Salta al contenuto principale

Abruzzo ed Energia: Questo matrimonio s’ha da fare

di Susanna Ciminà
15 minuti

Il 2014 è un anno importante per l’Abruzzo dell’energia… se anche l’energia per l’Abruzzo non è mai stata così importante.
Così è se vi pare…
Facciamo una visita al sito Energia ed Ambiente della regione Abruzzo, alla ricerca del piano energetico regionale 2013.  http://www.regione.abruzzo.it/xAmbiente/index.asp?modello=pianEnergetica&servizio=xList&stileDiv=mono&template=default&b=pianEner.
Sulla pagina web dedicata della Regione Abruzzo, si può avere la possibilità di leggere solo le date associate al bla bla bla delle notizie: dunque 2007, 2008, 2010, sbuca un 2012 in termini di linee guida per autorizzare gli impianti a fonti rinnovabili e poi magicamente si legge: quadro Strategico Nazionale 2007-2013 - Programma Operativo Interregionale "Energia rinnovabile e risparmio energetico".

Woow!!! Sbuca anche un magico sitohttp://www.europuglia.it/ (che poi ci spiegate cosa c’entra la Puglia?) sembra di fare la caccia al tesoro…continuiamo a cercare, perché il nostro obiettivo è trovare il nostro piano energetico regionale 2013.
Chiaramente entro nel sito che chiaramente non è chiaro. Mmmm m’ingegno a trovare “il nascondiglio” della mia preda … e vengo fatalmente attratta nel menù a tendina, dalla voce “POI ENERGIA”…clicco e leggo a chiare lettere:  “Il programma interviene sulle Regioni Obiettivo “Convergenza” (Calabria, Campania, Puglia e Sicilia)”…..quindi non l’Abruzzo.
Provo ad approfondire…Insisto e vado oltre…trovo finalmente il documento relativo al programma. Bellissimo, pulitissimo, ma per me poco chiaro. Cioè questo è un documento da Programma Energetico,  non un Piano energetico regionale.

Ricapitoliamo.
Navigo sul sito della regione Abruzzo, cerco il piano energetico regionale 2013 e trovo il Programma Interregionale ( che non è un piano energetico) che interessa i territori delle Regioni dell'Obiettivo Convergenza (Sicilia, Calabria, Puglia, Campania) ed esteso a tutto il Mezzogiorno (ovvero anche alle regioni Basilicata, Molise, Abruzzo, Sardegna)…. Di fatto del Mezzoggiorno non ho trovato traccia, anche nel bel dossier riepilogativo della Dr.ssa Piezzo , che presentava lo stato dell’arte del suddetto programma.
Ma io non mi arrendo. E trovo un documentino interessante, che assomiglia ad un piano energetico regionale, documento datato 2007….

Lo ripropongo:
L’obiettivo del Piano di Azione del Piano Energetico della Regione Abruzzo è stato sintetizzato in due steps:
1.    1)  il Piano di Azione deve consentire al 2010 il rispetto del (per la quota parte di competenza della Regione) e delle direttive della Comunità Europea in tema di: a) biomasse; b) biocombustibili; c) risparmio energetico; 4) penetrazione della produzione di energia da fonti rinnovabili (FER);
2.    2)  Il Piano d’Azione prevede il raggiungimento al 2015 di uno scenario energetico dove la produzione di energia da fonti rinnovabili sia pari al 51% dei consumi alla stessa data. Viene sancita in tal modo la volontà politica di partecipare in modo concreto alla sostituzione delle fonti energetiche fossili, accelerando il processo di conversione energetica verso un’economia non fossile.
Trascorso il Natale, siamo tutti più cattivi… qualcuno mi spiega il punto della situazione di quanto dichiarato nel 2007?  Non esiste un documentino anche più ino, un dossier, un pezzo di carta che faccia una banale descrizione dello stato dei fatti?
Risposta NO. Una curiosità: quante delle voci precedentemente descritte sono state sapientemente portate a casa? Risposta…. Tic tac…tic tac.

