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Chiudere le Province

di Christian Francia
4 minuti

Ieri sul quotidiano La Repubblica il Ministro Graziano Delrio è tornato ad invocare l’abolizione delle Province, promettendola entro fine anno e sottolineando come fosse un preciso impegno elettorale di Bersani, nonché un esplicito obiettivo di mandato di Enrico Letta quando ottenne la fiducia dalle Camere per il suo governo.

Da dipendente provinciale ne sono lieto, ma temo l’aggressione dei conservatori, l’agguato dei parrucconi.
Checché ve ne dicano i soloni che non hanno nessunissima esperienza diretta, cari lettori, la chiusura delle Province è estremamente utile e porterà sicuri benefici alle Istituzioni e al bilancio dello Stato.

Non occorrono né centri studi né esperti di statistica per comprenderne i vantaggi:
- lo stesso quotidiano La Repubblica fornisce uno schemino molto chiaro dal quale si evince come le Province costino 9 miliardi l’anno;
- di questi, solo 2,4 miliardi l’anno vengono spesi per fornire i servizi alla collettività (cioè trasporti, strade, scuole, rifiuti). Ciò significa che il 26,6% della spesa complessiva viene impiegato per fare ciò che le Province dovrebbero fare: gestire servizi di loro competenza per l’utilità dei cittadini. Quindi un quarto della spesa produce risultati, tre quarti se ne vanno per alimentare la macchina;
- in particolare, costano 2 miliardi l’anno le indennità degli amministratori e le consulenze: soldi buttati che potrebbero essere risparmiati integralmente (2 miliardi sono la metà del gettito IMU sulla prima casa);
- 3 miliardi l’anno sono le spese per il personale, spalmati su un totale di 57000 dipendenti. Appare evidente anche a un bambino che il personale non possa costare il 125% del prezzo dei servizi resi alla collettività;
- 1 miliardo l’anno è la spesa per la gestione degli Enti provinciali;
- 0,6 miliardi, infine, la spesa annuale per la manutenzione degli immobili e degli affitti.

Se presentate questi numeri ad una qualsiasi azienda privata vi rideranno in faccia per la palese insostenibilità economica e per lo squilibrio fra costi totali e servizi resi.
Ma siamo in Italia, Paese dove tutto è consentito, dove ogni scemenza che esca dalla bocca di chi campa con la politica trova orecchie pronte ad ascoltare, Paese dove il merito delle questioni conta meno di zero, Paese dove la distrazione di massa è una strategia efficacissima, Paese dove non si incidono i bubboni che ci portiamo appresso da decenni, Paese dove la coerenza non è più un valore e la memoria non esiste.

Un Paese, l’Italia, dove un sindaco come Brucchi affermava perentoriamente alla fine del 2010: per diminuire le spese, Tremonti avrebbe potuto, per esempio, eliminare le province, prima di tagliare i fondi ai Comuni” (http://www.ilcorrieredabruzzo.it/teramo/politica-teramo/18295-il-corriere-dabruzzo-incontra-il-sindaco-brucchi.html).
Poi, dall’anno successivo, Brucchi compie una inversione ad U e diviene il paladino della strenua difesa delle Province, battaglia condotta fino alla marcia su Roma per scongiurarne il rischio di chiusura.

In un Paese così tutto è concesso, soprattutto l’uso di un’arma micidiale: “il benaltrismo”. Quest’arma consente sempre di spostare il discorso pubblico su di un piano diverso rispetto a quello oggetto di analisi, con il risultato di buttarla in caciara e di non decidere mai niente.

Nel caso della discussione sulla eliminazione delle Province il giochino è semplice e viene introdotto da congiunzioni avversative: però le Province sono gli enti locali che spendono meno; ma alla fine i Comuni e le Regioni spendono molto di più; però in fondo cosa sono 9 miliardi l’anno rispetto agli 800 miliardi della spesa pubblica; tuttavia sono altre le riforme importanti; però sarebbe meglio incidere sugli sprechi; ma poi il risparmio effettivo sarebbe minimo; ecc. ecc.

