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Cari Antifa....nessuno può appropriarsi di un'opera pubblica

di Anonimo
6 minuti

  Accade che i dibattiti che si scatenano sul web su argomenti importanti vanno a parare su altri terreni sfuggendo al de cuius con una miriade di commenti fuori tema. Il tema che volevo sollevare con la mia lettera a “I due Punti” era quello dei beni pubblici, realizzati spendendo soldi pubblici, cioè di tutti i cittadini che pagano le tasse.
Grazie a questo statuto essi sono proprietà dell’istituzione che li ha costruiti e appartengono a tutti. Se tu comune e tu forza di polizia li esponi al degrado e al vandalismo di una comunità incivile, vuol dire che non controlli il territorio e che non sai amministrare la cosa pubblica e ti assumi le tue responsabilità. Queste devono essere caricate anche sulle spalle dei cittadini che non vigilano, non hanno rispetto per quel bene, non si sentono cives.
     Cari Antifa non so che dire su le accuse infamanti, sulle figura meschina, sulle calunnie, su una lettura esagerata del mio scritto. Ma conoscete l’uso delle parole? Io ho semplicemente raccontato un fatto, documentandolo con alcuni scatti, traendo qualche conclusione politica e civile.
Ribadisco: nessuno si può appropriare di un’opera pubblica e farci quello che gli pare.
Ricorre fino alla noia, nei commenti, che avreste fatto opera di bonifica, ricoperto scritte, ecc. Non era meglio fare un comunicato? Se in comune c’è qualcuno che dà le chiavi a tutti senza preoccuparsi delle siringhe e della situazione di degrado, questo mi inquieta parecchio e non mi rassegno all’idea che c’è un altro modo di gestire la  cosa pubblica. Ho avuto modo di constatare che lo stesso accade presso il vecchio stadio comunale dove parlare di degrado è una barzelletta e dove spesso fate le vostre commemorazioni a base di birre e arrosticini. Vabbé:  state dando una mano al Comune perché ci siano più ragioni per abbatterlo. A pensar male si fa peccato ma ci s’azzecca.
A proposito: sono uno delle 5000 mila firme per il referendum.
   Devo confessare di aver appreso qualcosa su “antifa” - che in primo momento mi era sembrata una strana abbreviazione per risparmiare vernice o, peggio ancora, un troncamento per non spaventare le persone per bene - su Wikipedia, palesando la mia ignoranza su questo movimento.
Poi la precisazione di Ragazze e Ragazzi della lettera aperta ha permesso di capire il rosso e il nero. Qui ci vuole una messa a punto: la resistenza e l’antifascismo non sono movimenti tali da rivendicare “colori”, specie se sono solo due. Come è noto, alla lotta al fascismo e al nazismo parteciparono uomini e donne dal diverso orientamento politico o senza nessun orientamento, e in questo senso il “rosso e il nero” va arricchito con tutti i colori dell’arcobaleno, tanto per essere obbiettivi.
   Accade quindi nel fatto specifico che un giorno un gruppo di giovani, decisi ad assumere comportamenti virtuosi e buone condotte, vanno in comune, presentano immagino un progetto per usufruire di un campetto, lo trovano in uno stato di degrado tale che devono rimboccarsi le maniche, eseguono dei lavori per rendere praticabile gli spogliatoi e i bagni, organizzano un torneo di calcetto contro il razzismo senza aver prima orrendamente istoriato la facciata della casupola oggetto dei premurosi interventi di agibilità. Una firma ben visibile, un’immagine complessivamente greve, lugubre come tutti i simboli di questi antifa, buio e fiamme che, ma nessuno si offenda per carità, assomigliano a quelli di Forza Nuova, anch’essi in rosso e nero, grevi e trucidi.
Che vuoi farci: anche le minoranze contrapposte non sanno di appartenere allo spirito del tempo. Non è una questione di estetica, si legge in un commento. Giusto, e preciso: è anche una questione di estetica.      
    Dunque dei giovani, con la scusa assai risibile di coprire delle scritte preesistenti - che orrore, c’erano frasi oscene! - si fanno una bella verniciata realizzando una superficie che generosamente definiscono murale. Privatizzano il luogo, è “roba nostra”. Chi controlla? Nessuno. E che carini: dopo aver deturpato in lungo e in largo la città con scritte nere  e con slogan deliranti inclini alla putredine e alla necrofilia ( Arbasino), adesso si permettono anche di prenderci in giro. Se volete fare opera meritoria armatevi di attrezzature adeguate e ripulite la città. Tutti capiranno e apprezzeranno il vostro ravvedimento. 
