 Che succede quando  si scrivono le belle notizie?
Che succede quando  si scrivono le belle notizie?
La tastiera ha un aspetto diverso e il battito del cuore è rilassato.
Sorrido e ci si sente sereni.
Le belle notizie fanno bene perchè regalano una speranza in più e oltre.
Quando si ha una malattia come il cancro tutto ha un altro aspetto.
Il sole, la luna e la vita stessa.
I sensi acquistano sensibilità e ci si attacca disperatamente all'aria, pur di respirare.
L'ancora della vita.
Io sentivo il rumore delle mie unghie graffiare il cielo. 
Ma questa è un'altra storia.
Vi avevamo lasciati con questo articolo...
Era il 2013.
I più importanti quotidiani italiani scrivevano di due nuovi farmaci oncologici molecolari a pagamento.
Il Pertuzumab e l' Aflibercept.
Carcinomi della mammella e tumori del colon retto.
Indovinate?
In Italia saranno a carico dei pazienti. 
I costi?
Scriveva Michele Bocci su La Repubblica...
"Il primo costa 6mila euro all' inizio e poi 3mila ogni tre settimane,  il secondo 4mila euro ogni tre settimane. Cosa è successo? L' Ema, l'  ente regolatorio farmaceutico europeo, ha approvato i due medicinali,  rispettivamente il 4 marzo e il primo febbraio scorso. Fino ad ora dopo  l' approvazione di Ema, l' Aifa, cioè l' Agenzia per il farmaco  italiana, incontrava l' azienda produttricee contrattava il prezzo, per  decidere il valore del rimborso che il sistema sanitario nazionale  avrebbe riconosciuto per il medicinale. Fatto l' accordo, il prodotto  finiva in fascia A, cioè a carico dei sistemi sanitari regionalie veniva  messo in commercio. Un nuovo decreto, siglato dall' ex ministro Renato  Balduzzi, ha però previsto che i medicinali vadano in vendita subito  dopo l' approvazione dell' Ema e prima dell' accordo sul prezzo all'  Aifa, che può durare da 2 a 6 mesi. Visto che non si sa ancora nulla  della rimborsabilità, però, finiscono in fascia C, cioè a pagamento del  paziente dopo prescrizione. Si tratterebbe di un modo per rendere  disponibile prima il medicinale per i malati ma quando i prezzi sono  così alti e i malati hanno il cancro, produce effetti distorti. Come in  questo caso. È la prima volta che due farmaci oncologici vengono fatti  pagare ai pazienti, ed è probabile che chi ne ha bisogno inizi dei  contenziosi con la propria Regione per farseli comunque rimborsare dopo  averli comprati. 
Balduzzi spiega che comunque la legge permette una via d' uscita in certi casi:  «L' Aifa, vista l' importanza terapeutica o sociale di certi  medicinali, può anticipare i tempi di determinazione del prezzo e quindi  della gratuità del farmaco per il paziente». Pertuzumab e Aflibercept  sono due farmaci molecolari. «Possiamo dividere questa categoria di  medicinali in due tipi, quelli che guariscono il tumore e quelli che  allungano la sopravvivenza e migliorano la qualità della vita». A  parlare è Piergiuseppe Pelicci, con direttore scientifico dell' Ieo di  Milano. «I primi funzionano ad esempio contro alcuni linfomi. I due  nuovi farmaci rientrano trai secondi. L' Ema li ha approvati perché gli  studi clinici dimostrano un effetto significativo, superiore ad altri  farmaci disponibili. Bisogna però chiarire che i medicinali molecolari  si danno a pazienti selezionati, non sono come la chemioterapia che si  fa a ogni malato. I nuovi prodotti costano tutti tanto. Se ora questi  due sono a carico del paziente, quando saranno rimborsabili diventeranno  a carico dei cittadini». Quello che sta succedendo con Pertuzumab e  Aflibercept non piace alla Lilt, Lega italiana per la lotta contro il  tumore. Per il presidente Francesco Schitulli, un senologo, «i farmaci  oncologici devono essere gratuiti. Nessuno si augura di sviluppare un  cancro, una malattia già destabilizzante sotto l' aspetto fisico e  psicologico. Non dobbiamo aggiungere l' onere finanziario. Va trovato un  modo per non farli pagare. Lo Stato deve aiutare i cittadini. Questi  prodotti allungano comunque la vita e migliorano la sua qualità..
Il Reparto di Oncologia di Teramo ha dovuto selezionare tre pazienti.
Stanno aspettando da mesi di curarsi con l'Aflibercept.
Noi con loro.
Una selezione dal sapore della resa, della sconfitta.
Pensate oltre cento pazienti avrebbero necessità di tentare una simile cura.
Non vi sentite appartenenti all'ultimo dei mondi civili?
Sono solo sostanze salva vita.
Si attende.
Un attesa che uccide.
L'Asl di Teramo non risponde.
Perchè?
Sono sicuro che il Direttore Generale, Paolo Rolleri, risolverà la situazione.
Il Direttore Generale dell'asl di Teramo, Paolo Rolleri, ha risolto la situazione.
Aflibercept
L’erogazione al paziente per il quale il Primario ne aveva fatto richiesta  è stata accolta e con essa anche a tutti coloro i quali avranno le medesime indicazioni terapeutiche.
Pertuzumab:
La richiesta è stata inoltrata, da parte della Commissione preposta , una richiesta di parere urgente al Servizio Farmaceutico Territoriale della Regione, in caso di esito negativo verrà coinvolta direttamente la Direzione Sanitaria Aziendale, poiché è stato dichiarato che non esiste alternativa altrettanto valida.
In ogni caso sarà mia cura sollecitare la Regione.
Grazie per la professionalità e la sensibilità dimostrata verso gli utenti dell'asl di Teramo.  
 
      
      
      
Commenta
Commenti