Un po’ di storia…
Corsi e necessari ricorsi normativi.
http://www.iduepunti.it/abruzzo/21_marzo_2013/l’abruzzo-è-rinnovabile-0
In base alla legge 27 febbraio 2009, n. 13, e all’art. 37 del decreto legislativo n. 28 del 2011, gli obiettivi nazionali di sviluppo delle fonti energetiche rinnovabili al 2020 e nei bienni intermedi dal 2012, 2014, 2016, 2018, devono essere ripartiti tra le regioni e le province autonome. Tale ripartizione deve essere effettuata in modo da:
•     garantire il raggiungimento degli obiettivi nazionali(N.B. raggiungimento!) ;
•     tener conto della situazione pregressa (domanda: quale?);
•     tener conto dei potenziali disponibili in ciascuna regione e provincia autonoma.
“Il Decreto 15 marzo 2012” del Ministero dello Sviluppo Economico definisce gli obiettivi regionali e le modalità di sanzione nei casi di mancato raggiungimento degli obiettivi. Si ricorda, a titolo di precisazione,  anche che gli obiettivi nazionali al 2020 di sviluppo delle FER, definiti dal Piano Azione Nazionale (PAN) per lo sviluppo delle fonti rinnovabili, sono perseguiti tramite:

-la riduzione dei Consumi energetici Finali Lordi, promuovendo l’applicazione di misure di efficienza energetica “ordinarie” e “straordinarie” in grado di ridurre i consumi finali a parità di principali driver di sviluppo al 2020 (PIL, popolazione, domanda di mobilità, sviluppo industriale) che influenzano i consumi di energia;
-incremento dei consumi delle Fonti Energetiche Rinnovabili (FER) nei tre settori previsti dalla Direttiva 2009/28: in particolare si prevede di conseguire l’obiettivo vincolante di sviluppo delle FER da trasporti, di raddoppiare gli attuali sviluppi delle FER elettriche e di incrementare significativamente la crescita dei consumi delle FER termiche.
Tale decreto ha previsto inoltre, di definire, per gli anni intermedi (2012,2014, 2016, 2018) le traiettorie degli obiettivi regionali. Tali obiettivi  prevedendo una crescita lineare. Parlare di crescita lineare, vuol dire parlare di una linea che sale sempre di più, ma per crescere la linea ha bisogno di dati. Quali? Mah…
Ecco perché il 2014 è un anno importante, ecco perché è importante rideterminare gli obiettivi e tornare in sella al cavallo per fornire le giuste risposte all’Italia e all’Europa.

LE FONTI RINNOVABILI IN ITALIA: IL BUON VECCHIO GSE.
Alla fine del 2012 le fonti rinnovabili ricoprono un ruolo importante all’interno del sistema elettrico nazionale. Gli impianti alimentati da fonti rinnovabili rappresentano circa il 37% della potenza complessiva istallata in Italia e il 31% della produzione lorda totale.
Il numero degli impianti FER diffusi sul territorio nazionale continua a crescere arrivando nel 2012 ad una consistenza pari a 484.587 spinto essenzialmente dalla crescita degli impianti fotovoltaici.

La potenza installata in Italia nel 2012 è pari a 47.335 MW in crescita rispetto all’anno precedente per l’istallazione di nuovi parchi eolici, di impianti alimentati con bioenergie e soprattutto di fotovoltaici.
La produzione rinnovabile, grazie al contributo delle nuove installazioni, segna un nuovo record raggiungendo 92.222 GWh, l’11% in più rispetto al 2011
Si presenta per completezza una tabella che mostra lo stato dell’arte delle istallazioni da fonti rinnovabili in Abruzzo, relative all’anno 2012. I dati sono ufficiali e pubblicati nel rapporto statistico GSE 2012 (NOTA: il Rapporto 2013 non è stato ancora emesso).



E’ chiaro che questa tabella dice molto poco, se non la si colora con un po’ di critica.
Ovviamente la fonte idroelettrica, in Abruzzo grazie alla cospicua presenza di corsi d’acqua, la fa da padrone e non ha subito alcun incremento rispetto al 2011, in termini di istallazioni . Un’idea per potenziare la fonte potrebbe essere il miniidro… tecnologia questa, che permetterebbe di sfruttare l’acqua delle piccole derivazioni o delle condotte dell’acqua, per produrre una buona dose di energia elettrica…
http://www.iduepunti.it/abruzzo/23_luglio_2013/quellabruzzo-che-si-tuffa-nel-mini-idroelettrico

La fonte eolica, rispetto al 2011 ha subito una leggera ma non trascurabile inflessione ( da 27 a 18 istallazioni)… eppure il sito regionale brulica di progetti e progettini per promuoverla. Si parla di tanti soldini… volete un esempio: “Powered: Project Offshore Wind Energy (Marzo 2011 per 36 mesi)[Budget 4.453.000 Euro]…
La fonte solare, d’altra parte, ha subito un audace aumento rispetto al 2011 (da 7746 a 11937), dati che temo non subiranno crescita nel 2014, causa la brusca frenata del conto energia e la conseguente deduzione che il solare fotovoltaico dovrà camminare con i propri piedi per un po’.
Tra la geotermia e l’Abruzzo non c’è gran feeling e questo è assolutamente in linea per quel che concerne le grandi istallazioni: non siamo una regione a spiccate potenzialità  geotermiche.
Le Bioenergie, chicchesenedica, hanno subito un’ intrigante impennata: rispetto al 2011 si è passati da 14 unità a 34. Questioni etiche, sociali, morali… tutto sottoscritto…ma è ormai certo che nell’universo delle rinnovabili le bioenergie rappresentano il futuro.
Dulcis in fundo…giusto 2 numerini per dare merito al confronto.
Relativamente alla produzione di Energia da FER, si evidenzia che: l’Abruzzo nel 2012 ha prodotto 2256,6 GWh di energia, contro gli 8205,8 GWh della Puglia e gli oltre 14743 GWh della Lombardia… Giusto per fare due conticini.

