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Quanto interessa alla gente l'autocandidatura di Camillo D'Angelo a Presidente della Regione Abruzzo? Chi?

di Giancarlo Falconi
4 minuti

Non ho fatto l'intervista al Presidente della Provincia di Teramo,  Camillo D'Angelo, quando mi confidò il suo desiderio di annunciare la candidatura a presidente della Regione Abruzzo  perchè mi era stato chiesto di non raccontare la confidenza. Per me rimane ancora una legge che poco si sposa con il lavoro da Giornalista. Mio nonno e poi mio padre, mi hanno educato al peso della parola. Un macigno che mia madre cercava di alleggerire ogni sera. Se mi si chiede di non scrivere non scrivo. Tutto decade quando si manca di rispetto alle persone, ai contatti umani, al rapporto empatico, al gruppo, alla squadra.
Quando mi si promette di giocare a carte scoperte e il giorno dopo si annuncia la propria candidatura, emerge un unico sentimento.
La mancanza di valori e di rispetto verso il tuo interlocutore.

La sintesi? Fino a quando Camillo D'Angelo insisterà a non indossare i calzini d'estate, rispettando il codice di abbigliamento istituzionale non sarà mai preso sul serio. 
 

A chi interessa la candidatura di Napoleone Bonaparte di noialtri?
 L' Imperatore dei Francesi officiò la sua celebrazione nella cattedrale di Notre-Dame a Parigi era il 2 dicembre del 1804.
Camillo D'Angelo nella chiesa di San Vito a Valle Castellana.
 

A chi interessa la candidatura del signore del Delfico ( la sua sfida alla Procura di Teramo presto avrà un finale a sorpresa) , dei musp, dei Prati di Tivo, dell'autovelox, dell'uomo che non ha mai fatto una campagna elettorale di livello provinciale o regionale confrontandosi con gli elettori?
 

A chi interessa se l'uomo di Pepe pensa di avere più sale e pensa che per osmosi i voti si possono trasferire con somma urgenza.
Mariani non risponde; D'Alfonso non risponde; Fina non risponde; Ginoble ci sorride e segna da tre; Pepe, in passato suo alleato è  il solito curato di campagna e fa spallucce; Fina ( mai visto così ombroso) lascia la palla a Verrocchio che di curati è il Vescovo; lo ripeto. Se ci fosse un vero partito democratico, fatto di uomini e donne che siano all'altezza dei padri, Camillo D'Angelo avrebbe avuto la sensazione di essere rimasto da solo con la sua ombra a fare la valigia.

Tutti fischiettano perchè fanno finta di non conoscere il sindaco Presidente di Valle Castellana. 

Che consiglio gli avrei dato a Camillo D'Angelo? Di attendere e di programmare.
Stato generale delle associazioni di volontariato, no profit, culturali, sportive.
 Il terzo settore. I comitati sugli ospedali. I sindacati per la crisi industriale.

Che consiglio gli avrei dato a Camillo D'Angelo?
Di aprire gli occhi, intorno vedrebbe tanta gente che non può curarsi, che non ha una casa, un lavoro, che ha smesso di curarsi, di cercare un lavoro e una casa.
Una Ricostruzione lenta e pachidermica, la sicurezza, lo spaccio, i furti, la violenza, la cura dell'ambiente, il turismo, la crisi delle industrie, le infrastrutture.
Il costo dei trasporti riversato direttamente sul diritto allo studio.
La voce delle Forze dell'Ordine e degli operatori sanitari.
Tematiche che rappresentano la base di un programma serio che va scritto attraverso incontri e confronti.

Si parte dai vicoli dell'anima.

Un libro bianco che manda in bianco il populismo politico e quelle promesse da linguaggio stantio e lontano dalla strada. Quella strada abitata dalla gente vera.
Una politica autocelebrativa che cancella ogni speranza e rende antipatico un uomo che non è mai stato simpatico.

Basta guardare, vi prego seguite le controindicazioni, le sue ultime espressioni. Stanco, affaticato, balbuziente e con le pause troppe lunghe.
Non c'è cura, luce, attenzione e messaggio.
Chi è la sua squadra? Andrebbe denunciata per abusi politici. 

Camillo D'Angelo si è candidato a Presidente della Regione Abruzzo.
Chi?
Appunto. 

 

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