    Trovo ridicola la discussione su chi è più antifascista. Potrei virare sul personale ma l’età e il pudore mi suggeriscono di stare alla larga dal facile paternalismo. Voglio però dire che il 25 aprile, anniversario della liberazione, a Teramo una volta era pressoché ignorato. Oggi viene celebrato solennemente da cittadini, autorità, Comuni, onorando figure leggendarie dell’antifascismo teramano.
   Quanto al degrado della città, esso è sotto gli occhi di tutti, e tutti dovremmo protestare anche e soprattutto contro chi amministra la cosa pubblica. Contro la violazione degli spazi urbani, contro la mancata tutela del nostro patrimonio storico archeologico  e artistico, contro la devastazione del paesaggio, ecc. Su questi temi che mi stanno a cuore, possiamo tutti aggregarci con giusti e pacifici strumenti, senza creare guai con la scusa di ripararne, malamente, altri.

Romolo Bosi
 

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Commenti

Egr. Sig. Bosi, sono intervenuto anche sulla sua prima lettera, annunciando l'organizzazione di un altro torneo nel corso del quale il murale da lei definito "greve e lugubre" sarà sostituito da un multicolore cesto di frutta. Lei ha pienamente ragione, quando afferma che " nessuno si può appropriare di un’opera pubblica e farci quello che gli pare." Poi però chiede ai ragazzi: " Non era meglio fare un comunicato?" Su questa domanda, che poi è anche un'affermazione, credo di NON poterle dare ragione. Di comunicati, denunce, lettere aperte, sono pieni i blog, i facebook, i forum e le bacheche (guardi "i due punti"!!!) Credo di non poter essere smentito affermando che, quasi sempre, si sbatte contro un muro di gomma. Pertanto sarebbe stato più onesto dire : "Cari ragazzi, questo bene pubblico è abbandonato all'incuria, all'inciviltà, al degrado. E' quello che succede in Italia al bene pubblico, che in quanto pubblico è di tutti e di nessuno. Non vi venga però in mente di fare nulla, non ripulitelo, non sistematelo, non curatelo. Lasciatelo com'è, o verrete accusati di esservi APPROPRIATI DI UN BENE PUBBLICO. Al limite al limite, cari ragazzi antifa, anticap ed anticom,fate un bel comunicato stampa, una bella lettera aperta: voi avrete fatto il vostro dovere di cittadini, il luogo resterà abbandonato all'incuria ed al degrado, ma almeno un sacro principio sarà rispettato: IL BENE PUBBLICO NON E' DI NESSUNO." Ecco, sig. Bosi, credo che questa sia l'unica, concreta e reale alternativa che avevano davanti questi ragazzi, e di questo la prego di prendere atto. Comunque ribadisco ancora una volta, a scanso di equivoci circa la presunta volontà da parte degli antifa di appropriarsi del campetto, che a giorni quel murale sarà sostituito ad opera dei Boy-scouts con lo slogan: LA FRUTTA AIUTA A CRESCERE!!! Grazie per l'attenzione.
DELIRIO! AIUTIAMOLO! FORZA NUOVA....LO STADIO...5000 FIRME....PIU' CHE UNA LETTERA E' UN PIATTO DI VIRTU'!
@Che tristezza: fai veramente tristezza, le opinioni sono opinioni se non piacciono si confutano e si cerca si cerca di avvalorare le proprie come migliori. Lei è soltanto offensivo. Anche io ho firmato per il referendum sul vecchio stadio per evitarne l'abbattimento, ma non condivido le posizioni degli ultras del calcio, anche io sono antifascista ma onestamente vedere dei muri, non parlo del presunto murale, imbrattati per affermarlo non mi fa piacere. Sono anche io un essere delirante? Non credo, sono opinioni diverse e sensibilità diverse discutibili quanto si vuole, ma sono le mie. Sugli aspetti amministrativi della vicenda del campetto in Via Maestri del Lavoro ci sarebbe molto da dire e molto da approfondire, ma non è questo il luogo né il momento.
Signor Bosi le sono grato, lei ha il coraggio di dire la verità con serenità di chi non ha paura di nessuno. Come lei, purtroppo, non se ne vedono molti, spero che lei continui nei suoi comunicati . Un grazie anche al buon Falconi che pubblica i pensieri di tutti.
@mariobici.... e pensare che quando mio figlio da bambino faceva qualche stronzatella gli ho sempre strillato "ti mando dai boyscout!" Come le viene in mente che la frutta dei boyscout sia meglio della scritta NO RACISM? Roba da matti! Cari, carissimi antifà, non rispondete alle provocazioni di questi individui! Andate avanti per la vostra strada! In tanti sono con voi!
Il prof Bosi ha usato un termine di assolutezza: "arcobaleno". La chiave di lettura è tutta lì. L'aspetto cromatico del pensiero libero. Grazie, prof!
