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Teramo: L'asfalto che ricopre la Storia

di Giancarlo Falconi
1 minuto

Teramo è senza storia. Senza la cultura del proprio essere. Non è per l'arte moderna dell'Ipogeo che tanto piace al sindaco Brucchi. Vi ricordate le sue dichiarazioni post pranzo e inaugurazione?
C'è altro...molto altro. La gestione del teatro Romano è un'offesa al fallo rinvenuto, all'invidia per quel fallo che va rimosso e non mosso, per quel fallo senza arbitro, per il paragone del fallo, per il fallo politico che ha l'ansia da prestazione, per un falli...mento.
Come si può asfaltare il passaggio dei nostri avi?
La foto è di Giancarlo Da Rui, che testimonia un pavimento di amate pietre di fiume, inghiottite dal bitume di cafone natura.
"Li Zabbucch".
Via Teatro antico. Nei precedenti lavori, il Primo Cittadino si difese dicendo che c'era asfalto sotto l'asfalto.
www.iduepunti.it/il-caff%C3%A8/6_agosto_2012/scandalo-teramo-asfaltata-la-pavimentazione-medievale Oggi?
Come potrà smentire una foto?
Teramo deve protestare. Le associazioni culturali devono diventare erba e uscire fuori da quell'asfalto.
Ora Basta....siamo in pericolo.

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Commenti

Ci siamo chiesti perché i " Politici dominanti teramani" possono compiere tutti gli scempi che vogliono senza correre alcun rischio elettorale? L a risposta e' semplice :la cultura non vive a Teramo. Non c' e' stato mai uno schieramento vero contro la rovina della nostra città . Caro Giancarlo,nonostante il tuo lodevole impegno, la tua sarà una battaglia persa. Comunque grazie.
Ma chi è l'assessore alla cultura di Teramo? Io non lo so,ma sono certo che sarà un uomo di grande senso umanistico che conosce bene la storia e che si aggiorna continuamente per restare al passo dei tempi e dare alla sua città il meglio dei recuperi e della conservazione della nostra ex bella Interamnia.
I litigi successivi a queste ultime elezioni dimostrano quanto poco vadano scemando le manie di potere dei nostri grandi politici locali. Se nei confronti di tutto questo potere gli asfalti si ribellano ed, invece di andare a coprire le secolari buche delle nostre strade, decidono di andare a nascondere tutti i reperti di gran valore architettonico, nonché i terreni dei poveri privati cittadini, al fine di riportare ognuno nelle proprie dimensioni, i sindaci devono fare man forte, affinché gli asfalti non vivano di totale indipendenza dalla volontà politica, che tanto vorrebbe salvaguardare la distruzione di tutte le antichità teramane.
no caro antoine, la ricetta è vigilare perennemente e denunziare a spron battuto.difendere la nostra città dall'ignoranza (nel senso di ignorare) e dagli irrefrenabili istinti da asfaltomania non è cosa velleitaria. rimuovere gli scempi tra i nostri tesori archeologici pùò anche creare sviluppo...coraggio direttore...avanti tutta!
Sono d'accordo con Antoine: la cultura non vive più a Teramo. Da tantissimi anni. Basti pensare allo scempio del Teatro per costruire la STANDA, le cui suppellettili fecero bella mostra di sé in case private; alla scomparsa della leggendaria "FONTE DELLE PICCINE", che si "narra" sia stata murata all'interno del muro in via Giannina Milli, ma ciò non è mai stato verificato perchè si sa bene che non è più lì; e alla perenne manomissione della fontana di piazza Garibaldi della quale, sinceramente, non capisco perché ogni nuova amministrazione debba occuparsi al fine di renderla sempre più oscena... Possibile che noi cittadini non abbiamo diritto di parola nelle decisioni di politici che abbiamo mandato NOI a palazzo?
Non è che ci volesse una grande cultura per capire che con quella gettata di asfalto si faceva una schifezza! Al di là dell'ennesimo danno alla memoria e alla storia, una "pavimentazione" da vespasiano di periferia in pieno centro e intorno a un sito archeologico rappresenta un obbrobrio assurdo ed evidente. Si può solo interpretare come volontà di questi amministratori di mostrare una (presunta) onnipotenza. Speriamo che alle prossime elezioni i teramani chiedano il conto. Peraltro le pavimentazione delle vie cittadine, tranne un paio di casi, sono di uno squallore unico.
Ma chi autorizza questi scempi? Bastava proseguire da Via Savini con i sampietrini per ricollegarsi verso la piazza e offrire così un anello stradale degno. Invece l'ignoranza continua a deturpare la nostra città. Sono 60 anni che deturpano la nostra città, basta!! 4 milioni di euro per non ripristinare il teatro e circondario di asfalto. Il centro storico riempito di cemento e asfalto. Vergognatevi, siete degli ignoranti e noi cittadini degli stupidi che ci facciamo privare della nostra memoria storica.
Che problema c'è? l sindaco ha già ampiamente annunciato la ricandidatura. Lì si vedrà.