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La Vergogna del Castello della Monica

2 minuti

Guardate queste immagini. Non occorrono parole, frasi, periodi e giustificazioni per commentare quello che gli occhi vedono da soli.
Queste crude fotografie testimoniano, in tutta la loro schiettezza, lo stato di continuo, incessante, infinito degrado nel quale versa da tempo immemorabile il Castello Della Monica e tutto il Borgo Medioevale. Le immagini a sinistra ebbi occasione di acquisirle nel 1999, quelle a destra le ho acquisite nel 2012. Non c’è altro da aggiungere.
Sono 35 anni che il Borgo Medioevale di Gennaro Della Monica, eccezion fatta per un solo fabbricato, appartiene al Comune di Teramo. 35 anni di incuria, di degrado, di silenzio, di ignobile, stupida e disattenta politica. 35 anni di insulti al passato e alla bellezza di una Città che in termini di cultura ha avuto tanto da insegnare a molte altre realtà locali. Diversi anni fa, un primo intervento condotto da parte della Soprintendenza regionale. E poi di nuovo il silenzio.

Lì dentro sta cadendo tutto a pezzi, se non lo sapete. Strutture fatiscenti, pavimenti e infissi originali smantellati, pareti affrescate irrimediabilmente distrutte, soffitti affrescati ormai in frantumi sul pavimento, infiltrazioni ovunque, finestre e vetrate ridotte in briciole, affreschi sulle volte ormai quasi del tutto invisibili. E nel secondo edificio, quello su Via Camillo De Lellis, ancora sono presenti inquilini. Alla luce di questo, voglio ora porre qualche domanda. E pretendo, così come lo pretende l’intera Città, delle risposte. Chiare e precise.

A che titolo parte del complesso risulta ancora abitata? Esistono contratti di locazione? Qual è la relativa scadenza?
Cosa hanno intenzione di fare le amministrazioni locali e la Soprintendenza ai beni architettonici? Non mi basta più, ora, la solita motivazione della mancanza di fondi: sono 35 anni che questa Città se la sente ripetere. Trovate delle soluzioni: è compito vostro! Siete stati eletti per questo. I funzionari dei beni culturali percepiscono una retribuzione per questo. Io stesso ebbi modo, nel luglio 2011, di indicare una possibile via d’uscita. Ma la mia era una proposta da semplice cittadino. Voglio sentire proposte, idee, progetti. Basta con il silenzio!

Mi rendo conto delle problematiche di carattere economico che gravano sul Comune di Teramo… ma la Regione Abruzzo cosa fa? Quali soluzioni ha per il Castello Della Monica? La Soprintendenza dov’è? A cosa pensa? A che serve? Le associazioni culturali della Città che cosa fanno? Di cos’altro si occupano?
Quanto ancora dobbiamo aspettare perché qualcuno si muova e inizi a pensare ad un Castello che man mano se ne sta lentamente andando? Svegliatevi, perbacco!


