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Moldavia chiama Italia! (II)

11 minuti

Anche per questa 'seconda puntata', nel raccontare, cercare di trasmettere le mie sensazioni e scoperte, semplicemente chiudo gli occhi per rivivere i miei giorni in Moldavia, in una triste, ma anche dolce full immersion nei ricordi...
"Già... arriva, prima o poi, un giorno nel quale le circostanze sono pronte a sorprenderti ed a sconvolgerti..."
La sera dell'arrivo in Moldavia, alla fine di un viaggio in fuoristrada su infinite strade buie, rovinatissime se non addirittura fatte di terra battuta, dalla 'strana' capitale che scopiazza il moderno occidente, raggiungiamo la cittadina di Orhei, di circa 15.000 abitanti, dove veniamo calorosamente accolti da Narcis e Dana, che si sono stabiliti li da qualche anno per aiutare la povera gente moldava. 

É nella periferia di Orhei che si trova la 'Casa della Missione', così la chiama Emanuel. Una casetta su due piani (più una mansarda in corso di sistemazione) rilevata (con un notevole impegno ed un mutuo da parte dell'associazione umanitaria) da un americano ormai definitivamente tornato negli USA, dopo un periodo in Moldavia. É un posto dignitoso e confortevole, necessario per accogliere collaboratori per le attività a favore di questa nazione, per raccogliere sfide di vario genere a questo scopo.
Nonostante la stanchezza per il viaggio, abbiamo apprezzato molto il calore dei nostri ospiti e, con il mio arruginito inglese e la traduzione di Emanuel quando presente, abbiamo chiacchierato e da subito pensato ad organizzarci per il giorno dopo, mentre godevamo la cena di Dana, che ha preparato con fantasia cose semplici...

La nostra camera, con due letti a castello, era pulita e dignitosa... anche se la prima sera la temperatura faticava a salire oltre i circa 14 gradi, a cui era giunta con i termosifoni accesi da diverse ore... Certo, entrando appariva calda, avendo noi attraversato corridoi intorno ai 7-10 gradi...
La mattina successiva, dopo una essenziale ma sostanziosa colazione, carichiamo la macchina di generi di prima necessità (pasta, riso, olio di semi), qualche scatola di vestiti e qualche peluche per i bambini... Cominciamo il giro per raggiungere la gente più bisognosa individuata nel tempo, nel corso degli anni vissuti li, da parte di Narcis e Dana, coordinati da Emanuel.

La casa da cui siamo usciti mezz'ora prima, ci appare improvvisamente una reggia quando superiamo un vecchio cancello di ferro che delimita la proprietà privata di una 'casa' di povera gente... Per quanto giungessimo al cancello da una strada di terra battuta, in un contesto di miseria, però mai avrei immaginato la povertà che mi sarei trovato davanti agli occhi di lì a poche decine di metri...
Una 'casetta' che mi ricordava uno dei pagliai più fatiscenti, fatti a mo' di baracca con materiale di risulta, delle nostre campagne... 
Una giovane coppia (i padroni di 'casa') e due ragazzoni vicini di casa erano intenti a rassettare l'aia davanti all'ingresso. I due ragazzi spezzavano con fatica dei bastoni per il fuoco, con una piccola e vecchia ascia tutt'altro che affilata. Al nostro arrivo, riconoscendo fra noi i loro benefattori, si sono subito raccolti per darci il benvenuto... 

Scambiamo due chiacchiere di circostanza, Emanuel ogni tanto ci traduceva, spiegava loro la nostra presenza... trapelava un forte imbarazzo, timidezza... ma nonostante ciò Emanuel, ormai padrone dei segnali culturali in quelle relazioni, ha proposto di entrare in 'casa'... Ho portato con me un apparecchio per misurare la Pressione Arteriosa... e quando l'ho tirata fuori per chi volesse misurarla, la signora imbarazzatissima non ha voluto assolutamente lo facessi a lei... A farsi coraggio é uno dei due ragazzi, vicini di casa, che però non è poi riuscito a nascondere una frequenza cardiaca molto alta ... dovuta all'emozione provata nell'osservare per la prima volta il rilievo della pressione arteriosa, una novità assoluta per lui...Colpisce la bimba di circa 6 anni che, mentre eravamo in 'casa' rientra da scuola... dolcissima, ma anche imbarazzatissima, non riusciva a guardare gli 'stranieri' venuti per aiutarli...

Emanuel mi chiede di dire qualcosa, così tradotto da lui spiego che in Italia ci sono persone che vogliono superare i preconcetti e l'egoismo, per cercare di aiutare gli amici della Moldavia... Dopo un po' ci congediamo... e mi rendo conto che abbiamo fatto solo una delle tante 'tappe' che ci aspettano fino a che diventa buio (quando diventa difficile girare, scarseggiando la diffusione della corrente elettrica nelle case, per non parlare di quella pubblica praticamente inesistente).
Non vorrei dimenticare... arrivando nelle case, TUTTI prima entrare si tolgono le scarpe, visto che si passa direttamente dalla terra esterna al tappeto che copre il 'fondo' (si, perché dalla irregolarità che si sente sotto i piedi, sarebbe troppo chiamarlo pavimento) dell'unica stanzetta riscaldata dalla stufetta a legna, dove si cucina, si soggiorna, si accoglie gli ospiti sedendosi sul letto che spesso funge da 'divano', e sempre li che si dorme la notte con i numerosi figli (il controllo delle nascite é ancora un problema culturale serio)... ma a noi 'stranieri' venuti per aiutare, in qualche 'casa' é specificamente proposto e concesso di rimanere con le scarpe! Vi assicuro che é un piacere, vista le temperatura gelida...

