La politica che s'intreccia tra indagini da concludere e quelle a processo.
Tutti in questi giorni mentre i cittadini abruzzesi vivono il dramma del terremoto, delle frane e di una natura che ha presentato il conto di decenni di mancata prevenzione.
Uno spettacolo da commedia dell'arte.
Da una parte i pizzini infuocati dell'ex assessore De Fanis verso la sua Segretaria Lucia Zingariello.
I nostri soldi in pubblici in stipendi dorati e la sceneggiata di un contratto di sesso, di ascolto, di attenzioni.
Un uomo, che secondo le dichiarazioni in sede processuale della Zingariello, era talmente ossessionato da stare ore appostato, pagare una persona per seguirla, leggere le mail e poi la presunta pistola.
Tutto a discapito di un ufficio importante come la Cultura in Abruzzo.
A pochi centimetri da stargate, la porta temporale, sei filoni di indagine tra la ristrutturazione di Palazzo Centi, l'ater di Pescara, il Masterplan, la famosa delibera numero 367 e poi le attività imprenditoriali a Teramo e Giulianova.
Trentuno indagati, ( finora) oltre al presidente D'Alfonso e gli assessori Pepe, Sclocco e Paolucci, ( dirigenti e funzionari pubblici, imprenditori e faccendieri) anche l'imprenditore teramano Sabatino Cantagalli, per una vecchia storia del 2006, orbitante intorno al nuovo stadio e il centro commerciale.
Poi ancora un ingegnere di Giulianova e un agente immobiliare.
Giorni di passione.
In attesa delle intercettazioni e di un altro clamoroso filone.
Il settimo sigillo.
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