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Mastromauro ancora in corsa per la Regione

7 minuti

Occhio al cronometro ed ai possibili scenari:

30 luglio 2013: la Suprema Corte conferma la condanna di Berlusconi per il processo Mediaset ed il Governo Letta cade rovinosamente. Si va nuovamente alle urne con l’attuale legge elettorale (quindi, senza voto di preferenza). Qualora il decreto di scioglimento anticipato delle Camere sia adottato entro il 29 dicembre 2013, i Sindaci dei Comuni con popolazione superiore a 20.000 abitanti potranno candidarsi cessando dalle funzioni entro 7 giorni successivi alla data di pubblicazione del decreto di scioglimento sulla Gazzetta Ufficiale;
9 e 10 marzo 2014: in Abruzzo si vota per il rinnovo del Consiglio Regionale. A causa di una norma “ammazza sindaci”, se vorrà candidarsi il Sindaco di Giulianova dovrà dimettersi entro il termine di 120 dalla data prevista per le elezioni (quindi, entro la prima metà di novembre 2013);
Maggio 2014: si vota per le Europee.

La conferenza stampa in cui Mastromauro ha affermato di rinunciare alla candidatura alla Regione è stata giocata tutta intorno all’ipotesi -poco attendibile- che per la Regione si votasse a metà novembre 2013.
La data della conferenza stampa è stata fatta coincidere di proposito con l’11 luglio nella finzione che si votasse a metà novembre.

L’incontro con la stampa è stata solo un modo di prendere tempo per attendere l’evolversi degli eventi in un quadro che vede Mastromauro in difficoltà su più di un fronte: non è infatti del tutto scontato il suo secondo giro di valzer alla guida di Giulianova dove, inviso ad una buona metà del PD, non riuscirebbe ad incassare i medesimi consensi del 2009; fuori da Giulianova, nel caso di un’eventuale corsa per uno scranno in Consiglio Regionale, le cose andrebbero ancora peggio; le recenti norme sulla inconferibilità/incompatibilità di incarichi a chi ha ricoperto la carica di Sindaco non gli consentirebbero di finire in più di un posto di sottogoverno.

Visto che il tempo c’è, meglio aspettare quanto meno fino a metà novembre, senza pagare lo scotto dell’esser sceso anzitempo dalla giostra ed avendo l’opportunità di poter “passare” alla prima mano, rinunciando ad una candidatura alle regionali, per poi rilanciare in vista delle politiche, o viceversa.
Come ultima spiaggia le Europee di fine maggio 2014.

Nel frattempo, come dimostra la telenovela della sede del Tribunale di Giulianova, Mastromauro continua all’insegna della pura propaganda che va benissimo sia per le Regionali sia per le Politiche sia per le Europee.

Ricorderanno i nostri affezionati lettori come il giorno successivo a quello della pubblicazione del pezzo dal titolo Addio al Tribunale di Giulianova” (http://www.iduepunti.it/cronaca/4_luglio_2013/addio-al-tribunale-di-giulianova), Mastromauro abbia convocato in fretta e furia una conferenza stampa per ricordare gli sforzi da lui compiuti per far sì che, perso il Tribunale ed anche il Giudice di Pace, a Giulianova restassero in vita almeno un archivio di polverose scartoffie ed un paio di addetti (http://www.abruzzo24ore.tv/news/Mastromauro-insiste-su-Giulianova-sede-secondaria-del-Tribunale-di-Teramo/121844.htm).
Così il Sindaco nel comunicato del 5 luglio scorso: ”… la mia proposta, che ha trovato unanime convergenza da parte della Camera Civile, dell'Ordine degli Avvocati e dello stesso presidente del Tribunale di Teramo nella riunione tenutasi a Teramo il 13 marzo scorso, rimane più che mai valida e praticabile”.

