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La Confusione: BASTA CON ORDINANZE REGIONALI ADOTTATE SENZA CONDIVISIONE TRA I LIVELLI ISTITUZIONALI E CHE PRODUCONO SOLO DISORIENTAMENTO NEI CITTADINI E DIFFICOLTA' NELL'APPLICAZIONE E NEL CONTROLLO DA PARTE DELLE FORZE DELL'ORDINE.

di Anonimo
3 minuti

BQUALI SONO (SE CI SONO) LE VALUTAZIONI SANITARIE CHE LE SUPPORTANO? SI TORNI SUBITO RESPONSABILMENTE ALL'UNITA'

Nel momento più difficile nella storia del nostro Paese, nella delicata ed incerta fase in cui, come istituzioni, si sta lavorando insieme e con fatica per ritornare gradualmente ad una condizione di ordinarietà, ritengo necessario esprimere la netta contrarietà, nei tempi, nel metodo e nel merito, rispetto al susseguirsi spasmodico di Ordinanze regionali che, a pochi giorni dall'approvazione del DPCM del 26 aprile 2020, smantellando con previsioni generiche e ingiustificate le disposizioni emergenziali sanitarie vigenti in tutto il livello nazionale, stanno creando una evidente incertezza e una grandissima confusione e disorientamento tra i cittadini, esponendoli con ciò a rischi inutili, una inaccettabile difficoltà nell'applicazione e nella vigilanza da parte di tutte le forze dell'ordine che devono attuarle in raccordo con le disposizioni nazionali, un imbarazzo tra noi sindaci che sul territorio dovremmo dare risposte e indicazioni chiare.

In una sola frase, si rischia di determinare un caos istituzionale inaccettabile soprattutto nella delicata fase che stiamo vivendo sotto l'aspetto sanitario, con un riflesso inevitabile sul piano sociale per le nostre comunità.

Ci tengo a ribadire che nessuna di queste ordinanze è stata concordata né tantomeno messa a conoscenza di noi sindaci, nessuna consultazione si è svolta. Tutto ciò in contrasto con il principio di leale collaborazione istituzionale, con il rischio di smantellare tutto il sistema di prevenzione emergenziale. Non sappiamo, ad esempio, se le aperture di attività previste siano all'interno del singolo comune o permettono lo spostamento in altri comuni della nostra regione, non sappiamo che indicazioni dare alle nostre polizie locali in via generale per far rispettare quanto previsto dalle ordinanze che peraltro non si pongono in linea con lo spazio di autonomia previsto per le regione dalla normativa nazionale.

Ma soprattutto, non sappiamo se ci siano e quali siano valutazioni sanitarie puntuali che le supportino, che le giustifichino, che le sorreggano sul piano scientifico. Quali pareri sanitari a loro sostegno sono stati resi?

Ricordiamo che la normativa emergenziale di questo tempo, soprattutto quella adottata con il potere di ordinanza, può trovare un fondamento ed essere motivata solo da ragioni di maggiore tutela del diritto alla salute dei cittadini.

Nessuno afferma, né può affermare che l'attuale normativa nazionale emergenziale sia perfetta o che non necessiti di più incisivi interventi migliorativi, e anche noi comuni stiamo facendo sentire la nostra voce in tutti i tavoli istituzionali, per tutelare le istanze delle nostre comunità, per il presente e per il futuro, ma mai senza perdere la bussola della seria responsabilità nella condivisione istituzionale di decisioni che riguardano la vita di tutti noi.

Interrompiamo immediatamente questa competizione tra livelli di governo, torniamo al serio e responsabile dialogo istituzionale ed evitiamo di trasformare una fase storica decisiva per il nostro futuro in una miope sfida istituzionale permanente che di certo, così impostata, non avrà né vincitori né vinti, ma che avrà un riverbero pericolosamente dannoso sui diritti fondamentali dei cittadini che di questa sfida rischiano di pagare, incolpevoli, gli effetti.

Solo insieme e collaborando possiamo uscire da questo dramma della nostra epoca che ci coinvolge tutti, nessuno escluso, nelle responsabilità e nelle conseguenze. 

Gianguido D’Alberto, Sindaco di Teramo

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Commenti

Un casotto tra Dpcm dello stato e ordinanze della regione, bisogna abolire titolo V. Le Regioni sono un cancro!

Parole coerenti con la fascia tricolore che si indossa e con i valori che rappresenta.

Grazie sindaco, ci voleva proprio.

