"Lesione dei diritti del malato. Livelli assistenziali non omologati alla legge. La Regione deve rispettare il diritto alla salute. Oncologia di Teramo non applica il programma operativo 2010 approvato con decreto legge, convertito in legge dello Stato, con la permaneza di tre dipartimenti tra cui quello di Teramo. Non siamo in monarchia. Non si può fare ciò che si vuole. Subito in commissione in Senato".
Una serie di battute del Senatore Mascitelli, rimasto colpito dalla Stato di Oncologia di Teramo e da altri reparti dell' Ospedale Mazzini.
L'ispezione del vice presidente della commissione che indaga sul servizio sanitario nazionale, (f.to Luca Boschi) accompagnato da Cecè D'Alessandro, consigliere regionale dell'IDV, Siriano Cordoni, capogruppo dell'IDV in consiglio comunale, Valdo Di Bonaventura, vice capogruppo IDV in consiglio comunale, ha fatto registrare momenti di sconforto e delusione. I Due punti continueranno a fianco dei malati oncologici la battaglia civile sull'immediata riapertura del reparto di eccellenza teramano e sulla richiesta di dimissioni da parte del Direttore Generale dell'ASL di Teramo, Giustino Varrassi.
Il Governatore Chiodi, assente da qualsiasi forma di politica regionale sul territorio, è oramai la controfigura di se stesso.
Le responsabilità del padrino politico di Varrassi sono conclamate e prefigurano una debacle emotiva ed elettorale.
Il sindaco Brucchi, che ricordiamo dovrebbe essere il sindaco di tutti i teramani, non è riuscito a prendere una posizione ufficiale di critica nei confronti del (suo) Manager Asl, pur essendo professionalmente, parte integrante del modello oncologico.
Il 27 agosto con la riconferma del Professor Varrassi, le responsabilità saranno chiare a tutti.
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