I calzini vanno sempre in coppia.
Gemelli.
Rigorosamente lunghi sotto il pantalone anche in estate.
Chi decide la famiglia?
Chi decide il senso e chi decide il piede?
Il fato...il destino.
Quella mattina avevo voglia di ragione in Regione.
Abruzzo.
Una volta ogni cinque anni vado in visita agli amici impiegati...
Fonti e fontanieri.
Li ho scelti con cura come la cravatta.
Il gessato aveva righine così fitte e strette che sembrava un abito a tinta unita.
Le scarpe rigorosamente inglesi con suola ribattuta da regalo di nonno.
I fori sulla pelle che non bucano.
Misteri di artigiani e altre storie.
Una mia amica di Cesena che era brava a fare i crescioni, ripieni e caldi, diceva sempre che un uomo può decidere di far crollare la libido di una donna se rimane nudo in calzini.
O almeno se il nudo vale la pena....non decide di lanciare i calzini alla svelta fuori dalla finestra.
Questa mattina ho scelto un bel cotone che ricorda l'autunno.
Molti sorrisi e un'aria che sapeva di scherno, assurdo, paradosso, sarcasmo.
Incontro il mio amico Giorgione e il solito caffè pret a porter.
Consumo veloce dopo l'insert coin a ripetizione.
"Abbiamo inaugurato una nuova galleria d'arte"....e altri sogghigni e visi nascosti.
Tutti a indicare quel corridoio.
Quelle due stanze con un cognome da colonia...felina.
Mi lasciano solo nel mio avanzare a fiuto...a tentoni senza spintoni come se stessi andando a fare un esame, a trovare un defunto, a scoprire un'altra verità dopo il fotografo di Del Turco... che si sentiva più talentuoso di Modigliani.
Gli avrei tirato il collo quella sera a Castelbasso.
L'ufficio di Paolo Gatti con la sua icona appesa.
L'immagine sacra.
La figura, la rappresentazione, la forma, l'aspetto, l'apparenza, la parvenza, la sembianza a moto di gigantografia.
Il presepe senza muschio ma che sapeva di muffa.
L'ego che spinge il cammello nella cruna dell'ago, Maometto e la montagna ad andare al mare, il medico a strozzarsi con la mela, il dentista che controlla la bocca del caval donato e Marilyn che si dimentica il profumo prima di andare a letto e finalmente si lava.
Paolo Gatti inaugura il suo inquadrAMI....
Diventerà legge Regionale.
Tutti avranno il loro quadrAmi.
Di tutte le misure e per tutte le occasioni.
In auto insieme al nostro San Gabriele, in bagno accanto al labrador della Scottex, in cucina nelle presine, in sala come guscio del telecomando, in mano come cover ( cit. Pietro) del cellulare, dell'ipad, dell'iphone, dell'iphoto, in camera come preservativi personalizzati e poi nelle lenzuola matrimoniali, nei posacenere da scrivania, da taschino, da polsino e verrà inaugurata una linea di perizona da uomo.
Tutti con noi stessi.
Gli impiegati della Regione Abruzzo raccontano della richiesta di un'acqua santiera, di un inginocchiatoio.
Le scolaresche vengono a far visita all'immago con selfie a ripetizione...e poi i nuovi giochi della gioventù con una siere di flessioni e genuflessioni per la versione fitness dell'inquadrAmi tour.
Un funzionario mi passa la Matriosha di Paolo Gatti...un loro regalo.
Inizio a sfogliarla come una margherita.
Grande, grande, media, media, piccola e piccolissima....l'ultima versione..
Ecco, appunto.
Il prossimo anno...i calzini li indosserò bucati.
Cazzo mi frega...vengo male in foto.
Per fortuna.
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