Siamo un Paese un po’ così.


 

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Commenti

Ecco come andra a finire http://www.linkiesta.it/blogs/mercato-e-liberta/l-italia-tra-uno-tre-e-… Nonostante "la costituzione piu bella del mondo"
Chiuderle tutte per poi mandare a spasso I dipendenti
Non è questione di benaltrismo ma è una questione di scelta ottusa e populista. Ma scusate su più di tremila Enti presenti in Italia ci si doveva intestardire sulla abolizione di un Ente previsto dalla Costituzione? http://www.corrierenazionale.it/home/politica/2012/08/08/news/70221-In-… Il cui iter è quello che è? Così continueremo ad avere i Consorzi di Bonifica, i BIM, le Comunità Montane, gli ATO, le Agenzie di difesa del Suolo. A questo punto addirittura era più facile abolire le Regioni anzichè le Province. Inoltre le spese del personale è inutile che vengano citate in quanto non verrà soppresso e il cui costo continuerà a gravare sui cittadini. Ma qualcuno ha mai svolto il sacrosanto compito di capire le funzioni di questi Enti quali sono? Se vi sono accavallamenti, sovrapposizioni? In un Paese normale prima si fa questo e poi per la riorganizzazione si decide quali Enti accorpare o abolire. Appunto questo è il "Paese dove il merito delle questioni conta meno di zero, Paese dove la distrazione di massa è una strategia efficacissima, Paese dove non si incidono i bubboni che ci portiamo appresso da decenni, Paese dove la coerenza non è più un valore e la memoria non esiste" come non essere d'accordo su questo? Le ragioni che spingono più volte l'autore dell'articolo a scrivere contro l'utilità dell'Ente che gli sta dando uno stipendio e che lo ha dato anche a suo padre, sembrano più dettate da rancori personali che da obiettività. Esiste un codice di comportamento dei dipendenti pubblici di cui la D.P.R. 62/2013, il quale all’art. 12 comma 2 stabilisce che “il dipendente si astiene da dichiarazioni pubbliche offensive nei confronti dell'amministrazione” ogni tanto sarebbe opportuno ricordarsene e comunque questo è davvero un Paese strano dove un dipendente di un Ente può scrivere e pubblicare articoli critici nei confronti del proprio Ente. Se l'autore dell'articolo, a proposito di privato, lavorava presso una Azienda privata, dopo quanto tempo sarebbe stato licenziato per aver pubblicato articoli contrari alla attività della propria Azienda o addirittura sulla utilità di questa?
Le province servono soLo per amministrare denaro in malo modo. Non se ne capisce l'utilità. Ad Ascoli Piceno ad esempio la provincia mantiene in vita dei carrozzoni di un'inutilità inaudita: 1. il centro per l'impiego, luogo inutile dove "lavorano" una quantità spropositata di persone che passa il tempo a sbuffare tra una pausa e l'altra. Semplicemente ci sono decine di uffici occupati da persone che non hanno nulla da fare. Alcuni al piano terra svolgono la seguente mansione: registrano i poveri illusi che quotidianamente si recano presso il centro per l'impiego per iscriversi o confermarsi nelle liste dei disoccupati. A cosa serve questo servizio? Qualcuno ha mai trovato lavoro grazie ai centri PER L'IMPIEGO? NO. 2. il centro locale per la formazione. Una ex scuola che dovrebbe tenere dei corsi di formazione a spese della provincia o dell'unione europea. Nulla in contrario se non fosse che al suo interno vi lavorano circa 30 dipendenti che dovrebbero organizzare questi corsi. Lavoro per il quale basterebbe una persona. I corsi in questione vengono organizzati in modo approssimativo e si rivelano della autentiche ciofeghe. I soldi comunitari vengono sperperati e le docenze vengono affidate con meccanismi clientelari. Il risultato è che i corsi non preparano, né formano nessuno...ma producono grandi ricchezze per i soliti noti. DA ABOLIRE IMMEDIATAMENTE.