MA LA REGIONE ABRUZZO, non contenta…. TUONA.
Sul solito sito regionale, si scrive: ” Il Piano Energetico Regionale (PER) è lo strumento principale attraverso il quale la Regione programma, indirizza ed armonizza nel proprio territorio gli interventi strategici in tema di energia. Si tratta di un documento tecnico nei suoi contenuti e politico nelle scelte e priorità degli interventi…. L'obiettivo del Piano di Azione del PER della Regione Abruzzo è sintetizzabile in due step:
-Il Piano di Azione prevede il raggiungimento almeno della quotaparte regionale degli obiettivi nazionali al 2010
- Il Piano d'Azione prevede il raggiungimento al 2015 di uno scenario energetico dove la produzione di energia da fonti rinnovabili sia pari al 51% dei consumi alla stessa data passando attraverso uno stadio intermedio al 2010 dove la percentuale da rinnovabile è pari al 31%


Ok. Bellissimo il bla bla, fantastica la dialettica …ma ora tirate fuori qualche risultato. La mia impressione è che la più grande spinta alle rinnovabili sia venuta dai privati, che sulla scia degli incentivi hanno approfittato per realizzare istallazioni e per trarre, ovviamente benefici economici dagli investimenti.

INDIRIZZO ENERGETICO PROSSIMI ANNI.
Di certo, io non sono la Maga Magò, sebbene sia stato il mio travestimento meglio riuscito… ci tengo quindi a precisare, che né io, né altri più autorevoli di me, sono, ad oggi in grado di stilare con indubbia precisione l’indirizzo energetico dell’Italia nei prossimi anni.
Certo è che il tema energetico sarà strettamente connesso a scelte economiche e politiche. Si pensi agli impianti alimentati a biocombustibili liquidi, le istruzioni operative pubblicate dal GSE lo scorso 15 Novembre prevedevano Certificati Verdi maggiorati del 20 e 10% nei primi due anni di esercizio e successivamente una decurtazione del 15% per i tre anni a seguire. Tuttavia l'approvazione in senato della legge di stabilità ha bloccato tutto facendo perdere di efficacia le istruzioni del GSE. Inoltre è necessario prestare attenzione ad elargire consistenti incentivi agli impianti rinnovabili non programmabili poichè questi risultano dannosi per la rete sia dal punto di vista tecnico (variazioni di frequenza) sia da quello economico (falsando i prezzi che si formano sul mercato elettrico e impattando negativamente sulle tasche di tutti tramite l'aumento degli oneri di rete).

Fatta questa necessaria premessa si afferma che nel 2014 e nel 2015 il Decreto Ministeriale FER elettriche metterà a disposizione incentivi per 320 MW, cui si aggiungeranno certamente altrettanti piccoli impianti sotto le soglie minime e almeno altri 500-800 MW di fotovoltaico di piccola taglia.
Per concludere, spaginando il  DM 6/7/12 la fonte più incentivata nei prossimi due anni dovrebbe essere (condizionale è d’obbligo) la biomassa per la taglia 1 MWe. Il contingente destinato all'eolico sarà invece relativamente piccolo, mentre il solare fotovoltaico dovrà camminare con le proprie gambe o quasi.
Il settore dell’efficientamento energetico degli edifici è sicuramente l’asse portante negli anni che verranno e che vedrà protagonisti, in sequenza, gli edifici pubblici ed i civili con obbligo di realizzazione degli interventi entro il 2018-2020(Il decreto legge n. 63 del 4 giugno 2013). http://www.iduepunti.it/abruzzo/29_settembre_2013/labruzzo-prende-zero-energia

PENSIERINO DI INIZIO ANNO.
E’ un anno questo, colorato da numerose sensazioni, che inevitabilmente s’intrecceranno per dar vita ad un nuovo Abruzzo.
Si rincorreranno i doveri dell’amministrazione uscente, le tanto attese elezioni politiche e i nuovi insediamenti post-elezione… tutto molto bello, tutto molto colorato, tutto molto pericoloso… Le scelte infatti, necessitano di continuità, necessitano di un presente, che senza un passato non ha un futuro...
Le scelte energetiche della nostra regione sono assolutamente strategiche e pioniere di una nuova economia, una delle poche che sta crescendo nella nostra Italia: non smettiamo mai di credere che insieme, possiamo ripartire.
Possiamo invertire l’ordine degli eventi e della storia.