Fabrizio Primoli
 

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Commenti

Piange il cuore a vedere queste immagini. Una delle zone più suggestive di Teramo ridotta ad uno scempio. Ognuno ne trarrà le giuste conclusioni, personalmente.
I teramani sono insensibili. Essi non amano il Castello della Monica,non hanno amato lo storico Teatro Comunale,non amano Corso San Giorgio,Corso Cerulli,piazza S.Anna,Corso di Porta Romana ,Piazza Martiri e la ex mitica Piazza Garibaldi. Dicono che la speranza sia l' ultima a morire ma stanno facendo di tutto per " suicidarla".
che dire.. Io insieme ad altri ragazzi amanti di questo castello e delle sue antichità abbiamo fatto di tutto per salvarlo.. Non so in quanti si ricordano della raccolta firme per il FAI... Personalmente ho lottato contattando anche le Tv nazionali per avere un aiuto... Ma tutto si ferma alle istituzioni. Ed ora dopo l'inverno un soffitto del primo piano é crollato definitivamente perdendo tutti gli affreschi.. sono e siamo stanchi. il problema non è solo del comune ma è soprattutto dei cittadini.. che se ne fregano della loro città. Questo articolo avrà tantissimi commenti e condivisioni di sdegno.. Ma poi alla fine, tra qualche giorno, tutti torneranno ad essere teramani. Lasciando quella bellezza alla sua sorte.
ATTENDO RISPOSTE UFFICIALI DA PARTE DI SOPRINTENDENZA, REGIONE ABRUZZO E COMUNE DI TERAMO. QUESTA VOLTA SI FA SUL SERIO.
Mancano i fondi... sono 35 anni che sento ripetere questa frase! In 35 anni i fondi, se si vuole, si trovano! Se istituzioni, funzionari e politici ignoranti di tutti gli schieramenti non hanno sensibilità verso la storia, verso il patrimonio artistico, verso la cultura... saranno costretti, prima o poi, a fare i conti con gli eventi. Questa volta si va fino in fondo. Anche a costo di interessare della questione il Presidente della Repubblica e stampa e televisione nazionali! Non lascio, senza combattere, il patrimonio artistico del mio Paese nelle mani di chi è incapace di difenderlo. P.S.: Tra l'altro... dove sono i nostri parlamentari abruzzesi? Cos'hanno fatto per questa vicenda?
magari...invece di utilizzare milioni e milioni per gli informi pochi resti del teatro romano e della ricostruzione falsa che si farà...il castello poteva essere una priorità
La insensibilità dei nostri politici non ha più bisogno di altre dimostrazioni. Hanno ridotto questa città alla stregua di un paesotto e il degrado è in continua crescita. Aumentano le inaugurazioni,le promesse sparate a più non posso, le "incompiute" ormai non si contano più,il mal vedere è una regola di vita e si è costretti ad ...accontentarsi. Un'ultima piccola considerazione: con l'apertura dell'ultimo tratto del lotto zero e,perciò,con la messa in funzione dell'uscita di via Diaz,per andare dal parco giochi (lo si può chiamare ancora così?) al giardino antistante la caserma della Finanza,come si farà?
Gentile Primoli, l'attenzione che lei ha per il castello Della Monica ci garantisce, come teramani, che qualcuno vigila sull'opera del Della Monica. Il complesso neogotico voluto dal maestro, creando attorno alla sua dimora anche un borgo in stile medievale, trovasi in pessime condizioni e merita non solo un recupero che in parte è stato fatto, ma anche la definizione di una destinazione d'uso ben precisa che il Comune, divenutone proprietario dal 1977, è tenuto a decidere. In una regione molto virtuosa, l' Emilia, Grizzano Visconti, borgo in stile medievale voluto dal padre dell'illustre regista Luchino, non solo è in ottime condizioni di conservazione, ma è anche un centro di attività economica fiorente (frotte di turisti la visitano giornalmente, acquistando prodotti locali in vendita e sostano per goderne la bellezza del sito. Teramo Nostra più volte ha proposto la valorizzazione del castello Della Monica e, a seguito dell'attenzione voluta dall'onorevole Vincenzo Cerulli Irelli, all'epoca nell'amministrazione comunale, finalmente si arrivò ad ottenere un finanziamento per restaurare la parte centrale del castello. Ma, ahi noi, il Comune, a lavori finiti, non si è mai preoccupato di decidere sull'uso. Noi riteniamo necessario che buona parte sia adibito a museo del Della Monica e le altre parti utilizzabili per altre attività, facendole gestire da giovani aderenti a cooperative turistico-gastronomiche. Il giardino potrebbe essere gestito anche con piccoli percorsi di pony guidati da figure in costume medievale.Il giardino, in estate, oltre che poter essere utilizzato per banchetti potrebbe ospitare concerti di musica. Il crollo del soffitto dipinto e la mutilazione della scultura del Della Monica devono essere immediatamente segnalate alla Soprintendenza che potrebbe provvedere al restauro, pertanto le facciamo sapere che a breve termine la denuncia del deperimento degli interni pittorico-plastici del castello sarà da noi segnalata alla Soprintendenza affinchè si faccia l'ispezione e si provveda. Sandro Melarangelo (Direttore Artistico di Teramo Nostra). 19 marzo alle ore 11.58
Caro Giancarlo, Sono ormai trascorsi più' di trenta anni da quando una domenica di aprile,l'avvocato Mazzitti ,tra l'altro siamo amici da sempre,entro' arbitrariamente in un nostro ex terreno della Cona di fronte all'Arpa dove era stato da poco eseguito dalla ruspa uno sbancamento e,sulla parete in terra creatasi,zappettando,tiro' fuori un pezzo di coccio simile ad una Pietra incastonata nella terra,era a detta sua,un pezzo di anfora.......... Non ci crederai ma già' il giorno successivo ci fu notificato un decreto di occupazione da parte dei Beni Culturali con denuncia a noi proprietari ed alla ditta realizzatrice dello scavo,per presunta distruzione di reperti archeologici e di dispersione degli stessi nella zona del fosso Mezzato ,adiacente il nostro terreno.La denuncia non ebbe mai alcun seguito,il terreno nonostante le sciocchezze scritte nel decreto.......fu perlustrato nella zona sottostante e solo a cento metri dall'inizio del nostro scavo,furono rinvenute tombe romane che,dopo piu di trenta anni sono ancora li' sepolte da sterpaglie ed arbusti. Mi chiedo,non sarebbero da denunciare quei politici,e tutti quei funzionari dei beni culturali che in 35 anni hanno contribuito e contribuiscono alla vera ed incontestabile distruzione dei nostri beni culturali? Ti prego di scusarmi,per la lunghezza del messaggio,ma non potevo essere più' breve. Un ciao e buon lavoroCarlo Mordente
Ringrazio molto il maestro Sandro Melarangelo. La sua esperienza e la sua attenzione sono per me garanzia di vigilanza su questo complesso architettonico che ho anch'io molto a cuore. Mi lasciano un po' perplesso (oltre naturalmente ai danni del tempo) i danni arrecati dai lavori effettuati dalla Soprintendenza: è normale che in diverse sale al piano terra, in occasione degli interventi, siano stati demoliti a scalpello i muri affrescati (della cui situazione originale ho ancora tracce fotografiche)... oggi sostituiti da intonaco grigio?