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Teleponte è Teleponte...

di Giancarlo Falconi
3 minuti

Mi hanno chiesto in tanti di scrivere qualcosa sulla Televisione per antonomasia di Teramo. 
Sono arrivati messaggi di chi gode del momento sfortunato di Teleponte, perchè forse non ha motivo di vivere i propri attimi; di chi sputa sul piatto dove ha mangiato, di chi critica i giornalisti senza sapere che dietro ogni dipendente, c'è una famiglia, un affetto, un mutuo, una storia da raccontare.
Non è paura ma sopravvivenza.
Perchè Teleponte è Teleponte.
La televisione della Provincia di Teramo e per Teramo ha raccontato la cronaca politica, nera, bianca, rosa.
Decenni dopo decenni.
Festa dopo festa.
Musica.
Arte.
Il Calcio.
Il Basket di serie A.
La Pallamano.
Il Calcio a cinque e tutto il resto che fa vita.
I fallimenti.
Una compagnia costante intorno agli scandali bancari, sull'ambiente fino agli eventi e all'informazione di servizio.
Quante volte abbiamo chiamato Teleponte per sapere anche solo sull'apertura o la chiusura delle scuole?
Quante volte spaventati, dopo una scossa di terremoto, abbiamo premuto il 15 o il vecchio canale di TP?
Perchè Teleponte è Teleponte.

Mi hanno anche scritto che non scrivevo perchè venivo pagato.
La storia dei teramani poveracci che hannno bisogno di trasmettere su di una persona i propri vizi per sentirsi meno soli. 
Proprio in questo momento economico, l'Amministratore di Teleponte che non paga i giornalisti per andare in video, pagherebbe qualcuno per non scrivere.
Non sono così importante.
Geni.
Mi hanno anche scritto che ora posso scrivere contro Teleponte perchè è finito.
Eroi da tastiera, scusatemi, ma non sono un vigliacco. 

Non ho scritto di Teleponte perchè non conosco Teleponte.
Ho lavorato da esterno e per quasi 1 anno, grazie alla trasmissione Carta Canta, ho conosciuto tecnici di altissima professionalità.
Giornalisti gentili e felici di fare squadra.
Non ho avuto il minimo problema e il mio rimborso spese ha seguito sempre gli accordi inziali.
Ho imparato molto e per oltre duecento puntate sono stato assistito con pazienza e attenzione.
Il mio autismo latente è stato sopportato dall'esperienza di persone che sono sul campo da anni e lo saranno ancora per molto tempo.
Perchè Teleponte è Teleponte.

Scrive Sergio De Angelis " Buongiorno, è domenica, è la festa della mamma, la mia non c'è più, sono andato a trovarla con una rosa.
Torno a casa e accendo il pc e vedo che anche oggi che si parla di me di noi....
Scrivono di noi persone che conosco da una vita, scrivono di noi persone di cui ignoravo anche l'esistenza... e scrivono, dicono, sentenziano, del mio lavoro, della mia vita, della mia dignità, con verità e certezze che io stesso ignoravo... 
Allora mi incuriosisco... Vado a vedere chi è che mi conosce meglio di me stesso...
Scopro che uno di questi che parla di dignità sul lavoro, lo fa dal suo rischiosissimo è faticosissimo... Impiego pubblico.
Un altro parla delle cose utili su cui dovrebbe concentrarsi un'amministrazione.... Qualche anno fa una delle cose utili che un'amministrazione ha fatto è stata cambiare un regolamento che riguardava la sosta delle vele pubblicitarie.
Sul terzo, ma che in realtà è stato il primo a scrivere... Bè stendo un velo pietoso...
Ps non vi sfugga un particolare magari non troppo importante nelle vostre verità....io, noi, non abbiamo chiesto niente a nessuno...state sereni.
Buona domenica".

Teleponte ripartirà...presto.
Prima.
Questa è una notizia. 
Perchè Teleponte è Teleponte. 


 

