreto legislativo succitato prevale sul decreto legge emesso dal Governo Draghi perché attuativo di una direttiva europea, quindi, il trasferimento/trattamento dei dati sarà sanzionato anche se previsto da un decreto legge.

Qualunque datore di lavoro o funzionario pubblico o privato che si renderà complice del trasferimento dei dati, non importa se in esecuzione del decreto legge o di qualunque ordine superiore, in adempimento del decreto legge del 1 aprile 2021 n.44 art. 4, sarà sanzionato e pagherà personalmente per il trattamento illecito.

In caso di violazione la/il sottoscritta/o Vi denuncerà personalmente alle Autorità e al Garante della Privacy, che legge per conoscenza la presente, per la violazione delle suddette norme penali e amministrative.

Senza alcuna esclusione delle richieste risarcitorie per violazione degli artt. 3, 8 e 21 della Carta Europea dei diritti fondamentali che prevedono il consenso libero ed informato, la garanzia di sicurezza del trattamento dei dati, il divieto di discriminazione: tali norme dei trattati impongono a qualsiasi autorità italiana e Ordine professionale di disapplicare le norme dello Stato membro in contrasto con i trattati.

La presente si invia anche al Garante della Privacy a valere quale segnalazione di illegittimità del trattamento dei dati personali e sensibili in contrasto con le suddette norme.

PQM

Si diffidano i destinatari in intestazione a disapplicare il decreto legge n.44 del 2021 perché contrario ai Trattati sul Funzionamento dell'Unione Europea art. 6 e alla Carta Europea dei diritti fondamentali, nonché in contrasto con il decreto legislativo n. 51 del 2018.

A partire dalla sentenza n. 170/1984 della Corte costituzionale il criterio di risoluzione dei contrasti è la disapplicazione. La Consulta ha affermato che in caso di sopravvenienza di una norma comunitaria contrastante con una norma nazionale preesistente quest'ultima deve intendersi automaticamente caducata

Su tali presupposti si diffida a cessare, e/o non dare attuazione al trattamento e trasferimento illecito dei dati sensibili inerenti la situazione vaccinale della/o scrivente disposto illecitamente del suddetto decreto legge.


 DIFFIDA N. 2 RIGUARDANTE VIOLAZIONE DEL CODICE DI NORIMBERGA E L’INCOSTITUZIONALITÀ DELL’OBBLIGO AL VACCINO COVID-19...

Chi si assumerà la responsabilità sanitaria e penale?

Commenta

CAPTCHA

Commenti

Visto che in caso di morte o di invalidità permanente nessuno ne risponderà. La salute è una sola e i dati dell'Ema parlano di oltre 100000 casi di danni gravi e di morti a livello europeo per Pfizer e meno per Astrazeneca di cui si sente invece tanto parlare. Come stanno i sanitari con paresi "temporanee" al volto qui in Abruzzo? Circolano anche notizie di decessi nel teramano di persone in salute a pochi giorni di distanza e di ricoveri in ospedale, perché non se ne sente parlare dalla stampa? Di salute ce n'è una sola. Inoltre la copertura fino a quando dura? E soprattutto, chi è stato vaccinato ha gli anticorpi o no? E in che percentuale effettiva? Qualcuno alla Asl può rispondere a queste domande invece di rassicurare sul nulla?

Quanto è triste DOVER lavorare SOLO per mangiare.....

