Queste righe sono sconsigliate ai minori di 16 anni. No, loro non le leggeranno mai ma voi che lo state facendo...ora sapete che "quelli" è meglio che non lo facciano. Inventiamoci insieme un Vietato ai minori e procediamo. Avete capito, Vietato ai minori. Leggete, se vi va, ma di nascosto dai vostri figli, nipoti, sorelle, fratelli, amichetti vari. Ne va della nostra dignità. Ok. Adesso possiamo parlare liberamente.
Allora, ogni città, piccola o grande, ogni paese grande o piccolo, ha delle linee. Linee, non vie. Esiste una differenza tra una semplice via ed una meno semplice linea. È il tempo del percorso, il senso del cammino, il luogo dell'andare, l'inevitabilità dello sfiorarsi, la causalità del vedersi, l'esigenza del sapersi, la possibilità dell'ignorarsi. Scegliete un angolo, uno qualsiasi, un angolo tra angoli. Adesso scoprite le linee davanti a voi ed osservatele bene. La prima. Vi passano auto. Lente o veloci passano e vanno. Non ci distraiamo, sono solo punti intermittenti, vedono e non vedono. Attimi. Ma ci sono. La seconda. I marciapiedi, camminatoi, accostamenti stradali, i metri del passo dopo passo.
Qualcuno va, da solo, in coppia, in coppia raddoppiata. Gli occhi e le orecchie forse raccolgono e forse no. Non lo sappiamo. La terza. Il filo di diverse aree di pause, dove ci si ferma per un po', una piazza, una panchina, un giardinetto. Tra so-stare e non so-stare. Quarta linea. Quella importante. È l'invisibile linea dove ognuno di noi manda ciò che nelle altre tre ha percepito come estraneo, fastidioso, insopportabile, incomprensibile, diverso, scomodo. È affollata questa linea, continuiamo ad inviarci gente e senza preoccuparci del suo intenso traffico. Ecco, è proprio qui, per esempio, che vivono molti ragazzi. È qui che stanno le ragazze "vestito corto" e i ragazzi "capello aguzzo". È qui che loro ridono, strillano, rompono, sporcano, fumano, si toccano, si baciano, bevono. Eh..no che non li vediamo, no che non sappiamo, no che non li sentiamo. Sono quelli della 4 linea, quella invisibile.
Lungo di essa loro si incontrano, lì decidono di scambiarsi la prima toccata, la prima scopata, la prima sigaretta, la prima sbornia, la prima cazzata vera... e la seconda, la terza, la quarta, la quinta e dopo chi le conta più! Noi siamo di là, non vediamo, non sappiamo, non interveniamo. Ogni tanto scorgiamo i segni di questa altra esistenza. Non ci piacciono, lo diciamo e sta a posto così. Sempre su questa linea, poi, ci sono vari tipi di locali dove è vietato vietare, dove è soprattutto vietato vietare la vendita dell'alcol. Non importa se la legge specifica che la somministrazione è reato se eseguita nei confronti dei minori di 16 anni ed è un illecito amministrativo se eseguita nei confronti di soggetti di età compresa tra i 16 ed i 18 anni.
Nella 4 linea non c'è mai legge, non ci sono controllori, non ci sono controllati. Non ci siamo nemmeno noi. Lì si beve. Si fa indifferentemente. Ci sono loro. È vita a parte. Qui va Paolo; lui frequenta la 3 media. Esce di casa forte di qualche euro e di smartphone. Esce che ha 13 anni. La mamma se li ricorda tutti. Sono proprio 13. A lui non sembra che abbia importanza sapere quanti siano. Non serve.
Erika invece ne ha 12, l'anno scorso stava in prima ma ora che fa la seconda ha capito tutto. Non c'è niente da capire. Il suo cellulare capisce per lei. O così crede. Vanno ogni giorno sulla 4 linea. E lì scompaiono. Ma lì funziona fb, funziona whatsupp, messenger...è tutto ancora più veloce. Piccoli pesci in una grande rete. L'Amo. Si mandano. Se i genitori vedessero, leggessero, sapessero. Sesso. Pezzi di sesso fatto a pezzi. Sanno cos'è una doppia. La doppia s di sesso non la sbagliano mai.
Noi della 3 linea li pensiamo bambini, ragazzini. Così non ci fanno tanta paura. Loro, nella 4, però non lo sono. Erika è truccata. Pure profumata. A Paolo non puoi toccare i capelli. Forse i brufoli ma i capelli no. Nessuno ha detto loro che dire " fare l'amore" è più eccitante di " scopare". Che fare l'amore è più bello di scopare. Non la famiglia, non la scuola, non il web, non tutti i "terzisti" lineari che forse hanno dimenticato la differenza e non stanno dove stanno. Paolo ed Erika. Quarta linea. Fare qualcosa. Cosa? Prima che imparino da soli, soli da noi, da loro stessi, a scopare e non a fare l'amore. Prima che capiscano che è vietato vietare.
Prima che, davanti a noi, si convincano che sul serio non c'è niente da capire. Magari ne riparliamo. Noi. Se iniziamo a farlo forse ci ritroveremo insieme in 4 linea. Scopriremo le angolazioni con la prima, la seconda e la terza linea. Scopriremo dove stare. Noi. Noi che immaginare ci spaventa. Noi che se ci raccontiamo chissà che succede. Noi che.
Ah, poco fa Erika ha chiesto come deve muovere la lingua quando Paolo... Sì, ogni tanto dalla 4 linea si sentono le voci. Vietato ascoltarle?
La Scapigliata
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Il tuo pezzo è straordinario e induce alla riflessione. Andiamo tutti troppo di corsa in questa società liquida; Murakami ha scritto l'arte di correre e anche il premier va di corsa; le generazioni vorticosamente scompaiono tra i gorghi della società dell' illimitatezza, dove gli anziani sono un peso e i giovani una scommessa persa, tra un esempio mai dato e una bottiglia di troppo. Il battito del cuore rincorre le scadenze dei pagamenti e il cielo diventa solo una grande coperta dove nascondere il proprio malessere. Qui abitano i nostri ragazzi, troppo spesso indicati con il dito e figli di sorrisi mai donati, e mentre loro crocifiggono i loro sogni noi nascondiamo la vergogna di noi stessi dietro il muro che ci separa da loro, costruito ogni giorno con mattoni di solitudine.