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Paolo Gatti verso il ruolo di Capogruppo di Fratelli D'Italia...

di Giancarlo Falconi
2 minuti

Padri e Figli.
Negli ultimi anni non abbiamo amato fare il Nostradamus, il patrigno di quelle ingenue previsioni politiche uguali e contrarie a loro stesse. Una tornata elettorale regionale facile e prevedibile. Sarebbe stato semplice scrivere che Paolo Gatti avrebbe asfaltato Umberto D'Annuntiis, che sarebbe stato il più votato, così è stato; sarebbe stato banale scrivere che la Lega non avrebbe preso un seggio nel teramano dopo il no di Jwan Costantini che ha delle ottime personali letture e Pietro Quaresimale, una pessima comunicazione, così è stato; sarebbe stato elementare scrivere che Sandro Mariani avrebbe battuto Dino Pepe perchè il "tutti contro uno" provoca una reazione uguale e contraria. Mariani sarà capogruppo del Pd con una importanza fondamentale per le prossime regionali, così è stato; carta vince e carta perde, pensavamo che Daniele Astolfi avrebbe sconfitto Emiliano Di Matteo che invece ha pagato la sua storia leghista ma è riuscito a tappare diverse falle, così non è stato e ora Nazario Pagano ha in Di Matteo un considerato interlocutore.

Finora abbiamo scritto e voi letto solo nostre banalità.

Padri e Figli.

Se dovessi chiedere a mio padre l'importanza del ruolo di capogruppo in Regione, nel partito più importante in Regione, mi spiegherebbe l'alto significato politico. Erano i tempi del Partito Comunista, del Movimento Sociale e della Balena Bianca.
Se dovessi chiedere a mio nipote, maggiorenne, mi risponderebbe come un mio caro amico, " Ti ricordi l'ultimo capogruppo della Lega, di Fratelli D'Italia, Di Forza Italia nel primo Marsilio?".
No. Aggiungerebbe sempre come il mio amico" Tu vorresti fare il Ministro o il Capogruppo alla Camera? Assessore o capogruppo? Il potere va gestito o rischi di essere dimenticato ".
Mio padre non sarebbe d'accordo ma il ruolo di capogruppo ha un valore per chi fa opposizione, per chi ha ottenuto in maggioranza un buon risultato e si vuole rilanciare per un giro a Roma.


Paolo Gatti perchè dovrebbe accettare il ruolo di capogruppo?
Non per l'alto valore politico; non per rappresentare e gestire il potere per il territorio teramano; non per il prospetto di una candidatura in Parlamento ( tra uscenti, entranti e Biondi, ci sono troppi galli) e allora perchè dovrebbe rinunciare a un assessorato? Secondo voi, Paolo Gatti, straordinario solista con una squadra eccellente potrebbe ridursi a fare l'allenatore in Regione?
Quale accordo avrebbe firmato per tornare dopo cinque anni sabbatici? Soprattutto come spiegare al proprio elettorato che ricoprire il ruolo di Capogruppo non è avere un pugno di mosche in mano? Sarebbe una  diminutio imbarazzante.

Mio Padre ci crederebbe. I suoi figli, no. 


 

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