Caro Silvio Paolucci, segretario regionale del Partito Democratico, quindi la massima carica abruzzese del primo partito italiano di opposizione,
le scrivo per esprimere tutta la mia delusione, tutta la mia nostalgia per un centro sinistra democratico, che non esiste più da molto tempo.
Il nostro articolo www.iduepunti.it/abruzzo/30_settembre_2012/abruzzo-una-candidatura-nel-partito-democratico-costa-30mila-euro "Una candidatura nel partito democratico costa 30mila euro", che ha visto il vice Segretario provinciale di Teramo del suo partito, Sandro Mariani, confermare l'indiscrezione giornalistica, una consigliere comunale di Roseto, Raffaella D'Elpidio, porre la stessa questione, una dirigente di Teramo, Lidia Bocci con l'identico dubbio, ha causato una sua reazione da scuola materna. Ripetente della scuola materna. Lei ha cancellato tra gli amici del suo Facebook, Lidia Bocci, Raffaella D'Elpidio e il felice sottoscritto.
Solo per aver posto una domanda. Solo per aver scoperto una politica che ospita criteri elettorali economici, contro ogni dettame di meritocrazia.
Oltre al veto da censura a un altro dirigente del Partito Democratico di Teramo, Stefano Alessiani. Il mio ricordo personale della sua attività politica, caro Paolucci, corre verso la netta sconfitta nel suo comune di nascita, Tollo e alle sue cravatte, votate come le più brutte mai indossate da un leader politico.
Per un ragazzo di 40 anni, che negli anni ottanta amava vedere le tribune politiche di Moro, Almirante e Berlinguer, constatare che giovani prodigio come Silvio Paolucci, siano animati da una galletta da terzo anello da Stadio e lontani dal confronto, dal dialogo, dal senso di appartenenza, rende la visione sociale d'insieme, amara e nera.
Non abbiamo speranza che il Segretario di Teramo, Robert Verrocchio, possa esprimere un'opinione sull'argomento. Godot.
Caro Francesco Mastromauro, sindaco di Giulianova, prossimo candidato al Parlamento per il Partito Democratico e amico personale di una parte importante della mia famiglia.
Dopo il nostro articolo, www.iduepunti.it/cronaca/6_ottobre_2012/il-sindaco-di-giulianova-e-il-suo-parcheggio-nel-posto-dei-disabili che in fondo giustificava un parcheggio leggero e veloce, del Primo Cittadino di Giulianova, su di uno stallo per disabili, contrassegnato da evidente segnaletica verticale, mi aspettavo una sua telefonata o il silenzio.
Mi aspettavo la classe di un uomo che conosco come gentile e vicino alle persone più deboli. Mi aspettavo il suo sorriso e una pacca sulla spalla. Ricordo il Senatore Salini, che all'indomani di una filastrocca pesante, in cui la sua politica fu dal sottoscritto, paragonata alla rimanenza della digestione, venne in redazione e chiese al Direttore di fare un abbonamento al giornale. Altri tempi. Altro stile.
Il buon sindaco Mastromauro ha deciso di querelarci. Siamo d'accordo con lui e ci piace esprimere la solidarietà alla Città di Giulianova. Per quanto ci riguarda continueremo a non essere ossequiosi con la sua politica, con la politica di nessuno, ma saremo pronti a ricordarle, che siamo noi a pagarle lo stipendio. Noi non vogliamo la pubblicità a pioggia. Non vogliamo contributi pubblici. Non vogliamo cene o panini con la porchetta. Non abbiamo appartamenti da vendere.
Siamo ricchi...perchè non abbiamo nulla di valore. A parte la nostra dignità.
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