anche Francesco si produce in un esercizio di benaltrismo, non si firma per esteso, e mostra di conoscere bene non solo Francia ma addirittura la sua famiglia. Come i franchi tiratori, tutto il peggio del nostro paese. Io sono ancora giovane, in estate sono stato a fare uno stage in Irlanda che purtroppo durava solo 4 mesi, ma ho avuto modo di vedere la differenza tra i parolai raccomandati italiani e la gente che si muove per migliorare se stessa e il proprio paese prendendosene tutti i rischi. Da poche settimane sono rientrato in Abruzzo e passo il mio tempo libero a mandare CV in giro, ma mai in Italia. Come me ce ne sono tanti il che dimostra che quelli come Francesco hanno gia perso. Per chi ha 30 anni oggi in Italia la fuga appare come la sola possibilita di salvezza. Buon giorno, ma non vi dico svegliatevi. Tanto non serve.
Analisi stringente... Complimenti davvero per ché non se ne può disconoscere la pregnanza!
X Francesco, anch'io sono un dipendente provinciale e non credo di violare il codice di comportamento dei pubblici dipendenti se esprimo la semplice opinione di essere favorevole all'abolizione delle Provincie. Non si tratta di dichiarazione denigratoria o offensiva nei confronti dell'Amministrazione pubblica bensì di esprimere il proprio pensiero nell'intento di migliorare, rendere efficiente, economica ed efficace l'azione della PA tanto più se da questa riceviamo il nostro stipendio. Mi sembra ovvio che i servizi, compiti e funzioni che attualmente sono esercitati dalle Provincie, non dovranno essere smantellate ma riorganizzate attraverso una rimodulazione più funzionale di altri organi istituzionali. L'interesse pubblico da tutelare, da non offendere o criticare non è quello dei governanti e neanche di noi dipendenti ma quello dei cittadini che la sostengono e dalla quale giustamente pretendono l'erogazione dei servizi a costi accettabili . Quello cui oggi si assiste purtroppo con frequenza è la mancata o parziale erogazione dei servizi con costi elevati per il mantenimento degli apparati politici e burocratici. Dire che tali servizi devono essere efficaci ed efficienti non è una critica, è cercare di dare il proprio contributo di pensiero per migliorare tutta la PA e la qualità della vita di tutti i cittadini. Se un dipendente privato (per ribaltare la sua visione delle cose) formula una critica all'impresa cui è dipendente dicendo che secondo lui sarebbe opportuno accorpare alcuni servizi all'interno dell'Azienda per migliorare la qualità, o l'efficacia e l'efficienza aziendale, non credo proprio che un'azienda seria si preoccupi di licenziale il dipendente in questione ma di verificare se le strategie proposte siano serie e fattibili e quand'anche non lo fossero andrebbe semmai premiato l'impegno del dipendente a beneficio dell'azienda. Troppo spesso le nostre parole vengono travisate e il confine tra il significato di un'espressione e il suo contrario viene varcato con disinvoltura al fine di accreditare maggiore credibilità alle proprie posizioni. Fermo restando che le nostre sono solo opinioni e pertanto "opinabili", infonde un certo malessere notare che le frasi usate per esprimere un concetto vengono stravolte per evidenziarne uno diverso. Sarebbe meglio se invece di mettere in discussione concetti di altri, si mettesse sul piatto i propri pensieri e le proprie soluzioni ai problemi . E il problema di una PA costosa, inefficace e inefficiente esiste eccome. Solidale con l'amico e collega Christian Francia e a Francesco il consiglio di guardare ai problemi da più angolazioni , le soluzioni si trovano e con più facilità
