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L'Ipersimply e quelle famiglie dimenticate....

di Giancarlo Falconi
1 minuto

Noi siamo quei 5 negozi che da sei mesi lavorano in una galleria del supermercato ma senza supermercato, con utenze allacciate ma pregando che non salti la corrente elettrica o il riscaldamento, con le porte d'ingresso rotte da tempo e al buio da giorni, con un parcheggio al limite della praticabilità,
Noi siamo quei cinque negozi che a settembre hanno visto sfilare autorità, politici di ogni partito e grado, sindacati, religiosi, imprenditori, fantomatici acquirenti, senza che nessuno (e dico NESSUNO) si sia preoccupato di rivolgerci una parola o si sia interessato della sorte di 10 famiglie che vivono di quelle attività commerciali.
È difficile spiegare cosa abbiamo provato in questi sei mesi e cosa proviamo ora a 2 giorni dal termine ultimo per la riconsegna dei locali.
E il motivo del mio messaggio nasce dalla necessità di spiegare a tutti i nostri clienti che dal 2 marzo, dopo 25 anni, non troveranno più ad accoglierli una "grande famiglia" che è cresciuta con loro, e ringraziarli per averci considerato un punto di riferimento in questi 25 anni e ringraziarli per il calore l'affetto che ci hanno dimostrato negli ultimi sei mesi".


Perchè esistono altre vite, altre famiglie nella storia dell'Ipersimply.
Perchè esistono giorni diversi, attimi di paura, tempi sospesi.
Accanto a noi e nel nostro quotidiano.
Voci senza suoni.
Colpa nostra. 

 

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