Quarta punta sulla riforma Adi della Regione Abruzzo che sta creando diversi problemi dal punto di vista sanitario e umano.
Quali problemi? Ci scrivono...
- C'è un problema nelle nuove attivazioni, con il messaggino e il link che metterà in difficoltà anziani, persone con poca dimestichezza con la tecnologia e situazioni particolari di disagio/abbandono. Questo si andrà probabilmente a scaricare sui medici curanti che si troveranno a dover rimediare, con un aumento della burocrazia.
- Questo porta a un ritardo nelle attivazioni che dilata i tempi in cui il personale sanitario arriverà dal paziente.
- C'è il problema degli interventi non programmati per il pomeriggio e la notte, in caso di problemi con un catetere, un sondino nasogastrico ecc. Sono previsti solo per le alte complessità, cioè pazienti Sla e poche altre tipologie, quindi una minoranza dei pazienti.
- C'è il problema del materiale per le medicazioni avanzate che i famigliari dovranno andare a prendere. A parte il disagio per i famigliari...Come funzionerà? I medici curanti dovranno prescrivere quali medicazioni e pomate applicare? Adesso sono gli infermieri adi a scegliere cosa utilizzare. Molti medici le lesioni, le piaghe neanche le vedono, fanno la richiesta poi arriva l'infermiere a medicare. Molti neanche sanno quali medicazioni avanzate hanno a disposizione alla ASL. E poi quanto ne verrà dato? Si andrà al risparmio?
- C'è il problema di quello che avete definito "mercato delle vacche grasse". Le varie coop/ditte in competizione promettono questo e quel servizio aggiuntivo/benefit che le altre non hanno o non possono mantenere con il budget previsto. Qualcuno potrebbe continuare a garantire gli interventi non programmati di pomeriggio/notte, altri meno strutturati no. Si può creare una differenza di trattamento in base alla cooperativa/ditta che scegli, e che magari hai scelto a caso mentre ti stavano dimettendo dall'ospedale, senza conoscerle?
- Ci sono i problemi che riguardano il personale sanitario che fino ad ora ha tenuto in piedi il servizio: chi ci lavora da anni si ritroverà a dover competere per mantenere i suoi pazienti, e mantenere un numero di prestazioni che gli garantisca uno stipendio dignitoso, visto che a differenza dei colleghi ASL, non hanno uno stipendio fisso garantito. Come già detto da quello che si sa, le coop/ditte entranti assumono a partita Iva, quindi si fa verso una precarizzazione del personale sanitario che potrebbe riperquotersi sulla qualità dell'assistenza. Quanti degli infermieri e degli oss delle coop/ditte entranti hanno già esperienza in adi?
- C'e una svalutazione e una perdita di autonomia nel lavoro degli infermieri che non potranno più gestire gli accessi e concordarli con pazienti e famigliari/care giver, visto che saranno caricati sulla piattaforma già con i giorni previsti. È una modalità rigida, non flessibile che non tiene conto anche di eventi occasionali, imprevisti, come un paziente che quel giorno non c'è perché deve andare a fare una visita. Ma soprattutto la svalutazione e perdita di autonomia è sulla gestione delle medicazioni, se veramente il materiale per le medicazioni avanzate verrà dato(contato?) direttamente al paziente.
Le cose che funzionano non dovrebbero essere stravolte o cambiate in peggio, nel caso migliorato ascoltando chi usufruisce di quel servizio e chi lo tiene in piedi col lavoro".
A chi conviene tutto questo?
Chi dovrebbe rispondere a questa domanda? Chi dovrebbe indagare?
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