Salvo poi tornare sui propri passi quattro giorni dopo: ““Poiché ad oggi, nonostante una mia sollecitazione del 20 maggio scorso, non è stata adottata alcuna iniziativa al riguardo, né mi è giunta una qualche comunicazione che possa indicare la volontà di procedere nell’iter, ho chiesto al presidente Spinosa di fissare la data per un incontro così da fare il punto sulla situazione. É appena il caso di rammentare che il 13 marzo scorso, in un incontro che si ebbe nello studio dello stesso dottor Spinosa, e al quale parteciparono, oltre agli avvocati Gabriele Rapali e Jurghens Cartone, anche il presidente del Consiglio dell’Ordine degli Avvocati, Guerino Ambrosini, e il presidente della Camera Civile di Teramo, Enrico Ioannoni Fiore, si registrò la convergenza di tutti sulla necessità di appoggiare la mia richiesta presentando al Ministero della Giustizia un’istanza congiunta per il mantenimento in uso dell’immobile in Giulianova destinandolo a Sede secondaria del Tribunale di Teramo”.

Non pago di aver dichiarato la fine dell’”unanime convergenza” declamata il 5 luglio, Mastromauro rincara la dose appena dieci giorni dopo (http://www.cityrumors.it/teramo/politica/tribunale-giulianova-francesco-mastromauro-62708.html#.UeXTNdKSKuI):
Ma nessuna sarà la strada praticabile, e quindi non vi sarà alcuna prospettiva, senza rimuovere un ostacolo fondamentale che si frappone all'istanza congiunta. L'ostacolo è proprio il ricorso al TAR firmato dal Comitato degli avvocati appositamente costituitosi contro il provvedimento del presidente Spinosa relativo alla non iscrizione a ruolo delle cause nelle cancellerie delle Sezioni distaccate di Giulianova ed Atri. Rimanendo in piedi quel ricorso, sarà impossibile presentare l'istanza congiunta al Ministero della Giustizia per fare si che Giulianova possa aspirare ad essere Sede secondaria del Tribunale di Teramo. In tutta onestà, devo confessare di non comprendere il motivo di questa inerzia, tenuto conto che proprio nella riunione del 13 marzo si era concordato di dare seguito all'iter presentando istanza congiunta al Ministero e ritirando, perché elemento ostativo, il ricorso al TAR. Per cui, se dopo quella riunione fosse stato mantenuto l'impegno preso, inoltrando tempestivamente l'istanza al Ministero, oggi probabilmente la sede secondaria sarebbe cosa fatta”.

Proviamo a riassumere: è impossibile ottenere la sede secondaria del Tribunale se non si invia apposita istanza al Ministro di Giustizia e non si può inviare istanza al Ministro di Giustizia se prima il Comitato degli avvocati non ritira il ricorso presentato al TAR contro il provvedimento del presidente Spinosa relativo alla non iscrizione a ruolo delle cause nelle cancellerie delle Sezioni distaccate di Giulianova ed Atri.

In sintesi estrema: se la sede secondaria del Tribunale non si è fatta e non si farà è tutta colpa del Comitato degli avvocati che di certo avranno molto apprezzato le generose esternazioni del Sindaco di Giulianova, resosi in passato già protagonista di qualche incidente diplomatico sia con il Presidente del Tribunale, Spinosa, sia con il Presidente dell’Ordine degli Avvocati della Provincia di Teramo sempre in ordine alla vicenda del Tribunale di Giulianova
(leggi: http://ilcentro.gelocal.it/teramo/cronaca/2012/11/02/news/tribunale-smentito-mastromauro-1.5963009).

Noi torniamo sulla questione di sempre: il Sindaco di Giulianova avrebbe potuto salvare gli uffici del Giudice di Pace con il consenso dei Sindaci dei Comuni confinanti e mettendoci adeguate risorse finanziarie che avrebbe potuto ricavare “tagliando”, ad esempio, due degli attuali quattro dirigenti comunali, decisamente troppi per un Comune delle dimensioni di Giulianova. "Troppissimi" se a questi aggiungiamo i 3 amministratori delle società controllate.

La Redazione de I Due Punti
 

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