Prima di chiudere qualche necessaria questione:
1) L'Amministrazione regionale potrebbe aggiornare le informazioni ed eliminare quelle di 10 anni fa?
2) Qualcuno può spiegare i vantaggi tratti dalla partecipazione (dubbia) al Piano Interregionale 2007-2013?
3) E’ possibile avere accesso a carte idrografiche aggiornate, senza dover scavare tra i reperti archeologici del regio regno del genio civile , per provare a dare vita alle autorizzazioni del mini-idroelettrico?
4) Qualcuno potrebbe spiegare in modo chiaro agli abruzzesi se il piano energetico regionale 2013 esiste o è solo un fantasma?
5) Voi che amministrate, avete chiaro il fatto che se non rientriamo negli obiettivi regionali del burden sharing, veniamo silurati da pesanti sanzioni?

Ebbene caro Abruzzo, siamo ad un bivio…lo stesso in cui il curato Don Abbondio si è imbattuto nei bravi…lo stesso in cui si sceglie di stagnare nel passato o risorgere nel futuro…lo stesso in cui questo matrimonio tra l’Abruzzo e l’energia “ s’ha assolutamente da fare”.


Fonti: Rapporto Statistico GSE 2012; DM 15 marzo 2012; Programma europeo POI Energia. L’energia come fattore di sviluppo delle Regioni Convergenza 
dott.ssa Simonetta Piezzo; Programma Operativo Interregionale “Energie rinnovabili e risparmio energetico” 2007-2013; www.regione.abruzzo/ambiente.


 