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Commenti

Sei il solito Signore di altri tempi. Nonostante tutto.
Mi viene da piangere...quanti ricordi legati a teleponte...non ultima la festa del teramo in b...grazie teleponte...
A teleponte lavorano ragazzi fantastici che conosco tutti...chi li attacca dovrebbe vergognarsi...
W teleponte
Ma la politica cosa fa? Non sarebbe ora di intervenire?
Falconi sei un coglione
Tanto non ti riprendono a Teleponte inutile che lecchi il culo.
Il solito poeta. Uno spreco non vederti più in tv. Un vero peccato per tutti. Teleponte è una finestar sul nostro mondo ed è una possibilità in più per denunciare.
Giancarlo sei sempre in gamba, umile e professionale come sempre. Volevo rispondere per le rime a chi si firma RADIOLINE e a che si nasconde dietro il nome fittizio di OSCURATI. Ma come vi permettete di offendere un giornalista serio, apolitico, apartitico, indipendente, senza peli sulla lingua come Giancarlo? Magari foste voi ad avere la sua verve, il suo stile favoloso di scrittura e di divulgazione delle notizie che spesso e volentieri altra stampa non pubblica. Non sono e non voglio fare l'avvocato difensore di Giancarlo perchè è in grado di difendersi benissimo da solo col suo stile graffiante e signorile allo stesso tempo, ma scrivo queste righe per eternargli tutta la mia stima personale, alla faccia di che lo critica a prescindere. Signor RADIOLINE, forse sarà Lei ad aspirare ad un posto da sciacquino e leccapiedi a Teleponte quando riaprirà? Conoscendo parecchi di quelli che ci lavorano, conoscendo la loro coerenza e la loro professionalità, sono sicuro che non la prenderanno, perchè Lei non sarebbe capace neanche di fare lo sciacquino e il leccapiedi. E al signor OSCURATI voglio dire che la parolina dolce che ha rivolto a Giancarlo. la deve rivolgere a se stesso, non una volta sola ma centomila volte al giorno per un mese di fila e poi ricominciare. Caro Giancarlo, scusa se per un attimo mi sono immedesimato in te e mi sono offeso per quelle parole poco gentili e per quegli apprezzamenti osceni che sono stati fatti sul tuo conto. Vai avanti così, per la tua strada, continua a tenerci informati, alla faccia di chi ti vuole male. Forse la loro è solo invidia...e allora....falli rosicare. Forza Giancarlo e Viva i Due Punti.
Professionisti veri, impegnati a conoscere ed a far conoscere, non girateVi a guardare le umane debolezze
Ammiratrice dico bene.... Una possibilità in più per denunciare.... Peccato che quella possibilità non è mai stata sfruttata. Era solo una passerella del sindaco e dei suoi
Come si suol dire, "anche la mamma dei coglioni è sempre incinta e spesso fa gemelli"....
Personalmente, le volte che mi è capitato di vedere teleponte, l'ho sempre trovata una TV dozzinale, senza contenuti, a volte volgare e priva della minima idea di come si faccia un palinsesto o di come orientarsi al pubblico. Quando muore qualcuno improvvisamente diventa bravo e buono: buoni sicuramente ma su bravi mantengo enormi perplessità. Tuttavia gioire di una impresa che chiude i battenti mi sembra un po' da sfortunati. Le imprese danno lavoro. E il lavoro fa bene a tutti. Quindi speriamo che qualcuno la salvi, economicamente ed editorialmente.
La cosa più volgare è che tutti sono diventati direttori, gironalisti ed editori. Tutti a criticare e a dare consigli come si doveva gestire Teleponte. Anche sul palinsesto. Tutti bravi. Finalmente ho letto un pezzo di testa e di cuore.
Chi eìse ne fraga di Teleponte ? La proprietà ha fallito ,basta. Umanamente mi dispiace di tutti i dipendenti che perdono il lavoro,non solo di quelli di Teleponte che nonostante le difficoltà hanno taciuto e testardamente sono andati abìvanti con il loro lavoro,potevano invocare aiuto cercare sponsor ,non politici,perche' la politica a Teramo fa solo macelli. Tutti hanno taciuto ,bene ,allora continuate a Tacere perfavore.
Certo autismo deleterio è figlio del diavolo.... cancella i sacrifici di una vita, ruba i SOGNI a se stessi ed a chi se ne nutre...... basta volerlo per sconfiggerlo e continuare a VOLARE, soprattutto quando si è nati con le ali. Perchè un dolore condiviso è un dolore dimezzato ed una gioia condivisa è una gioia raddoppiata. E mai dire mai nella vita. Pensavo fosse FORZA... invece era un calesse.
