Mi dimetto, insieme a Strozzieri, a mia nonna di 97 anni e i miei due pesci rossi. Avevo appena terminato di scrivere la notizia delle dimissioni del Presidente Strozzieri, di pubblicare una serena critica, al correntista, scusate in questi tempi di commissariamento di Banca, meglio scrivere capo corrente, Paolo Gatti, quando arriva il suono del "C'è posta per te". Il comunicato stampa del PD. Ho pregato insieme alla lucidità di una donna classe 1915...
"Fa che non sia sulle dimissioni del Ruzzo....ti prego". Inutile. Mia nonna mi ha letto ciò che voi state per leggere...
"A questo punto tutto il Cda del Ruzzo deve dimettersi. La Ruzzo Reti rappresenta l'ente pubblico più grande della nostra provincia, e quanto accaduto fa male alla società e a tutto il teraman.
Il Pdl ha gestito il Ruzzo come una mera questione di potere e di poltrone.
I sindaci del nostro territorio non sono mai stati convocati, e hanno conosciuto Strozzieri solo dalle immagini della stampa. Ad oggi nessuno di loro è a conoscenza delle motivazioni che hanno portato alle dimissioni del presidente. Il Ruzzo in questi mesi è stato governato in maniera oligarchica e arrogante. La società è rimasta bloccata per mesi nonostante le necessità del territorio, sia in termini di infrastrutture sia in termini di investimenti necessari per la nostra economia, e questo a causa di chiare lotte interne del Pdl. Auspichiamo che il centrodestra sia pronto ad una profonda riflessione, e il pensiero deve andare anche ai tanti dipendenti della società. Al centro della questione devono tornare il territorio, e tutte le forze politiche devono avere il coraggio di mettere al centro del dibattito l'interesse dell'ente. I referendum del giugno scorso hanno detto che l'acqua è un bene pubblico, e con tale obiettivo la società deve essere gestita. Le dimissioni del presidente Strozzieri rappresentano il totale fallimento di un metodo, ed è per questo che l'intero Cda della società deve dimettersi. Il centrodestra ne prenda atto e torni ad ascoltare il territorio e i sindaci".
Il miracolo del PD. In un momento in cui Gattiani e Tancrediani, erano ai ferri corti, in un momento di forte imbarazzo del centro destra, in un momento in cui Gatti avrebbe messo spalle al muro o non avrebbe messo spalle al muro l'intero CDA, in un momento in cui Paolo Tancredi, si ritrova consapevole della propria confusione, ecco la politica inopportuna. Il PD aveva tutto il tempo, carte in mano, di vedere il gioco degli avversari. Bastava attendere per poter affondare il colpo. Invece, il Segretario del Partito Democratico, regala un'occasione per spostare l'attenzione. Verrocchio dimentica Casalena e Giacomino Di Pietro.
La situazione economica del Ruzzo è figlia della meravigliosa gestione del centro sinistra. Ma come si fa? Come si fa a parlare candidamente di politiche clientelari, di arroganza, oligarchia, poltrone, dopo la gestione Casalena & Di Pietro? Anzi, scusate, visto i risultati di Roseto e Martinsicuro, ora ho capito come si può fare.....
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Caro Peripatetico grazie per il suo intervento. Noi de I Due PUnti abbiamo chiesto le dimissioni del CDA del Ruzzo da tempo immemore. Non ricordo una sola critica di Robert Verrocchio ai vari Ginoble, Verticelli, fratelli Di Pietro di Ruzzo e Sogesa. La critica deve essere sostenuta dalla memoria e dalla politica. La Politica della memoria ti aiuta a non dimenticare le stesse nefandezze che si vuole sottolineare. La poltica consiglia il silenzio e l'attesa in questi casi. Gatti e Tancredi si stavano sbranando e ora invece hanno trovato un facile specchietto per le allodole. Tutto qui.
L'ineleganza del commento del Segretario Verrocchio è in sintesi nella frase "visto che ha chiamato in causa le nonnine,", prima mi da del tu, poi del Lei, ma soprattutto, caro Robert, io ho parlato di mia nonna, come super mammma, come la persona che mi ha cresciuto e non come le "nonnine"....tutto il resto è veramente incommentabile...compreso l'accento sul fà...