Commenta

CAPTCHA

Commenti

Figuriamoci se Di Dalmazio sa che cosa sia un piano energetico. Non scherziamo.
Cominciamo ad esigere delle risposte. Cominciamo da qui. Brava Susanna!
Nulla da eccepire su qualità e argomenti. A mio avviso qui si parla di "nuora" perchè "suocera" intenda. La nuora è chiaramente l'elettore, la suocera è semplicemente la classe politica regionale che ci ha governato e che ci governa. La suocera, in quanto tale, se vecchia può morire; se giovanile può farsi un bel lifting e cambiare. Cosa voglio dire; questa volta la palla ce l'hanno gli elettori. Sta a loro decidere se cambiare o perseverare con questi signori che più o meno hanno fatto poco o nulla salvo riempirsi le tasche e la bocca.i A questo punto della realtà occorre capire che la società non vuole più questa politica che si impicci di tutto, non conclude nulla e sfascia ciò che tocca ( salvo le cose degli amici ). E' bene tenere a mente che questa volta la magistratura non si fermerà di fronte a niente e nessuno qualora vi sia da intervenire. Per migliorare la società non occorre l'intervento suppletivo alla politica; occorre la buona politica per tutto e per tutti che tratti i cittadini come tali e non come sudditi. Occorre la politica che sappia prendere il meglio dai propri cittadini migliori e ponga il risultato a servizio di tutti. Molto semplicemente........
Per raggiungere gli obiettivi prefissati dal PER bisogna realizzare o far realizzare gli impianti. Se si pensa che oggi sia davvero facile, tecnicamente ed economicamente, realizzare un impianto miniidro, un impianto eolico o addirittura a biomassa allora, almeno per quanto riguarda gli intenti, ci si può ritenere sulla buona strada. Purtroppo la realtà(leggasi molteplicità di vincoli vari, scarsezza di mezzi economici pubblici e privati, mancanza di imprenditorialità) è diversa dalla teoria e può spingere a giudizi spesso troppo superficiali. In Abruzzo non ci sono significativi siti eolici e comunque anche se ci fossero sarebbero soffocati da comitati, associazioni, cittadini ecc.ecc. Le risorse idrauliche sono ormai tutte utilizzate e il minidro,ammesso che ci sia ancora qualcosa da sfruttare e si trovasse chi possa realizzarlo, darebbe un contributo di qualche MW che non farebbe sicuramente alzare di molto la percentuale di energia rinnovabile prodotta. C'è poi il problema del minimo deflussso vitale su cui sarebbe il caso di fare chiarezza mettendo d'accordo produttori e sostenitori di energia verde con pescatori, ambientalisti e chi più ne ha più ne metta. Sugli impianti a biomasse stendiamo un velo pietoso. Non rimane che il fotovoltaico ma da quando non esiste più incentivazione GSE non si fanno più impianti perchè non ci guadagna più. Tanti saluti all'energia rinnovabile, tanto la colpa non è nostra
Caro Anonimo, non credo affatto che le considerazioni fatte siano troppo superficiali. Lei solleva delle problematiche che sono assolutamente evidenti agli occhi di quanti, nel settore investono testa, soldi e fatica. Non è vero che non ci sono risorse. Non è vero che non c’è potenzialità. Non è vero che non c’è chi vuole investire. E se dico questo, lo dico con cognizione, lo dico perché ho conosciuto e conosco gente che i soldi ce li mette e ce li mette davvero. Non è vero che c’è poca accettabilità delle nuove tecnologie tra la gente… è vero, invece, che alla gente, questi temi non sono proposti con il giusto approccio. E’ vero che se ci fossero le persone giuste al posto giusto, la sensibilizzazione sarebbe più efficace e si riuscirebbe a realizzare una rete capillare e infallibile. Perché tutti sono dotati di intelligenza, tutti possono capire, tutti e dico tutti. Se non credessi questo, scriverei solo per riviste ultraspecializzate del settore, invece, investo tempo…anche in questo…dando il mio piccolo contributo, perchè evidentemente ci credo. Basta solo usare le giuste parole, i giusti esempi, le giuste esperienze… le Nostre eccellenze. Se l’Abruzzo non avesse potenzialità sull’eolico, sarebbe assolutamente assurdo, partecipare come Regione ai tanti progetti europei sul tema. Credo che qualche campagna anemometrica sia stata fatta…Il miniidro è fattibile e non è affatto vero che porterebbe contributi di pochi MW…il problema sono le autorizzazioni. Il problema è che non abbiamo un elenco aggiornato delle derivazioni dei corsi d’acqua, il problema è che se si reca al Genio Civile, sono andate perse molte carte nei traslochi degli uffici e spesso non si riesce a risalire a chi possiede cosa. Io ho provato…provi anche lei! Sulla biomassa, io non stendo assolutamente nulla. Bisogna conoscere questa fonte e capire le reali potenzialità, selezionare quelle giuste per il territorio e cercare di convenire con i cittadini ad una soluzione possibile. Qui non si parla solo di termovalorizzatori, ma di biocombustibili da rifiuti…per esempio. Credo di aver scritto, che un presente, senza un passato, non ha futuro….aggiungo che se non si colora la fattibilità delle cose con il giusto entusiasmo non si risorgerà mai. Ed il risorgimento morale, umano ed energetico è assolutamente necessario.