Nella 'casa' del dirimpettaio entriamo passando fra i pochi polli che abitano l'area di ingresso...
Troviamo una donna stoica che alleva dignitosamente i suoi figli, accompagnata da suo marito... quando non vive la fase di grave depressione da cui è afflitto. In questa fase sta discretamente, infatti ha interrotto che stava svolgendo per fare la profonda buca nell'orto, per lo spostamento periodico del 'bagno', la baracchetta fatta di poche tavole e posizionato sulla buca nel terreno con delle assi. Questo 'bagno mobile' viene spostato periodicamente da un angolo all'altro del piccolo orto, ogni volta che la buca si riempie, per assicurare di poter espletare fuori casa i bisogni fisiologici... Infatti non c'é rete fognaria.

Non c'é neppure rete idrica, se non nelle poche città... quindi la norma sono i pozzi da cui attingere l'acqua necessaria.
Il rituale nelle visite si ripete, si saluta, si acolta, si condivide, si offre i pochi doni, si propone di inviare i ragazzi per le attività loro riservate di cui vi parlerò e si va via...
La successiva tappa è stata nell'unica casa in cui abbiamo trovato una vecchia TV... dialogando capiamo presto il perché... 
La signora alleva, assieme ai suoi figli, una bimba di un anno affidata loro dai genitori costretti dalla disperazione ad emigrare. Questi, con il loro sostegno economico mensile che inviano, assicurano la crescita alla loro bimba (e danno un essenziale supporto alla famiglia che la cresce), quindi anche se poco, é un contributo costante...

Misuro la pressione arteriosa alla signora che tiene la bimba 'adottiva' in braccio. Chiacchieriamo un po' sulla situazione difficile, invitiamo a mandare i figli per le attività in loro favore che vengono fatte da Narcis ed Emanuel per i bambini nel fine settimana... salutiamo e usciamo.
Passiamo alla successiva situazione, dura, triste perché poverissima... dove portiamo un piccolo dono per i bimbi e un minimo supporto per la famiglia che rappresenta una fondamentale boccata di ossigeno per andare avanti...
Andiamo avanti così fino a notte... siamo stanchissimi e infreddoliti, ma non riusciamo a sentire fatica e freddo come pesanti in quel contesto, a confronto con ciò che ci circonda...
Tornando alla nostra 'base' (l'unica fra tutte quelle visitate che si può davvero chiamare 'casa'...), troviamo il sorriso di Dana e la sua gentile fantasia spesa in una cena calda e semplice... Ci raccontiamo le sensazioni della giornata e facciamo progetti per il giorno dopo...

Davvero stanchi, non riusciamo a resistere oltre... ci rifugiamo in camera, ci laviamo in un bel bagno (mai mi ero sentito così privilegiato nel farlo!) e il freddo che sento nel bagno, impensabile a casa mia, lì mi sembrava più che accettabile, perché penso alla miseria che ci ha accompagnato tutto il giorno...
No, non sarebbe servito a nulla rimanere fermi per polemizzare contro la politica corrotta, contro l'assenza delle istituzioni... La gente muore di fame e di freddo... perciò pensiamo intanto a quello che potremo fare di concreto domani per questa gente...
Prima di abbandonarci al sonno, sfruttiamo il wireless in casa e rassicuriamo le nostre famiglie con whatsapp... o facendo un rapido resoconto su facebook per gli amici... essendo stati senza segnale telefonico quasi tutto il giorno... 

Il sentimento di combattere ancora e più convintamente, il giorno dopo, per questa povera gente ci rimbocca le coperte... e crolliamo stanchi nel sonno...


A tutti gli amici che mi hanno chiesto come poter contribuire nell'impegno verso la grave indigenza che vive la popolazione moldava, in particolare i bambini, che sto seguendo personalmente e con la mia Associazione umanitaria, rispondo qui.
Intendiamo garantire ai donatori l'arrivo e l'uso degli aiuti, gestendoli in modo diretto e verificabile, perciò metto a disposizione il CCB della nostra Associazione per la massima trasparenza. Se sapete di altri interessati ad aiutarci, per favore passate parola, fate girare...
Chi può e vuole contribuire, con piccoli o grandi somme, per rendere meno pesante la sopravvivenza di questa povera gente dimenticata dal mondo:

Associazione Kerjgma - IBAN: IT 87 M 06060 15399 CC0390011744
Non dimenticare di scrivere sul bonifico la CAUSALE: "PRO MOLDAVIA".
In questi giorni abbiamo acquistato all'ingrosso un carico di derrate alimentari di prima necessità, vengono ritirate giovedi e inviate direttamente in Moldavia, per la distribuzione alle persone in maggiore difficoltà attraverso i nostri amici sul posto...
Per altre forme di aiuto, vestiario, ecc. si può cominciare a raccogliere vestiti di ogni tipo, puliti ed in buone condizioni, piegati e inscatolati, ricordandondosi di scrivere con un pennarello sulla scatola il contenuto (vestiti estivi o invenali, adulti o bambini, scarpe, giocattoli), in modo da facilitare la gestione sul posto del magazzino. Chi dovesse cominciare, abbiate pazienza di tenerli voi in attesa che vi comunichi il magazzino di raccolta che stiamo ancora cercando, perchè dev'essere sicuro e ben asciutto. CHI SA O HA UN MAGAZZINO, anche temportaneo, me lo faccia sapere al più presto!

GRAZIE di <3... a nome di ogni bimbo ed ogni persona che beneficerà del tuo aiuto!!!

Prima Puntata....www.iduepunti.it/lettera-aperta/12_marzo_2015/moldavia-chiama-italia-prima-puntata

Sergio D'Ascenzo


 

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