Gentile Sig. Valerio di Battista guardi che non bisogna scavare chissà dove per dire senza offendere nessuno le cose che affermo sull'autore dell'articolo. Basta solo leggere i due Punti. Lei non legge questo blog? Io si e lo trovo spesso interessante, quando non scade, come in questo articolo, nel populismo dettato essenzialmente da rancori personali. Legga qui: http://www.iduepunti.it/lettera-aperta/23_dicembre_2011/antonio-damore-… Queste sono le domande poste all’autore dell’articolo dal giornalista Antonio D'Amore: 1) Lei ha mai scritto una mail a Catarra nella quale si definisce "il miglior dipendente" della Provincia e rivendica il merito di aver fatto campagna elettorale (con soli altri 4 dipendenti ) per lo stesso Catarra, allegando anche copia del volantino elettorale di sua moglie, definito una "credenziale" da vantare? 2) Suo padre, Marcello, ha mai inviato una lettera al presidente della Provincia e a tutti gli assessori, rivendicando il diritto ad avere più soldi con la Posizione Organizzativa per "meriti politici" essendosi candidato col Pdl...? e queste sono le risposte e mi dica se non nota solo un tantino di rancore personale verso l'Ente che lo paga e che ha garantito prima uno stipendio e poi una pensione a suo padre... solo un pochino. Oltre al fatto che il codice di comportamento dei dipendenti pubblici in questo caso va proprio a farsi benedire.... un dipendente che fa politica appoggiando politici, lo dichiara pubblicamente e pretende riconoscimenti... mah... solo in questo strano Paese accade. Veda se in Irlanda potrebbe mai accadere una cosa simile. Quindi provi anche lei a svegliarsi e poi provi a pensare con la sua testa se è logico in un Paese normale decidere la soppressione di un Ente, senza mettere ordine alle funzioni dei tremila Enti presenti, senza, sostanzialmente capire cosa svolgono e se è utile o dannoso ciò che fanno creando duplicazioni di funzioni e quindi deresponsabilizzazioni, in modo tale che il cittadino non abbia più riferimenti su chi agire in caso di inadempienze.... oltre alla elevatissima spesa pubblica. Sull’anonimato preferisco mantenerlo visto appunto il Paese strano che appena le ho descritto e viene descritto nella sottostante risposta, un Paese in cui sono d’accordo con lei è meglio andare fuori a cercarsi un lavoro. 1) Certo, ho scritto io quella email a Catarra, Lei però perchè ne riporta solo stralci al fine di dimostrare l'assunto che addirittura io sia “l'altra casta” (a 1.390 euro al mese?), con frasi come: “incredibili storie”, “rapporti malati”, “lucrare benefici e vantaggi”, “burocrazia malata”, “tenere in ostaggio la politica”, “infinito squallore”, “casta ruffiana, che si annida nel sottobosco putrido della politica”, ecc.? Lei che ha letto la mia email, non crede fosse onesto pubblicarla integralmente? Il senso era facile da capire anche per Lei che di Pubblica Amministrazione non è avvezzo: non si trasferisce senza motivazione un dipendente che manda avanti l'Ufficio. Lei ci ha letto dei vantaggi per il sottoscritto o per la Pubblica Amministrazione? Mi spiega dove può evincere le frasi che ha usato e che ho appena citato? Lei stesso crede a quello che ha scritto? Sono contento di essermi definito "il miglior dipendente" della Provincia, anche perchè in Provincia non si è mai visto un dipendente che (oltre a studiare 12 ore al giorno) è responsabile da un anno e mezzo presso altro Comune di ben 16 Servizi (comunque La invito a verificare: controlli quanti funzionari provinciali siano stati valutati 100/100 nel 2010, Le concedo seduta stante il diritto di accere alle mie schede personali, oppure organizzi una sfida in diritto amministrativo a Piazza Martiri, sarò lieto di confrontarmi). Inoltre, non Le sembri esagerato che io suggerissi la rotta a Catarra, lo faccio da 20 anni con politici comunali, provinciali, regionali e parlamentari ed ho maturato una certa esperienza (senza mai e dico mai chiedere niente per me). Tanto ciò vero che, se la Sua