Dall'ultima newsletter del GME http://www.mercatoelettrico.org/Newsletter/20140116newsletter.pdf ■ Nel 2013, il protrarsi della crisi economica ha ancora notevolmente inciso sia sull’offerta di energia elettrica, e più specificamente sull’offerta nazionale, che per la prima volta interrompe una pluriennale fase espansiva, sia sulla domanda, con gli scambi nel Mercato del Giorno Prima ai minimi storici. Le vendite da unità di produzione, con le importazioni stabili sui livelli minimi del 2012, segnano una nuova sensibile flessione (-3,5%) che interessa soprattutto gli impianti tradizionali (-15,3%), mentre gli impianti a fonte rinnovabile continuano a crescere a ritmi sostenuti (+23,7%). La liquidità del mercato elettrico balza al 71,6%, massimo storico, trainata dalle vendite degli operatori di borsa a loro volta favorite dal massiccio ricorso dei bilateralisti allo sbilanciamento a programma. Il prezzo di acquisto dell’energia nella borsa elettrica (PUN), invertendo la tendenza dei due anni precedenti, con una flessione del 16,6%, si porta a 62,99 €/MWh, ai minimi dal 2006. I prezzi di vendita evidenziano una sostanziale convergenza ad eccezione della Sicilia che invece allarga lo spread con le altre zone. Nel Mercato a Termine dell’energia elettrica, dove sono considerevolmente aumentate le registrazioni di transazioni O.T.C., il prodotto di gran lunga più scambiato, l’Annuale 2014 baseload, ha chiuso il periodo di trading a 62,26 €/MWh. Gli incentivi dati senza criterio alle fonti rinnovabili hanno creato danni quasi irreparabili agli operatori e al sistema elettrico nazionale. Molti produttori di energia da fonti tradizionali stanno fallendo ... e il rischio di disservizi sulla RTN è diventato sempre più elevato. La regolazione frequenza/potenza non si può fare con l'eolico, il fotovoltaico o il miniidro, La politica energentica nazionale è una cosa seria ... bisogna essere pragmatici nel valutare l'opportunità di continuare a "pompare" le fonti rinnovabili ... a spese nostre!
Cara Susanna allora ci sono i soldi, ci sono le potenzialità, ci sono gli investitori ma gli impianti non vengono comunque realizzati. Io non voglio difendere nessuno ma che c'entra la sensibilizzazione, le persone giuste al posto giusto ecc.ecc.? Le campagne anemometriche, a parte i siti di Colllarmele e di Tocco , hanno dato risultati che evidenziano almeno 1000 ore/anno di funzionamento a pieno carico? Non mi sembra. Anche a trovare un sito, l'iter autorizzativo avrebbe tempi esageratamente lunghi (7-8 anni). Il miniidro può portare MW? Al più qualche centinaia di kW considerato che l'Abruzzo è terra di parchi dove le captazioni sono vietate, i salti significativi sono già sotto concessione e rimangono solo le condotte acquedottistiche e alcune altre briciole( per lo più a quote basse). Guardi che l'elenco aggiornato delle derivazioni non lo trova al Genio Civile ma in Regione e già che c'è provi a chiedere quante richieste di concessione sono ferme da anni per motivi diversi. Confermo il velo pietoso sulle biomasse sicuramente non per la tecnologia ma per l'impossibilità realizzativa. Qui si che la sensibilizzazione e la conoscenza potrebbero fare molto. In ogni caso apprezzo molto il suo impegno, la dedizione e la passione che traspare da quello che scrive (sicuramente molto più efficace di qualche sua pubblicazione in riviste plurispecializzate) e mi scuso se mi sono intromesso con qualche sprazzo di praticità.
Il problema più grande sta nel fatto che il nostro paese naviga nella disinformazione, si parla tanto di energia e di fonti rinnovabili ma sono tematiche alle quali non viene dato il giusto spazio. L'Italia ha delle potenzialità immense sotto tanti aspetti e quello energetico non è da meno, tecnologie sempre più accurate permettono di avere produzioni non trascurabili da fonti come quelle del minidroelettrico, solari o eoliche. Siamo il paese del sole e del mare ma non siamo in grado di sfruttare le risorse che abbiamo proprio sotto al nostro naso: il classico esempio dello studente che ha delle potenzialità ma non si applica! E quanto parlo di sfruttare le risorse non intendo distruggere tutto quello che ci circonda per brama di guadagno ma compiere scelte ponderate e rispettose. I talenti non mancano, così come coloro che davvero credono che le cose possano cambiare. Manca solo il trampolino di lancio.
