Teramo di notte.
Teramo di mattina.
Teramo di pomeriggio.
Teramo di sera.
Chi dorme nel parcheggio antistante il lungo fiume di Teramo?
Quei parcheggi che ospitano un supermercato e un punto vendita di prodotti per il fai da te e il tempo libero?
Il primo piano basso è diventato un notturno punto di incontro.
Tutte le nazionalità.
Una sorta di Onu trasversale.
Una bottiglia di birra come lampada e fedele compagna della notte.
Due scatoloni a forma di giaciglio e materasso.
Intorno il via vai del traffico cittadino.
Ragazzi che vanno a scuola di musica o a giocare a calcio.
Ragazzi e ragazze che passeggiano, corrono, leggono.
Le foto di Edoardo Di Giuseppe ci raccontano di un degrado strutturale, morale ed etico.
Il problema non esiste quindi non c'è nulla da risolvere.
La denuncia sociale diviene prevenzione e preoccupazione.
Il pensiero è per le persone che dormono senza a casa e anche per la loro identità.
Chi sono?
Da dove fuggono?
Come vivono?
Un insieme di dubbi e tensioni.
Intorno buche, buio serale, giochi rotti, i soliti cestini pieni che nessuno svuota, solo i topi, ma non tutti i giorni.
Teramo non può fare finta di nulla perchè Teramo farà la fine di molte altre città.
La sicurezza che viene assorbita dalla paura e dalla consapevolezza di essere soli.
Gli organi di Polizia dovrebbero controllare.
Il sindaco Brucchi dovrebbe richiedere maggiori controlli alla Polizia Municipale.
Gli spazi della Città non dovrebbero avere luoghi scuri ma semplicemente essere tutti illuminati e vissuti.
Perchè i teramani dovrebbero avere paura di vivere la propria Città?
Perchè la stessa storia si potrebbe replicare per esempio nella storica piazzetta del Sole a Teramo centro.
Che fine ha fatto l'ottima e professionale inchiesta dei Carabinieri sullo spacciodi droga cittadino?
Chi ci risponde?
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