stessa fonte (che immagino Catarra abbia già denunciato alla magistratura per violazione della corrispondenza) rintracciasse altre email inviate sempre dal sottoscritto alla Giunta Provinciale, troverebbe che dopo la email che Lei ha pubblicato a pezzettini, la quale risale al 3.12.2009 (quindi pochi mesi dopo le elezioni), ne ho inviate almeno altre tre per chiedere insistentemente che si facciano selezioni interne per l'attribuzione delle Posizioni Organizzative, le quali (questo dovrebbe sembrarLe strano) sono attribuite amicalmente alle stesse persone dalla gestione D'Agostino ad oggi. Questa Le sembra meritocrazia? Non si meravigli che io avessi un tono risoluto con il neo-Presidente il quale, essendo da prima del 2009 mio amico di famiglia, è stato edotto proprio da me su che cosa fosse e cosa facesse la Provincia, ne ho curato parte della campagna elettorale e parte del programma. Le sembra strano che ci siano pochissimi dipendenti che hanno fatto campagna elettorale per Catarra? Non ricorda che la rielezione di D'Agostino fosse data per scontata e che da 18 anni governava il centrosinistra in Provincia? E che Catarra vinse di 27 voti? Chi crede li abbia assunti i dipendenti? Il volantino di mia moglie, candidata alla Provincia con Catarra, serviva non a chiedere vantaggi professionali per me (che non potrà mai leggere, tanto che la Posizione Organizzativa l'ho acquisita presso altro Comune, ivi chiamato non certo dai politici), bensì a ricordare a Catarra di dare meno retta al senatore Tancredi e più a chi è un tecnico del mestiere. 2) Veniamo a mio padre. Le sembra strano e disdicevole che un funzionario pubblico, dopo 41 anni e tre mesi di onorata carriera, chieda per se stesso ciò che per prassi da sempre veniva attribuito a tutti (e dico tutti) i funzionari a pochi mesi dal pensionamento, e cioè la Posizione Organizzativa? Quella prassi si è interrotta proprio con mio padre, e sa perchè? Perchè Suo figlio (io) già scriveva pubblicamente e continuava a farlo contro il PDL e il potere della famiglia Tancredi (controlli su internet, gli articoli ci sono ancora). Mio padre chiedeva solo quello che gli spettava come riconoscimento di 41 anni di servizio, svolti senza ed a prescindere dalla politica (poiché mio padre si è candidato per la prima volta nel 2009). Altro che benefici, qui si tratta proprio del contrario. Comunque nel 2010 mio padre andò in pensione senza proferire parola. Ora spero che la prassi non riprenda, dato che ci sono altri dipendenti nelle identiche condizioni di mio padre: candidati nel PDL al Comune di Teramo ed in predicato di poter acquisire la Posizione Organizzativa alle soglie del pensionamento. Nel caso dovesse succedere, confido che Lei denunci il caso sulla prima pagina del Suo giornale, giusto per equità.
A France`dicce er tuo nome...Ma è possibile non avere i coglioni per commentare con nome e cognome? Alla tua età! Pensa a fare più audience e a fare una bella dieta, che fai pena e se non ci fossero i lacchè, non avresti ragion d'essere. Non hai risposto infatti nel merito, perché ritieni utile che le Province rimangano, ma hai fatto solo un attacco personale.
Ormai anche il fatto quotidiano si è accorto della grande puttanata populista e demagogica che si sta facendo: http://www.ilfattoquotidiano.it/2013/10/21/province-44-giuristi-contro-…
le amministrazioni di Teramo si devono liberare degli affitti che stanno pagando sugli immobili dei privati................. (es. Cerulli...............ed altri), poiche' considerato che i dipendenti rimasti son scesi di numero si potranno accorpare in un unico stabile, ottenendo così un notevole risparmio...................... ma ve ne rendete conto che son soldi dello stato buttati via sconsideratamente?
ciao giancà, ho saputo che....ripensaci..........!