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Regione Abruzzo. La peggiore riforma Adi è diventata realtà. Ci scrive una mamma per la grave disabilità della figlia...

di Giancarlo Falconi
3 minuti

Le asl abruzzesi hanno subito la peggiore e nefasta riforma delle Adi che si potesse immaginare e soprattutto realizzare. Le asl abruzzesi, pur consapevoli del danno evidente nella assistenza al paziente hanno politicamente subito la riforma senza alcuna protesta pubblica.
Questa lettera che vi pubblichiamo è la sintesi esatta di ciò che sta accadendo nel silenzio di tutti, tranne di alcuni sindacati ( Ugl) che ci sono stati vicini nella denuncia.
Leggete anche https://www.iduepunti.it/16-05-2025/riforma-adi-limbarazzo-di-marsilio-con-il-suo-dirigente-tavolo-regione-la-politica


Questa lettera meriterebbe di fare il giro della Regione Abruzzo. 

Voglio segnalare pubblicamente il grave disservizio ricevuto dall’azienda xxxxxxxxx nell’ambito delle cure domiciliari. Dopo aver contratto ben 2 infezioni al catetere venoso centrale, la mia bambina ha subito conseguenti ricoveri ospedalieri a Pescara e Roma dove nell’ultimo e’ stata sottoposta nuovamente ad una procedura delicata ed invasiva di posizionamento di un  nuovo dispositivo in sostituzione di quello infetto, nell’attesa che cio’ fosse possibile sono trascorsi giorni interminabili fatti di pianti e sofferenza in quanto la bimba non ha piu’ vene disponibili per le cure ed e’ molto difficile fare prelievi e mettere accessi venosi periferici, infatti il catetere e’ la sua salvezza. Finalmente torniamo a casa e mi viene comunicato dal coordinatore il giorno stesso che l’azienda non ha infermieri in sostituzione del nostro infermiere ormai dimissionario (chissa’ perche’), piantati in asso nel pieno weekend dove non solo non si trova personale ma non si assicurano cure SALVAVITA ad una bimba di soli 21 mesi, gettando nello sconforto e paura una famiglia come la mia già sufficientemente provata da mesi di ricoveri e diagnosi piombate all’improvviso. 

Per non parlare poi della carenza di materiale e l’abbigliamento non consono al ruolo che si ricopre nonostante le mie richieste a volte anche estenuanti, via telefono, whatsapp di avere piu’ accortezza nel trattare la bimba e di usare il campo sterile quando si fanno le procedure con il catetere visto che e’ immunodepressa, e anche perche’ era cio’ che vedevo fare nel nostro ospedale di fiducia, mi viene risposto che il protocollo non lo prevede e che loro quel materiale richiesto da me non ne hanno e devono ordinarlo. (Guanti sterili, mascherina, camice, cuffia, fisiologica monouso visto che veniva usata sempre la stessa acqua per i lavaggi, tutte cose normalissime insomma ma che avrebbero evitato il verificarsi di infezioni o perlomeno abbassarne il rischio e mi viene chiesto di fare IO un elenco, manco fossi un’ infermiera. 
 

Colgo l’occasione invece per ringraziare  Sonia la mamma di Silvia che mi ha indirizzato per la burocrazia, Gloria la mamma di Alissa che e’ super esperta nonche’ formatissima in campo PICC e la dottoressa Sparvieri dell’ADI di Nereto che e’ stata sempre disponibile con me oltre l’orario lavorativo e la ditta KCS che ci sta assicurando il servizio nonostante ferie e il poco preavviso. Carissimi amici quando barrate la casella con la scelta dell’operatore, ricordatevi di queste mie parole in nome di tutte le famiglie che si affidano a loro in momenti delicati della propria vita. Devo pertanto rendere pubblica questa situazione perché c’e’ in gioco la vita e il benessere dei malati e soprattutto di quelli piccoli e indifesi.

Rimaniamo a disposizione della asl di Teramo per ogni notizia sul caso. 
Caro Presidente Marsilio, ci arrivano proteste da tutta la Regione Abruzzo perchè purtroppo questo modello di malasanità era facilmente ipotizzabile.
Anche lei Presidente, insieme al padre di questa riforma, dovrebbe scusarsi con questa famiglia e con le famiglie abruzzesi.


 

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