Premetto doverosamente che non è mia intenzione escludere la presenza di precise responsabilità di qualcuno che, forse, non ha compiuto tutti gli sforzi in situazioni come questa necessari per evitare l’ennesima “sconfitta” economica, direi anche culturale e persino sociale, patita da Teramo e dai suoi cittadini che è la scomparsa di Teleponte (speriamo non definitiva, vedremo…). Tuttavia, sicuramente perché non sono avvezzo alla dietrologia spicciola, la mia valutazione in merito alla vicenda è assai più semplice rispetto quella dei tanti, tantissimi che in questo momento – probabilmente anche perché mossi da sentimenti quali l’invidia ed il risentimento (di origine professionale?) – si affannano a gettare fumo negli occhi omettendo all’opinione pubblica disamine decisamente più scontate. Ogni attività commerciale è destinata e cessare o, nei peggiori ed ultimamente frequenti casi, a fallire, se nell’arco temporale medio i costi di gestione superano di gran lunga i ricavi al punto non solo da non produrre utili, ma anche da non permettere la chiusura del bilancio annuale perlomeno “in pareggio”. Sicuramente molti di coloro che stanno avendo la pazienza di leggermi, adesso staranno dicendo “grazie al ciufolo Santacruz, hai fatto la scoperta dell’acqua calda”. Ok, lo so… eppure fra le tante “teorie” lette ed ascoltate circa il recente destino di Teleponte, pare che questo dettaglio non sia stato mai o quasi mai rappresentato a dovere. La cosa mi puzza (mi puzza di strumentalizzazione, così la dico tutta), proprio perché si tratta di una considerazione talmente logica da assumere contorni banali alla stregua dell’affermare, appunto, di aver scoperto l’acqua calda. Quali sono i principali, se non unici, introiti di un’emittente televisiva privata, ergo Teleponte compresa? Evidentemente quelli pubblicitari. Se tali introiti sono pochi, che succede? Evidentemente che il proprietario dell’emittente televisiva privata, ergo compreso il proprietario di Teleponte, oltre a non ottenere alcun guadagno per sé stesso, non può affrontare, per meglio dire non può onorare, le spese “fisse” di gestione (stipendi dei collaboratori a vario titolo, affitto dell’immobile dove ci sono gli studi e gli uffici, bollette delle utenze, canone al proprietario del provider, tanto per fare degli esempi attinenti…). Qual è ragionevolmente la motivazione alla base degli scarsi introiti pubblicitari di un’emittente televisiva privata, ergo Teleponte compresa? Evidentemente la consapevolezza dei titolari delle aziende che operano sul territorio, che pubblicizzare i propri prodotti su quell’emittente televisiva privata non conviene in termini di “ritorno” economico. E da dove nasce siffatta consapevolezza? Evidentemente dagli scarsi dati d’ascolto dei programmi mandati in onda dall’emittente televisiva privata (in buona sostanza, dal fatto che sono in pochi a guardare Teleponte…). Salvo vi siano altre circostanze per ora sconosciute a noi “comuni mortali”, io penso sia saggio “leggere” in questo SEMPLICE modo la triste vicenda che da qualche giorno vede protagonista la “storica” Teleponte, a maggior ragione in questo periodo storico italiano caratterizzato dalla peggior crisi del “mercato” dal dopoguerra ad oggi (che specificatamente nel teramano sia particolarmente drammatica è un altro discorso, non mi ci soffermo altrimenti andrei fuori tema). Insomma, Teleponte sarà anche Teleponte ma ciò non basta ad indurre un imprenditore locale a rivolgersi ad essa investendo risorse per farsi pubblicità. Evidentemente. P.S. – a scanso di equivoci voglio esprimere piena solidarietà a Sergio De Angelis ed a tutti i dipendenti di Teleponte che come lui sono da mesi senza stipendio e, ahimè, a questo punto forse disoccupati. Doppia solidarietà alla luce della più che comprensibile amarezza che scaturisce da giudizi già di per sé discutibilissimi, ma che non è esagerato definire ignobili allorquando provengono da un soggetto che crede di essere il depositario del giusto in assoluto ma che in realtà è da sempre senza arte né parte (tanto da essere il destinatario di innumerevoli sberleffi, chissà se costui lo sa…), con l’aggravante – come dice giustamente il Sig. De Angelis – di “sparare” sentenze fottendosene dell’immenso privilegio (dell’immenso culo…) che ha, non correndo il rischio di subire l’umiliazione della perdita del posto di lavoro essendo un impiegato pubblico. Uno che, oltretutto, quando è a corto di argomenti “scrive” ispirandosi agli interventi pubblicati su I Due Punti dal sottoscritto, a volte copiandoli integralmente (cosa che Falconi non farebbe mai, non credo perché sono uno dei commentatori a lui meno simpatici bensì perché titolare di “posizioni” da me spesso non condivise ma che comunque sono confermano una coerenza che fa del suo blog un vero blog, non una sede dove vomitare offese gratuite al nemico personale di turno).
Sapete cosa mi dispiace di più? Ieri senza Teleponte la Teramo calcio e stata dimenticata...nessun servizio sul Teramo, nessuna intervista, siamo sempre più la quarta e ultima provincia...i politici non lo capiscono o fanno finta di non capirlo...del resto a tvsei o altri del Teramo non è fregato mai nulla. Bravo Brucchi!,,,,,