https://www.ilmessaggero.it/roma/news/covid_fiano_romano_casa_di_riposo…

Eppure, tra qualche mugugno (che, specie per chi lavora in ambito sanitario, va ponderato e pure parecchio perché i rischi di ghettizzazione e non solo sono elevatissimi), e tantissime reazioni di approvazione, c’è chi, come l’avvocato e giurista di Rapallo, in Liguria Marco Mori, 42 enne esponente di Vox Italia – che non è un no vax (etichetta affibbiata senza pietà e sovente a chi nulla ha a che vedere con i no vax) e che non nega l’esistenza e la pericolosità del Covid-19 “nell’era della sanità annientata da decenni di politiche liberiste”, non teme di esprimersi pubblicamente contro una ‘strada’, tra passaporti vaccinali ed altri strumenti simili per lavorare, viaggiare, entrare nei locali, quindi, sostanzialmente, per vivere, che sembra tracciata per la popolazione tutta e non soltanto per gli ‘eroi’ della sanità.
Eroi spesso precari, malpagati e maltrattati da uno Stato che oggi, persino per bocca di chi negli anni passati ha agito col ‘machete’, si muove con la forza delle leggi e con la motivazione di volerli difendere dopo che la sanità pubblica italiana è stata trascinata per i capelli ad un passo dal terrificante modello statunitense, che, con l’aggravante dell’austerità di matrice eurista, si sta diffondendo anche nel Vecchio Continente.
“Si parte dai sanitari, poi toccherà a tutti – la ‘piazza’ subito Mori, che a questo giornale si era già espresso duramente, sullo stesso tema, nel dicembre del 2020 – Ora spetta alla gente reagire, spero in una valanga di ricorsi e spero che quando la Corte Costituzionale dice una sciocchezza, questa venga sottolineata senza paura. È inutile girarci intorno, parliamo di un organo ‘politico’, gente che politicamente la pensa come coloro i quali li hanno messi lì. Questi sono i risultati dell’alterazione della rappresentanza democratica che sostanzialmente ha ‘toccato’ anche gli organi di garanzia”.
Sotto il profilo giuridico, l’obbligo, riassume l’avvocato ligure, è messo in questi termini: “Senza legge, un obbligo non può esserci, ma qui entra in gioco l’articolo 32 della Costituzione, che, in sintesi, vieta di arrecare danno alla persona. E se la stessa Aifa, l’Agenzia italiana del farmaco, dice che gli eventuali effetti gravi a lungo termine dei vaccini non si conoscono, significa che questa è una sperimentazione. E allora, la presunta salvaguardia della collettività con cui tanti si sciacquano la bocca, a questo punto, soccombe. Un trattamento sanitario obbligatorio, ora, non può esistere. Probabilmente, con le procure che archivieranno i possibili ricorsi, ci si dovrà rivolgere alla Corte Penale Internazionale”. Però, ammette Mori, “Se la maggioranza cederà ci sarà poco da fare, anche perché le pressioni, pure senza legge, sono fortissime ovunque, compresi i luoghi di lavoro. Non stupiamoci, però, se tanta gente è ormai assuefatta a certi meccanismi: da un anno sono cancellate le libertà personali, a prescindere da come la si pensi sul Covid che comunque non è l’Ebola, ed il Paese, già piegato dai vincoli di bilancio dell’Unione Europea che hanno aumentato in modo impressionante disoccupazione e povertà, vive un tracollo economico e sociale spaventoso ma mentre sta passando il messaggio che con i vaccini a tutti le cose andranno meglio. Ah, sì? E dove sono le politiche di protezione sociale? Dov’è la piena occupazione? Dov’è la spesa a deficit per il pieno stato sociale? Perché, sai, farsi il vaccino non salva dalla precarietà, o dalla perdita del posto di lavoro quando l’azienda fallisce oppure delocalizza, o quando quel che rimane del settore pubblico deve essere definitivamente distrutto”.
“Il vaccino protegge dall’infezione grave e quindi si proteggono anche i più deboli, evitando di intasare gli ospedali? La condizione individuale – risponde a questa domanda l’avvocato – prevale su quella collettiva, non esiste alcun obbligo a comportamenti ‘eroici’. Inoltre, le implicazioni che un obbligo simile porta con sé sono molte di più e non possono essere ignorate. In questo momento, neanche il datore di lavoro avrebbe diritto a sapere se sei vaccinato oppure no. I dati sanitari sono personali ed ultrasensibili, non esiste alcun diritto a conoscerli. Mi chiedi se sono vaccinato? ‘Non sono affari tuoi’: questa è la risposta da dare, la più intelligente. Ed è ovvio che in certi casi si possono impugnare i provvedimenti”.
“Ma c’è anche un altro aspetto che va menzionato ed analizzato: – continua – improvvisamente, dopo quarant’anni di tagli alla sanità pubblica, di chiusure dei piccoli ospedali, di distruzione della medicina territoriale, di eliminazione di centinaia di migliaia di posti letto, di diffuso precariato del personale medico e sanitario, ‘qualcuno’ si ‘sveglia’ e si preoccupa della salute delle persone, a partire dai medici e dagli infermieri. Se si è un minimo ragionevoli, non si può credere alla buona fede neppure in un caso del genere. A chi governa, da decenni, non è mai importato nulla e non importa nulla neanche questa volta della salute della popolazione, altrimenti non si sarebbe raso al suolo il sistema sanitario nazionale che avrebbe potuto gestire senza grandi difficoltà anche il Covid, perché il Covid non è minimamente paragonabile ad altre epidemie, e si affronterebbe il disastro economico e sociale con ben altri strumenti, non solo con il vaccino”.
“Senza contare che in gioco ci sono le multinazionali del farmaco, controllate tra l’altro dai gruppi della grande finanza speculativa. Non scherziamo, per favore”, conclude Mori. (red.)

La responsabilità penale non viene "assunta", si evince da un reato. Se c'è un reato ed un giudice ritiene l'imputato colpevole scatta la responsabilità penale.

VACCINARE I VACCINATORI
Decreto nazionale che forse finirà peggio.
Sembra fatto apposta per sollevare da responsabilità sia le ASL che i cosiddetti medici no vax; cosicché tutti quanti possano ritenersi in regola, proprio come i granelli di sabbia che non si sono mai sentiti responsabili della frana del Vajont!
E così le vaccinazioni della Gente, verosimilmente, subiranno, purtroppo, altre battute di arresto!
Com'è triste Venezia
Aznavour