Caro Signor Bosi..ora lei ci deve spiegare cosa centrano gli Antifa'( e tutto cio' che ne concerne) con lo stadio comunale...riporto subito le sue parole: "Ho avuto modo di constatare che lo stesso accade presso il vecchio stadio comunale dove parlare di degrado è una barzelletta e dove spesso fate le vostre commemorazioni a base di birre e arrosticini. Vabbé: state dando una mano al Comune perché ci siano più ragioni per abbatterlo. A pensar male si fa peccato ma ci s’azzecca. A proposito: sono uno delle 5000 mila firme per il referendum." Signor Bosi le "commemorazioni a base di birra e arrosticini" come lei le definisce sono organizzate ogni anno dagli ultras per ricordare con un torneo di calcetto( che ormai si svolge da 9 anni) tutti i ragazzi della curva che sono scomparsi...ora lei mi spiega cosa centrano gli Antifa'? La raccolta di 5000 firme che sono state raccolte per il referendum contro l'abbattimento dello stadio comunale e' stata un'iniziativa e una vittoria degli Ultras del teramo...ora mi spiega gentilmente cosa centrano gli Antifa'? Come ben si puo' notare lei non e' molto diverso dai suoi colleghi e dalle forze dell'"ordine"di questa citta',che per alcuni anni hanno fatto si' che i due movimenti appaiano agli occhi della gente come la stessa cosa..Signor Bosi,lei e' libero di criticare,di giudicare,di elogiare nei suoi articoli...ma prima di scrivere determinate cose si informi meglio perche' poi e' inevitabile se qualcuno le dice che scrive solo stupidaggini...se vuole parlare degli antifa' parli degli antifa' e non tiri in ballo argomenti che con quest'ultimi non centrano assolutamente nulla...stessa cosa vale al contrario se per esempio avesse mezzo di mezzo gli ultras in argomenti politici...poi se qualche figura storica ultras,fa parte anche di altri movimenti e' un altro discorso...ognuno e' libero di fare cio' che meglio crede a livello personale..ma non generalizzi e soprattutto non associ piu' tra di essi due movimenti che non centrano niente l'uno con l'altro...la saluto! Un libero cittadino
Sig. Totò, sono pronto all'ironia ed al sarcasmo. Lei invece sembra prendersi/mi PERICOLOSAMENTE sul serio, quando usa espressioni tipo: "roba da matti" o "cari antifa, non rispondete alle provocazioni di QUESTI INDIVIDUI". Nessuno, caro Totò, le chiede di stabilire se " la frutta dei boyscout sia meglio della scritta NO RACISM" non ritengo stia a me decidere, né a lei, né agli antifa, agli anti dem o agli anti com. Io ritengo semplicemente che si possa lasciare uno spazio dove dei ragazzi (o degli anziani, o dei boyscout) possano esprimere la loro "arte"(?) "creatività"(?) "tendenza alla comunicazione"(?) senza che il censore di turno debba dare il proprio consenso. Soprattutto se contemporaneamente quei ragazzi si occupano di supplire alle carenze istituzionali relative alla manutenzione, alla funzionalità, al decoro del cosiddetto BENE PUBBLICO. Non mi pare gli antifa o lei, sig.Totò, abbiate chiesto ai boyscouts, o a me, al sig. Bosi o a chicchessia, cosa ne pensavamo del murale "NO RACISM" rosso e nero. E' stato fatto e basta. E' un modo un po' brusco, fuori dalle formalità e dai tecnicismi burocratici, di chiedere (di prendersi) uno spazio, un luogo, un muro, un campo nel quale incontrarsi, confrontarsi, di cui prendersi cura PERCHE' SIA DI TUTTI (sottolineo DI TUTTI) piuttosto che DI NESSUNO. A mio modesto parere la cosa è accettabile. INACCETTABILE E' CHE QUALCHE TOTO' POSSA ORA ARROGARSI IL POTERE DI CENSORE E DECIDERE SE "NO RACISM" SIA O NO MEGLIO DELLO SLOGAN "LA FRUTTA AIUTA A CRESCERE". Ecco, caro Totò, sia chiaro che questo non potrebbe assolutamente essere accettato. Parola di BOY-SCOUT!
... Quanto al degrado della città, esso è sotto gli occhi di tutti, e tutti dovremmo protestare anche e soprattutto contro chi amministra la cosa pubblica..... Ecco da bravo inizi a protestare e lasci stare dei Giovani capaci che hanno iniziative positive .
@riflessione. Va bene il primo “centrano", sarà un errore di battitura ma poi nel testo è ripetuto altre tre volte. Evviva: poker di centrano! Constato anche che qualcuno prende le distanze: che centra? C’entra c’entra...