Con cortesia rispondo all'esperto da consapevole non esperta ( confido in Socrate che sapeva di non sapere). Ero e sono a conoscenza dello scenario che lei ha riproposto e non ho voluto volontariamente includerlo nell'articolo. Il motivo è' che il taglio era diverso, l'intento era diverso. Sicuramente le sue considerazioni sono più che lecite e condivisibili, ma sottostanno a scelte politiche ed economiche nazionali ed europee, a cui noi non siamo chiamati a partecipare. Non sono io una promoter delle rinnovabili... Io cerco di informare su decisioni prese a livello extra nazionale e nazionale. Chiedo venia dunque se, a suo parere ho mal calibrato il pezzo. Ritenterò prossimamente. Per il gentile Anonimo, ribadisco che le scelte sono fatte da persone pagate per farle, e se le persone sono sbagliate le conseguenze si riversano sulla collettività senza sconti. Ribadisco anche che i documenti relativi al miniidro sono di competenza delle province che. a loro volta hanno delegato il Genio Civile a custodire i " reperti storici". In regione non sono andata e non so dirle, parlo di ciò che conosco e posso riproporre. Non esiste solo il miniidro delle derivazioni, esiste anche quello nelle condotte forzate o nelle fogne... non risolveremo il problema energetico, ma una pezza la mettiamo, perché è una tecnologia che necessità di poca manutenzione e l'impatto ambientale non è affatto incisivo. Sull'eolico io non ho indagato, chiedevo a lei se sapeva se fossero state condotte campagne anemometriche visto che in Regione aderiscono a progetti sull'eolico così consistenti! Per la biomassa, mi riprometto di indagare e riproporre qualche soluzione, tecnologicamente valida e adatta al territorio. Sulla fattibilità.... Credo ci voglia coraggio, sopratutto oggi. Il paese non versa in una condizione semplice. La Regione ha altre priorità evidentemente ...Ma noi non perdiamo l'entusiasmo e restiamo sul campo a combattere una battaglia senza tempo che ha il solo nome di " Vento di Cambiamento".
Complimenti all'Ing. Ciminà che con sapiente ironia, ma anche con coraggio, mette alla luce i problemi energetici della sua amata terra. Lo studio non si limita alla sola descrizione di ciò che non va, ma propone e..sprona chi di dovere, a fare quello che è necessario. I limiti economici non possono, e non devono, fermare la creati- vità e lo studio di alternative per migliorare il nostro futuro. Brava! E' così che si fa!
Ho letto i commenti come sempre prima di commentare e penso che qui sia un po' sfuggito il filo del discorso. In sostanza dite che le rinnovabili sono ormai al tramonto, senza incentivi il solare non conviene, di siti sfruttabili per l'eolico manco a parlarne e i pochi dove è possibile installare il minidro sono già sfruttati, mentre per le biomasse non ho capito bene perché non sarebbero realizzabili. Ma non solo questo, le politiche adottate negli anni passati non hanno portato a nessun miglioramento della situazione attuale, anzi l'effetto contrario, infatti i produttori di energie da fonti tradizionali sono in difficoltà e noi paghiamo di più .Perfetto...ma ripeto state perdendo il filo del discorso. Domanda: in base a cosa dite che le rinnovabili non sono sfruttabili in Abruzzo? Perché, se è vero quanto riportato, i produttori di energia da fonti classiche versano i condizioni critiche? É proprio questo il punto!!! L'articolo non vuole fornire un piano energetico bensì mostra come qualsiasi persona interessata non riesca a trovare informazioni precise su come si vogliono raggiungere gli obbiettivi che sono stati prefissati, e questo lascia supporre che non ci siano, insomma che non ci sia una vera e propria strategia, un piano!! Susanna vuole denunciare proprio questo!! Come si può ceracare di raggiungere il 50% se non si sanno quali sono le fonti REALMENTE sfruttabili!? Poi sí che possiamo fare un piano, un vero piano energetico. Ma del resto non c'è da stupirsi, é la solita storia....basta accendere la televisione e sentire parlare un qualsiasi politico: faremo questo e quello entro il duemila..bla bla....ma alla fine non si capisce mai COME e il PERCHÉ è dopo qualche anno riaccendiamo la televisione e sentiamo le cose della prima volta. Povera Italia...
Susanna, dalla sua gentile risposta, da consapevole non Esperta, evinco che Lei è meno arrogante e più preparata di quanto avessi ipotizzato. Le chiedo pertanto scusa per averla eventualmente turbata con il mio commento. Anche se oggi non è chiamata a partecipare alle scelte politiche ed economiche nazionali ed europee, spero che in futuro anche Lei possa fornire un utile contributo sulle scelte strategiche da operare in questo importante settore.
Caro Enrico mi sembra di aver esplicitato i motivi che impediscono un ulteriore sviluppo delle rinnovabili in Abruzzo, Regione che peraltro ha un mix di produzione nettamente a favore dell'energia verde. Essenzialmente si può ricondurre il tutto a scarsità di ulteriori fonti naturali da utilizzare, esasperanti lungaggini burocratiche, crisi economica generalizzata in assenza di azioni incentivanti. Il problema non è solo abruzzese. L'Italia ha aderito al protocollo di Kioto senza rendersi conto che ciò avrebbe comportato il dover adottare provvedimenti ad hoc, poi ha demandato tutto alle Regioni, ripartendo la penale per il mancato rispetto, in parti proporzionali. Quello che manca è quindi un Piano Energetico Nazionale; basti pensare che, come dice l'esperto, abbiamo fatto la corsa al fotovoltaico o all'eolico e poi, visto che l'energia non si accumula, si devono fermare gli impianti di base oppure mettere in servizio gli impianti di pompaggio in periodi antieconomici, per assorbire il surplus di energia.Il problema mi sembra chiaro. Però sono convinto che ancora qualcosa si può fare e, concordando pienamente con Susanna, credo che una via da seguire è l'informazione capillare,far capire le cose e i problemi e trovare soluzioni soddisfacenti tra tutti i portatori di interessi(cittadini, produttori, istituzioni, ambiente, pescatori, parchi, ambientalisti, quelli che parlano e poi sotto sotto sono tutti nimbysti). Ciao a tutti
