È colpa nostra.
È solo colpa nostra.
Della delusione che adesso proviamo, di questo sentirci mortificati e avviliti, ignorati e non considerati,
siamo noi gli unici responsabili.
Solo noi. Perché noi, in uno slancio di fiducia, avevamo davvero creduto che questa volta, anzi per la prima volta,
l’Amministrazione volesse davvero ascoltarci. È colpa nostra, perché avevamo davvero pensato che il Sindaco e gli assessori, volessero davvero aiutarci. La cronaca ha già raccontato quello che è successo: la farsa di un Consiglio Comunale che noi avevamo chiesto e al quale, alla fine, non siamo stati invitati, se non come spettatori impotenti.
Ma questo non significa che sia stato un Consiglio inutile, al contrario: ha raggiunto totalmente gli scopi che l’Amministrazione si proponeva: imbavagliarci e fingere di essersi interessata ai nostri problemi, senza in realtà interessarsi minimamente dei tantissimi temi da noi sollevati. Se davvero avessero voluto interessarsi, avrebbero invitato, con facoltà di parola, non solo noi, ma anche gli imprenditori impegnati nella ricostruzione, l’assessore regionale ai trasporti e lo stesso commissario Castelli,
ovvero tutti quei soggetti per i quali, in questo momento, il Centro Storico di Teramo rappresenta un impegno, ma anche con i quali, ognuno per il proprio ruolo, si sarebbero potute valutare soluzioni. invece, nulla, se non uno sterile dibattito sui parcheggi, senza soluzioni e senza vere proposte, come era già
tutto deciso da tempo.
LO SPOSTAMENTO DEL CONSIGLIO
ERA PREMEDITATO
Quella alla quale abbiamo assistito in sala consiliare, era una recita scritta tanto tempo fa, con un copione che
aveva quale scopo principale la manifestazione della totale mancanza di rispetto nei confronti dei cittadini.
Una mancanza di rispetto scandita dai tempi: abbiamo presentato la documentazione in Comune il 12
febbraio, sollevando nuovamente il problema della crisi del Centro Storico, ma sono stati necessari 70 giorni,
perché si arrivasse alla convocazione della prima commissione, ma solo per scoprire che, in quei 70 giorni,
non era avvenuto nulla.
Il tutto, per evitare di entrare nel merito delle tante questioni aperte, così come di valutare le nostre proposte,
quali ad esempio quella di creare strisce blu al di fuori del Centro Storico, ma anche a San Nicolò, e affidarle
alla TeAm, con personale trasferito dagli ex Tercoop della Easy Help, consentendo alla stessa Easy Help di
abbassare i costi del personale e rivedere le tariffe. Proposta liquidata con un “non è possibile”, accampando
diritti di esclusiva del concessionario, ma dimenticando che a Piazza Dante, nella gestione del parcheggio
sotterraneo, è già stato fatto.
E’ solo un esempio, uno dei tanti possibili, perché ogni nostra proposta o idea ha ricevuto lo stesso
disinteresse. Del resto, cosa ci saremmo potuti aspettare da un assessore al Commercio, che sembra muoversi
solo come una pedina difensiva dell’Amministrazione, senza mai prendere la parola per entrare nel merito
dei temi più importanti del Centro Storico.
Mai una parola sul Delfico. Mai una parola sul Palazzo della Sanità. Mai una parola sul trasporto pubblico.
Mai una parola sul decoro urbano. Mai una parola sull’illuminazione. Mai una parola sull’artigianato ormai
scomparso.
Per questo:
NOI NON RICONOSCIAMO FILIPPONI
COME NOSTRO ASSESSORE
Non possiamo e non vogliamo condividere l’operato di un amministratore che ha sempre preferito curare più
gli interessi dei privati che quelli dei cittadini e che negli ultimi anni, ha investito decine di migliaia di euro
del capitolo “Rivitalizzazione del Centro Storico”, solo nell’organizzazione di concerti che non hanno
assolutamente “rivitalizzato” nulla.
Noi, però, non abbiamo intenzione di rassegnarci, né di cedere alle logiche del disinteresse, che mortificano
la nostra professione e distruggono anni e anni di sacrifici, storie familiari e tradizioni commerciali e
artigianali, penalizzando anche chi ha scelto di vivere nel Centro Storico.
Per questo, vista l’assoluta improduttività del dialogo e l’inutilità della ricerca di un corretto rapporto con
l’amministrazione, abbiamo deciso di far valere le nostre ragioni nelle più alte sedi istituzionali, facendo in
modo che il
MODELLO NEGATIVO TERAMO
venga portato all’attenzione di chi, a differenza dei nostri amministratori sia in grado non solo di
comprendere la reale portata del problema, ma anche di individuare le possibili soluzioni.
Per questo
CHIEDEREMO UN INCONTRO
AL PRESIDENTE DELLA REPUBBLICA
Nella certezza che il Primo Italiano saprà ascoltarci e offrire alle nostre proposte quell’attenzione che mai
abbiamo trovato nei nostri amministratori cittadini.
Per presentare questa iniziativa e le altre che abbiamo intenzione di attuare, si terrà
IL GIORNO XX ALLE ORE XXX*
UNA MANIFESTAZIONE CON CORTEO
E “CONSIGLIO COMUNALE DEL CENTRO STORICO”
IN PIAZZA MARTIRI, APERTO A TUTTA LA CITTADINANZA
Consorzio Shopping Teramo Centro
il Presidente
Franca Labrecciosa
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