Questa mattina abbiamo scritto un articolo di segnalazione.
Composto ed educato.
Troppo composto ed educato.
"Fontanelle di Atri".
Palazzo Ater in via degli Ulivi 1.
Immaginate e contate i giorni.
Venerdì mattina gli inquilini chiamano al telefono un impiegato Ater per segnalare una copiosa perdita d'acqua.
Una sorte di fontana dal soffitto condominiale.
Inviano un fax descrivendo il tipo di rottura.
Nel pomeriggio vengono invitati a chiudere i rubinetti ed attendere il Lunedi successivo.
L'ater non eroga servizi il Sabato e la Domenica.
Il lunedì un solerte tecnico invita a fare asciugare il soffitto per poter individuare il tubo rotto.
Martedì? Nulla
Mercoledì? Nulla
Giovedì? Nulla
Venerdi? Nulla
Sabato? Nulla
Nel frattempo tre famiglie senza acqua.
Sei bambini.
Dimenticavo... rinviato tutto a Lunedì....perchè Sabato e Domenica l'Ater non eroga servizi.
Solo Sabato e Domenica, vero?
Dopo una settimana di attesa in cui i vertici Ater si sono dimenticati della Palazzina di Fontanelle ( mai nome è stato così descrittivo) e dei loro residenti, l'acqua ha continuato a fuoriuscire per ogni necessità vitale.
Immaginate dopo sette giorni senz'acqua per una famiglia con quattro bambini.
Non avendo i signori una seconda casa al mare o in montagna.
Non avendo i signori il villone al lago come dovrebbero lavarsi?
Incredibile di questi tempi non avere una seconda o terza casa a disposizione quando l'appartamento Ater è indisponibile.
Che gente.
Oltre a ricordare a tutti i dipendenti Ater da chi sono pagati i loro stipendi e i loro premi, tracceremo anche una linea di responsabilità, nel caso in cui un residente delle palazzine in via degli Ulivi dovesse subire un danno fisico.
Per esempio non vi sembra pericolosa , cari dirigenti Ater, l'acqua che fuoriesce dalle plafoniere della luce?
Per esempio non vi sembra pericoloso, cari dirigenti Ater, l'acqua che rigonfia le mura?
In attesa di una vostra risposta vi alleghiamo una cartolina di saluti.
Acqua in bocca.
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