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Quelle proroghe al Cirsu puzzano...

di Giancarlo Falconi
3 minuti

La Matassa.
I rifiuti del Cirsu sono stati avvolti in una personale tela di decreti mille proroghe.
Chi tesse la rete?
Leggendo alcuni documenti, ci siamo accorti che i rifiuti puzzano e si moltiplicano anche a distanza con o senza la produzione di percolato.
Per capire partiamo dalle ultime ore.
Per arrivare partiamo dalla fine.

L'ultimo articolo.
www.iduepunti.it/la-voce/30_gennaio_2014/che-cosa-sta-succedendo-al-cirsu
Alcune regole fondamentali.
Il glossario base.
"Vi ricordo che l'impianto del Cirsu è chiuso dal 2012 ed è in stato di adeguamento.
Tutto può uscire, nulla può entrare.
Chi dovrebbe gestire l'impianto rispettando ovviamente la legge?
Una società de L'Aquila.
La Consorzio Stabile Ambiente s.c.a.r.l.

Pensate che in quell'impianto, il nostro impianto, accettano i rifiuti aquilani, contro ogni norma di legge in materia.
I dipendenti di Sogesa?
Si parla di sette operai rientegrati. Come?
Perchè non sono stati riassorbiti i padri di famiglia, per esempio?
Quali sono stati i criteri adottati?

La Regione Abruzzo, avrebbe dovuto chiedere l'immediato sequestro dell'impianto, l'intervento della Corpo della Guardia Forestale, della Procura e dei Carabinieri.
Perchè una proroga di altri trenta giorni?
Perchè una successiva di dieci?
A che serve?
La lettera diffida ai sensi dell'art 208 è nei confronti di una società, il Corsorzio Stabile Ambiente, che non avrebbe addirittura inviato i riferimenti di garanzia finanziaria come previsto dalla DGR n 790/2007, che avrebbe dovuto garantire le prescrizioni del Cirsu.
Alla fine scopriremo, per assurdo, che il capitale societario non sia stato interamente versato e che lo stesso sia di diecimila euro...

Tutto può uscire, nulla può entrare.
Parole magiche..
Che si ripetono tra una proroga di sei mesi in sei mesi.
Come si fa a prorogare una cosa che non è possibile prorogare?
In Abruzzzo si può... attraverso mille richiami burocratici.
 

La cronoscalata.
La cronistoria.


Provvedimento AIA del 27 Dicembre del 2011.
La regione Abruzzo aveva promesso provvedimenti sanzionatori.
Quali?
Dopo sei mesi di scadenza, secondo voi, cosa è successo?
Esatto, altra proroga di sei mesi.

Provvedimento AIA del 27/06/2012.
Severe prescrizioni come la solita litania al Cirsu di gestire il polo solo in uscita e non in entrata e poi l'obbligatorietà di eseguire le seguenti disposizioni:

-       la Regione chiedeva, entro n. 30 giorni dalla data di adozione del provvedimento, gli elaborati progettuali integrativi richiesti nella Conferenza di Servizi del 25.05.2012,

-       sempre entro il 30.09.2012 CIRSU SpA avrebbe dovuto realizzare n. 8 pozzi di estrazione del biogas, in corrispondenza della vecchia discarica a servizio del polo tecnologico;

-      infine, cosa ancor più grave, in merito alla potenziale contaminazione delle acque sotterranee, CIRSU SpA avrebbe dovuto avviare, da subito, le necessarie misure di prevenzione e avrebbe dovuto trasmettere un proprio piano di caratterizzazione del sito cui dare seguito ai sensi dell’art. 242 del D.Lgs 152/06 e s.m.i.

Risultato al termine dei sei mesi di ulteriore proroga?
Il nulla.
Il Cirsu perde la disponibilità del Cirsu (Consorzio Stabile Ambiente s.c.a.r.l.) e tutto muta per non mutare.
I rifiuti sono entrati nuovamente in maniera illecita  e tutto sembra protetto da un complesso misterioso e di ordine superiore.
Entra l'indifferenziato nell'indifferenza delle leggi, delle proroghe, delle sanzioni.
Chi?
Cosa? 
Perchè?
La verità non concede proroghe...

Noi vi assicuriamo....non finisce qui....

 

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Commenti

DOBBIAMO ESSERE NOI CITTADINI I TUTORI DELLA LEGGE!QUI I COSIDDETTI BUROCRATI COMPLICANO LE COSE E LE INSABBIANO.A VANTAGGIO DI CHI?????? DEI LAVORATORI,NO! DEI CITTADINI,NO! DELL'AMBIENTE,NO! FORSE FORSE DI QUALCHE INTERESSE OCCULTO?
Ciao Giancarlo, da te tutti si aspettano sempre la voce più vera. Non deluderci neanche questa volta. Studia ancora.La materia grigia non ti manca. Il Cirsu è un comprensorio pubblico che potrebbe trattare i rifiuti pubblici della provincia di Teramo. E dei comuni soci. A prezzi pubblici. C'è molto lavoro da fare per consentire che venga riavviato. Per consentire che i rifiuti pubblici non vengano inviati in impianti privati fuori provincia. Quale politica desidera che un impianto pubblico ... Che prima era fermo ... Ora non riparta ? Dove vengono trattati oggi i rifiuti che prima andavano al Cirsu ? Chi ha interesse a vanificare lo sforzo della comunità per far ripartire l'impianto ? Siamo sicuri che qualcuno non si sia già fatto queste domande ? E che intuisca le risposte.
La regione fa schifo. I dirigenti regionali stavolta si acciaccano le dita. Di Matteo stavolta rischia grosso. Caro Giancarlo, tu hai raccontato i fatti, ma la verità è un'altra. Cirsu va salvata anche con omissioni ed inadempienze perche il suo fallimento aprirebbe dei buchi milionari con conseguenti ricadute politiche. Ricadute negative personali ma anche economiche per i Comuni soci.
ogni volta che passo lì davanti per andare a Teramo vedendo tutti quei mezzi fermi abbandonati costati chissà quanti soldi mi chiedo: Ma chi ha ridotti il Cirsu così? e come mai nessun partito politico ha mai effettivamente sollevato la questione? c'è chi pensa a denunciare grillo perchè non pensa anche a queste cose serie? forse perchè il loro partito è anche responsabile di ttto ciò?