Finita la banca di Teramo è per logica finita Tele Ponte. I Tancredi sono riusciti a distruggere l'impero del padre.

Per un anno intero, e così da 24 anni, seguo lo sport su Teleponte. Alla sera della domenica per me, mia moglie, i miei figli, mio padre di 83 anni, tutti tifosi del teramo, vedere Aurelio e la sua combriccola di simpatici amici è stata sempre una festa. Quante emozioni mi hanno regalato, i gol, le litigate, i messaggi della gente incazzate, quante incazzature anche mio quando non ero d'accordo, quante volte ho riso e gioito nel leggere i messaggi contro i cugini giuliesi... Ieri sera per me è stato triste accendere il 15 e non vedere nessuno, come se un gruppo di amici non entrava più in casa mia a tenerci compagnia. E stasera, probabilmente, succederà lo stesso quando non ci sarà la trasmissione sul mio Teramo. Che pena, forse Teleponte morirà davvero ma spero che il presidente Campitelli, persona seria, fa qualcosa per non privare la città della passione per la propria squadra. Tanto si sa che a pescara e chieti sono solo felici di questo... Forza Teramo
La mia solidarietà va a tutti coloro, giornalisti e tecnici, che rischiano di perdere il lavoro dopo un bel po di anni di attività. Ciò premesso, sono d'accordo con Santacruz quando ipotizza uno scarso indice di gradimento alla base della crisi dell'emittente. Però, se Teleponte è poco vista, qualche responsabilità dovranno pure averla chi l'ha diretta e chi ha scelto di farla dirigere a Caio piuttosto che Sempronio. Evidentemente non basta il solo calcio per attrarre sufficienti telespettatori e per il resto, negli ultimi anni in particolare, tutto é sembrato appiattito, ingessato, prevedibile e monotono. Perfino Gustavo Bruno é stato tagliato, nonostante si occupasse solo di buche e di piccoli problemi quotidiani che riguardavano città e cittadini. Per non ricordare, inoltre, la fine prematura di ''Carta canta'', il piccolo spazio riservato alle denunce e agli approfondimenti di Giancarlo Falconi, che mi pare avesse rialzato gli ascolti. Teleponte é parsa, almeno ai miei occhi e alle mie orecchie, il megafono dell'amministrazione comunale e di conseguenza, giorno dopo giorno, il suo indice di gradimento é crollato come la credibilità dell'attuale giunta, sindaco compreso. Basterebbe a mio parere una seria riflessione su ciò che (non) si è trasmesso negli ultimi anni e agire di conseguenza con le inevitabili modifiche, a livello di direzione e di palinsesti. C'é questa volontà? Personalmente sono scettico perché gli interessi politici rischiano di prevalere su quelli aziendali. Dovremo forse attendere un cambio di proprietà?
"Tanto si sa che a pescara e chieti sono solo felici di questo...": ma di cosa parli Gabriele? Perchè fai un processo ad intenzioni che non esistono e crei un antagonismo insussistente??! A dirla tutta il Pescara militando in serie B e spesso con un occhio alla serie A il Teramo calcio neanche lo pensa, altro che "solo felice di questo". Ho sempre auspicato ed incitato ad una coesione tra i cittadini delle varie province, perchè noi siamo cittadini d'Abruzzo e non di Teramo, Chieti, Pescara.... Se non siamo nemmeno in grado di vederci con occhi che vadano oltre i limiti del nostro territorio figuriamoci quale integrazione potrà mai realizzarsi con l'Europa ed oltreoceano. Siamo piccoli e così vivremo in piccolo... hai voglia a fare infrastrutture, collegamenti e compagnia bella per chi porta i limiti dentro di sè: tutto lavoro sprecato. Non siamo ancora pronti.
Giustamente, Teleponte era Teleponte. Più di una volta mi era capitato di dire ma perchè non chiudono? Naturalmente per il livello delle informazioni e delle trasmissioni. E dopo... conseguentemente , il conto economico, in questi casi, rappresenta la dura legge del mercato. Ma al di la di queste coinsiderazioni ribadisco un concetto a me da sempre caro: quando cessa una voce, sia essa televisiva che su carta stampate, sia faziosa che contraria alle mie idee è sempre un lutto per la libertà. Teleponte mi ha ricordato quando, anche se in bolletta, mandai le mie 50 mila lire alla redazione di un giornale, lontano mille miglia dal mio modo di pensare , per evitarne la chiusura. Ne sono tutt'ora orgoglioso.
E' il mercato baby, se fai ascolti (= incassi pubblicitari) sopravvivi, altrimenti muori. TVN del buon Vincenzo Angelico trent'anni fa era la CNN al confronto della Teleponte di oggi, provinciale (anzi comunale), pallo-centrica e persino imbarazzante per quanto era casereccia, sempre focalizzata su temi del condominio teramano, il pallone, l'ipogeo e altre amenità che all' ascoltatore fuori dal salotto (ammuffito) di un altrettanta ammuffita città non fregano un emerito belniente. Ha fatto una TV mediocre ed è morta.Punto.