Un omicidio è un omicidio. Il delitto più efferato. Qui non leggerete di giustificazioni perchè non esistono giustificazioni ma semplicemente di una verità storica. FRancesco Di Rocco che ha assassinato suo padre, ( difeso dall'avv. Federica Benguardato) Mario, nell'appartamento di Famiglia a Teramo, non è mai stato un bambino, un ragazzo, un uomo che la società civile potrebbe definire "normale" ( parola che rifiutiamo) ma 50 anni fa, la realtà sociale era diversa e ogni diagnosi precludeva non solo come oggi, la volontà della famiglia ma soprattutto una rivoluzione culturale e sanitaria. L'approccio a questa lettura e visione dovrebbe essere con un occhio e un orecchio agli attimi di angoscia e di paura di un ragazzo mai cresciuto fino in fondo. Francesco era un uomo mite che subiva, che ha subito, secondo il racconto di tante persone nel corso degli anni, una figura paterna ossessivamente autoritaria. Violenza fisica e verbale. Abbiamo incontrato i suoi compagni di scuola in un bar di Teramo. Abbiamo ascoltato FRancesco Storto, suo compagno di banco ma soprattutto il coro unanime delle amiche che confermava una situazione famigliare che ha sempre superato il limite. L'unico filtro la madre, insegnante, deceduta di recente. Gli stessi compagni che andranno a trovare Francesco in carcere entro Natale; gli stessi compagni disposti a tutto per far sentire a Francesco quel calore umano, quell'affetto umano negato, quell'amore rubato.
Ascoltate https://www.youtube.com/watch?v=0mS3-UYUGVI

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