Ho capito che cosa vuole dire, ma ripeto secondo me non è proprio questo il punto del discorso. Lei fa già un passo in avanti sostenendo la sua tesi sulla base di dati...ad esempio quando cita le misurazioni anemometriche ecc. ma la domanda é: come facciamo a realizzare un piano energetico se non sappiamo che cosa abbiamo a disposizione? Ad esempio lei sostiene che le biomasse non sono sfruttabili, perfetto, ci può fornire qualche dato a riguardo, ad esempio sui volumi di materia che si potrebbero sfruttare questo impiego? É questo il problema!! Lei forse avrà anche ragione nel merito della questione, ma è già oltre. Si metta nei panni di un piccolo imprenditore, che non è informato come lei, che vuole realizzare un impianto a biomassa per alimentare i consumi della sua fabbrica dopo che ha letto sul giornale di un nuovo stanziamento di soldi pubblici in favore delle rinnovabili. Accende il computer e va sul sito della regione e quello che trova non sono dati che potrebbero dargli un'idea indicativa sulla fattibilità, ma solamente qualche informazione striminzita. E questo lascia supporre che questi dati non ci siano e che sia lasciato un po' tutto al caso...buona giornata e grazie per lo scambio costruttivo
CaroEnrico In Abruzzo ci sono una quarantina di impianti a biocombustibile pronti ma in attesa di autorizzazione che forse non otterranno mai.E' di questi giorni la polemica sull'entrata in servizio dell'impianto di S.Demetrio all'Aquila da 5,5 MW . Ci sono anche una decina di impianti già in servizio, di cui uno credo a Roseto(sempre se è in esercizio) che potrebbe essere visitato e da cui ottenere dati e caratteristiche tecniche. Ciao
Gentile Anonimo, lei pone il discorso su un piano diverso ed a mio parere poco adeguato al contesto. Amo la linearità nel ragionamento ed amo dare la giusta cornice alle argomentazioni. Intervengo solo per restituire il giusto polmone a quanto ho scritto. "Abbraccio" il senso dell'articolo in una frase: " le informazioni lacunose, il know how non chiaro, i piani d'azione fantasma, l'inesistenza di un'inquadramento del problema energetico, mettono chiaramente in luce che la Regione, per suoi evidenti motivi, è e continua ad essere reticente in materia di energia. La reticenza dura da anni. Tanti". La lecita critica che avanza lei è invece relativa ad un problema che riguarda l'Italia e l'Europa e non solo l'Abruzzo in particolare: il problema delle congestioni di rete. Nel settore, più o meno, tutti sanno che, la crescita esponenziale della generazione da fonti rinnovabili non programmabili, prevalentemente eolica e solare fotovoltaica, ha radicalmente mutato i criteri di gestione della riserva necessaria per garantire un adeguato equilibrio tra domanda e offerta ed esercire la rete secondo criteri di sicurezza e affidabilità. La maggiore produzione rinnovabile, riducendo la porzione di carico soddisfatta da unità di produzione termoelettriche con capacità di regolazione, rende ancor più complessa la costituzione dei margini di riserva (secondaria e terziaria) necessari a garantire il bilanciamento in tempo reale della rete elettrica. Tali difficoltà sono ulteriormente acuite per effetto delle carenze infrastrutturali delle zone in cui le fonti non programmabili sono disponibili (congestione di rete). Ma è stata esattamente la strategia energetica adottata dall’Unione Europea per garantire la sostenibilità, la competitività e la sicurezza degli approvvigionamenti energetici, ad incentrare tutto il discorso sulla riduzione dei consumi, sulla creazione di un mercato integrato dell’energia e soprattutto sull’incremento dell’energia da fonti rinnovabili. Gli obbiettivi vincolanti fissati dalla Commissione Europea (e quindi non da Ciminà Susanna!!) al 2020 hanno favorito la crescita eccezionale di impianti fotovoltaici, eolici e a bioenergie con il conseguente cambiamento del parco di generazione elettrico che, al classico schema di generazione concentrata in grossi impianti basati sulle fonti fossili e sul nucleare, vede affiancarsi sempre di più uno schema a generazione distribuita che è tipico degli impianti FER. Anche il tema delle autorizzazioni è una grande "italianata", ma se gli uffici tecnici si riorganizzassero e cercassero di pungolare la politica, per ottenere accelerazioni...si potrebbe ricreare una rete efficiente e veloce, abbattendo i costi. Spero, con questo ulteriore intervento, di non esserle apparsa come Alice nella tana del bian coniglio, ma come "una" che cerca di costruire concretamente dalla "denuncia", proposte...auspicabili. D'altra parte, se questo articolo, resterà solo proiezione della mia immaginazione... permettetemi almeno di augurare un Buon non compleanno a tutti!
Gentile Susanna per coerenza tecnica mi scuserà se Le dico che il discorso poco adeguato al contesto è certamente il suo. Saluti
Le lascio la ragione... ....certamente mi tengo le argomentazioni.