Caro sindaco molte citta abruzzesi si sono adeguate alle ordinanze regionali vedi pescara. Credo che con la fase 2 dobbiamo lavorare seriamente al di la di confisione di ordinanza ad un vero piano di recupero di questa citta. Programmazione vera su problemi reali di una citta distrutta da crisi economica terremoti e ora virus. Ho paura che nulla potra far rialzare teramo da un punto du vista sociale ed economico ebrischiamo una crisi occupazionale distruttiva. Da cittadini le chiedo di inixiare concretamente con idee chiare a risollevae questa citta

CHE VOLEVA FARE IL SINDACO NON FAR FARE NEANCHE LE VIRTU'?
COSI GIA' STIAMO MESSI MALE,LASCIASSE PERDERE LE BEGHE DI PARTITO AIUTASSE DI + IL TERRITORIO.

Signor sindaco ha letto le ordinanze dell’Emilia, della Campania, delle Marche ecc. regioni governate dalla sinistra? È il governo che non ci sta capendo nulla, lei è un avvocato, mi spiega cosa vuol dire relazione stabile? Cosa si intende con il termine congiunto?

Al di là di quanto affermato dal Sindaco di Teramo, che condivido appieno, la lettura dell’ordinanza del Governatore della Regione Abruzzo non può che apparire demenziale e ridicola nella sua stesura lessicale ad ogni persona di buon senso ed evidentemente dettata dalla parte politica di riferimento, annaspante e tesa solo a dare testimonianza di esistenza in vita. Marsilio: vergognati di essere un pupazzo.

Aggiungo a margine delle mie critiche alla demenziale ordinanza: avrei tanta voglia di essere libero nei miei movimenti senza limitazione alcuna.

E dopo aver scritto questo bel temino che forse Marsilio leggera’, ma che a Fontana o alla Santelli fara’ meno di un baffo, che proponi, Gianguido?
Nel merito, dico, che proponi?

Io in tutti gli scritti dei politici non trovo mai un riferimento a cose, fatti o persone. Cioè scrivono e parlano senza mai indicare un nome e un cognome, un fatto reale un episodio. Tutto resta nel sottinteso e nel "non detto". Le forme impersonali imperano, sono sparite le 5 domande che compongono un discorso: chi, dove, come, quando e perché.

Il titolo V della Costituzione non è la causa della "confusione" di ordinanze . Il titolo V nell'art. 117 lettera q dice chiaramente che in materia di PROFILASSI INTERNAZIONALE (e l'epidemia é stata dichiarata emergenza di rilievo internazionale dall'OMS) la competenza a decidere sul da farsi é esclusivamente dello Stato spettando alle Regioni solo il potere di applicarle secondo le esigenze specifiche de l territorio, e ulteriori poteri che lo Stato stesso dovesse conferire loro (nel caso specifico adottare misure più stringenti e non cero più permissive) per la tutela della salute pubblica e non certo per secondi Fini.

Credetemi,non sono.assolutamente stressato da quasi due.mesi di.reclusione vissuti fra l altro in condizioni di sufficiente libertà .
La cosa che invece mi.ha,stressato e,seguita,a,stressarmi oltre che farmi incazzare,scusate questa parola,è la
pressante,martellante e contraddittoria
informazione dei.mass media,a cui contribuisce
quella di.virologi,politici.giornalisti ed opinionisti che h/24 ci rompono le palle......per non usare
una parola più volgare,con.ripetitive comunicazioni

mutevoli di ora in.ora nel corso del giorno.
Basta Governo,basta virologi,basta presidenti di.regioni,basta Marsilio Borrelli,Arcuri e tutti gli altri......
Noi. 95.% degli. Italiani così detti ubbidienti,
non ne possiamo più un vogluamo.più sentirvi e vedervi.sul.tubo.catodico.

In questo momento la cosa più importante è rimanere uniti perché l'Unione fa la forza , per sconfiggere la pandemia, abbiamo appena vinto una battaglia ma non la guerra!!!!
Chiedo ai politici di evitare di creare confusione nel gestire le linee guida dei decreti altrimenti i cittadini si sentiranno autorizzati a fare di testa propria quando una norma non ci piace
ora non ce lo possiamo permettere.
Ce la possiamo e dobbiamo fare

BASTA NON.NE POSSIAMO PIÙ CI AVETE STRESSATO.PIÙ VOI CHE .ESSERE STATI RECLUSI AI DOMICILIARI PER DUE.MESI.

Con i contagi pari a zero a livello regionale si dovrebbe (sia pure gradualmente e monitorando eventuali situazioni a rischio potenziale, come gli spostamenti dalle regioni più colpite) tornare alla vita di sempre, tutte queste limitazioni, lacci e laccetti sono insensati e danneggiano un'economia già in ginocchio, se vogliamo far fallire l'Italia siamo sulla strada giusta.