Sull'ass. Andrea Core abbiamo scritto tanto, troppo, sicuramente più del suo curriculum vitae.
Sulla capacità e sul desiderio di lavorare dell'ass. Valdo Di Bonaventura nessuno può dubitare.
C'è sempre, può sbagliare ma ha la capacità di provarci e credere nel suo ufficio.
Le dimissioni del consigliere Paolo Di Sabatino come presidente della commissione Cultura?
Perchè esisteva una commissione cultura se l'ass. di riferimento è Andrea Core?
Colui che sarà ricordato per aver bocciato il Goldrake di Carmine di Giandomenico ( presto novità) e la cultura di Walter Mazzitti?
Paolo DI Sabatino rimarrà sempre il valore aggiunto non solo per l'arte di Teramo ma per l'intero territorio nazionale.
In fondo l'ass. Core non riesce ad immaginare altro che la sua immagine riflessa nelle mani in tasca, nella censura verso i giornalisti e nell'assenza del saluto o dello sguardo rivolto verso il proprio interlocutore.
Sarà il nuovo candidato sindaco di Teramo per il centro sinistra con il solito Cavallari fuori a fare la fila di silenzi e occasioni perdute.
Core che discute con Di Bonaventura sul personale?
Vi ricordo che oltre ad avere la delega alla cultura dei panni stessi, l'ass. Core è anche assessore al personale.
Nulla di personale. Qui comando io.
Di Bonaventura ha l'aspirazione di aumentare e migliorare le manutenzioni al comune di Teramo, l'ass. Core di continuare a decidere senza intercessioni e concessioni.
Il litigio?
Ricordiamo all'ass. Core che Valdo Di Bonaventura è cresciuto in Montagna, un valore che aggiunge altri valori e che non sono replicabili dagli allevamenti cittadini.
Il sindaco D'Alberto?
L'anagramma di Indomita.
Facile?
Dominati.
Commenta
Commenti
E' da ridere????
CORE 'NGRATO, PERCHÉ IE DICI STE PAROLE AMARE?
Ma forse gli avrà fatto male qualcosa che ha mangiato.
A un uomo di POLSO così, non posso che suggerire la pratica dell'autoerotismo, per migliorare il benessere generale & l'attenuazione dello stress in aggiunta alla modifica, in meglio, della gestione delle reazioni interpersonali !
Honi soit qui mal y pense
Aznavour