Per i lettori che hanno inteso le otto puntate da noi scritte su i due punti, sul metodo di Matteo, non saranno sorpresi, ma tutto si è verificato, sfumatura in più, sfumatura in meno, come avevamo scritto.
Il metodo Di Matteo era conosciuto all'ufficio del pm Vilma Passamonti e nelle due ore di interrogatorio, l'ex Direttore Tercas, avrebbe iniziato a raccontare il suo essere burattinaio con gli imprenditori d'oro ( Di Mario, Samorì, Di Stefano).
Non erano solo i tre nazionali, ma il tesoretto di partenza è stato nutrito con i teramani, nel tentativo di acquisizione della San Marino International Bank.
Che cosa avrebbe detto Di Matteo?
Che la bolla immobiliare, che Tercopoli, era un sistema ben collaudato, fatto di compiacenza ai vertici e alla base.
Ha fatto nomi?
Li ha lasciati intendere e Teramo, l'Abruzzo e l'Italia hanno iniziato a preparare le valigie.
Tutto il territorio italiano a macchia di leopardo o di euro.
Intanto in settimana saranno sentiti i dipendenti Tercas che sono a conoscenza di fatti o cose, intercettati in centinaia di ore di conversazioni telefoniche.
I correntisti di San Marino avranno dichiarato i soldi?
Chi ha firmato e avallato il sistema Di Matteo?
Perchè nell'intercettazione Di Stefano parlava del casino fatto da Di Matteo e del fatto che ora dovrà risolvere tutto?
Quali imprenditori teramani o ex membri di cda o altro ancora, avranno ricevuto favori con prestiti al limite dello zero d'interesse?
Perchè?
Chi avrebbe dopato finanziariamente il territorio teramano con Di Matteo?
Chi era il capo dei capi?
Il prossimo interrogatorio le domande di assaggio diventeranno un primo pasto...e si sa...l'appettito vien mangiando.
Buon Natale...Teramo....
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