Sarebbe utile alla causa spiegare il concetto di proprietà pubblica. Io non ho mai messo piede in quel campo pur passandoci vicino mille volte al giorno. Eppure anch'io ho tirato fuori la mia sommetta per costruirlo! Posso quindi pretendere i miei due mattoni o il metro di recinzione? Arigor di logica: si. In un concetto di "proprietà" inesistente come quello di proprietà pubblica mi sembra abbastanza difficile raffigurare il concetto di appropriazione. Considerando che nessuno dei ragazzi, nè ai tempi del torneo nè a tuttoggi, si è barricato dentro gli spogliatoi facendone sua casa, la sua accusa mi sembra fuori luogo. Come fuori luogo sono i parallelismi con gli ultras e ancora di più con Forza Nuova (a proposito i colori hanno una derivazione, un significato, il nero "appartiene" all'anarchia come al fascismo per precise motivazioni storico-culturali e non perchè facciano a gara ad appropriarsene). Anche qui il suo intervento mi pare traballi poggiando sul nulla. E cosa dire della putredine, della trucidità e della birra e saggicc? Forse non ha voluto scadere nel paternalismo ma certo è scaduto nella superficialità e nel bigottismo. Si affacci qualche volta sugli orizzonti diversi dai suoi, impari ad interpretare e a capire, E forse un giorno imparerà anche ad apprezzare. Un ultimo consiglio: quando si fa sfoggio di cultura, sottolineando le altrui carenze (se non deficienze) ma non si ha argomento per controbattere non si fa una gran figura. E non la si fa soprattutto considerando che Lei non ha ben chiaro l'uso della punteggiatura (la e congiunzione non segue la virgola) e l'uso dei singolari e plurali (sulle figura meschina). Perchè non scrive una bella lettera sui lucchetti attaccati alle ringhiere dei ponti, parlando del degrado urbano, civico ma, soprattutto, culturale che i giovani stanno ereditando dalla Sua e dalla mia generazione?
Non voglio farla lunga salvo occuparmi brevemente di alcuni commenti, sperando di non sbagliare le virgole e le congiunzioni, che possono benissimo stare insieme e che ho incontrato in tante pagine di scrittori autorevolissimi. Assai divertente è l’annuncio dei boys scouts che si accingono realizzare un altro dipinto, un bel cesto con frutta, sopra il murale no racisme degli Antifa. La cosa piace a molti, che problema c’è? I giovanetti disciplinati, e attenti all’ambiente, dirette da persone adulte, pare non abbiano raccolto il messaggio. Vorrei parlare positivamente di un commento di un lettore che cita la frase di uno scrittore:” Muri puliti, popolo muto”. E’ vero: da sempre l’uomo affida alle pagine dei muri i propri pensieri e la proprio protesta contro il potere. Ricordiamo Pasquino? e le scritte irriverenti dei romani? Una storia lunga che ci porta ai nostri giorni, al graffitismo: giovani artisti realizzano nelle zone buie e degradate delle periferie urbane, opere straordinarie di tutti i tipi, contribuendo alla nascita di una nuova forma d’arte. Che rapporto c’è tra questo troppo breve excursus e le scritte nelle città d’oggi? Personalmente penso che siamo fuori da questo scenario. Il contrasto è insanabile. Voglio vivere in una città in cui tutti possono sentirsi tutelati riguardo all’ambiente e alle opere costruite dall’uomo. E’ una questione di democrazia e di rispetto. E anche di buon gusto. Ringrazio chi ha condiviso il mio scritto. In particolare Mimmo Attanasi cui faccio i migliori auguri per sua giustissima battaglia. Un grazie gigante a Giancarlo, ovvio... Ringrazio tutti gli amici che hanno capito il mio messaggio
Sig. Bosi Lei rappresenta perfettamente la mentalità di Teramo e dei teramani pronti a criticare qualsiasi cosa ad essere contro a prescindere. Lei non vede la relazione tra i murales e le scritte che oggi si vedono in tutte le città compresa la nostra? Mi spiace da osservatore attento e soprattutto da professore di educazione artistica mi sarei aspettato un atteggiamento diverso magari si poteva avvicinare a quei ragazzi, magari poteva consigliarli magari poteva guidarli grazie alla sua esperienza nel campo, magari poteva spiegare le varie tecniche artistiche. Invece anche lei come tantissime persone ha preferito criticare senza portare un minimo consiglio utile se non un perentorio NESSUNO PUO' APPROPRIARSI DI UN OPERA PUBBLICA" senza accorgersi che nessuno si è appropriato di nulla anzi sei oggi qualche genitore può portare il figlio a tirare due calci al pallone se anche lei può passare per quel campetto e fare due fotografie senza sentire il bisogno di turarsi il naso per la puzza magari dovrebbe un grazia a quei "scellerati ragazzi" che senza avere nulla in cambio, hanno ripulito la zona