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Il Modello Castrogno

di Giancarlo Falconi
3 minuti

Scrivo questo pezzo accompagnato dal Corazon di Santana. Penso per un attimo al modello Teramo, quello fatto di Cult, micro aree, macro aree, asfalti, lungo fiume, ipogeo...fumo e promesse. Scatole cinesi che si aprono con parole come fare sistema, fare squadra, fare compasso, fare e disfare.
Prendi un progetto del vecchio centro sinistra, portalo a termine, mescolalo con cartelloni abusivi e nastri da tagliare.
Fatto?
Contraffatto. Tutto il resto è un gioco di apparizioni televisive e resta di stucco è il nostro Brucchi. 
Tutto diventa buono. Anche l'inaugurazione dei parcheggi privati e pubblici. Un costo fisso e fesso quello di Fonte Regina e un dono pubblico quello di Piazza Dante, che è stata ceduta al privato con una serie infinita di proroghe. Si ricorda Sindaco?
Quella piazza è dei teramani. Il nostro piano raso che doveva essere restituito due anni fa.
Ripeta con me...TE...RA...MA...NI.
Teramo dorme. Non tutta Teramo.

Scrivo con Sama Pa Ti.
Sulle colline esiste il Modello Castrogno. Mi piacerebbe conoscere il direttore del carcere, Stefano Liberatore. Un uomo che pensa al recupero sociale dei suoi ospiti, per migliorare il futuro dell'intera società.
Un pensiero che accompagna le anime libere.
Don Milani " Io non ho patria e reclamo il diritto di dividere il mondo in diseredati e oppressi da un lato privilegiati e oppressori dall'altro. Gli uni son la mia patria, gli altri i miei stranieri".
Attraverso progetti di riabilitazione psico fisica. Vi racconterei dell'orto, dei corsi di cucina, del giardino degli affetti. Dove creare il giusto ambiente per le visite dei famigliari.
Tutto condito da regole rigide e inflessibili. La meritocrazia come chiave di accesso.
1500 visite ogni mese. Il calore della famiglia.
I risultati? Minore violenza all'interno delle celle, meno casi di autolesionismo e suicidi nell'ultimo anno, nonostante il sovraffollamento. Una piaga sociale da combattere.
La politica, radicali a parte, inesistente.

Un modello che potrebbe diventare esempio nazionale. Cosa possiamo fare noi per loro?
La società civile dovrebbe donare qualsiasi cosa inerente ai progetti. Gazebo, materiale per il giardinaggio, giochi per i bambini, pigiami estivi e invernali.
L'Amministrazione dovrebbe mantenere alcune promesse. Le solite. Come accogliere i famigliari e gli amici degli ospiti del penitenziario?
Aumentando le corse degli autobus come da vecchi accordi. Le due o tre tappe al giorno sono ridicole e offensive.

Caro Sindaco Brucchi, inauguriamo un gesto di civiltà? Sarò con lei a tagliare il nastro e scrivere finalmente qualcosa di cui essere fiero.
Il mio Primo Cittadino che mantiene una promessa verso il sociale e gli ultimi.
A volte i miracoli...ti guardano. Basta non abbassare lo sguardo...

Per donazioni di materiale o altro...scrivete a falconigiancarlo@gmail.com
Noi vogliamo un futuro migliore, voi?

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Commenti

Lei è un signore. Grazie.
Grazie Giancarlo. Ho il privilegio di entrare settimanalmente a Castrogno, in qualità di insegnante dell'Istituto Di Poppa Rozzi promotore di quei corsi scolastici (Alberghiero e Agrario) che hai menzionato come esempi di riabilitazione psico fisica ed aggiungo io come occasioni di crescita umana e professionale, oltre che civile....e ne sono testimone ogni giorno. "La Bellezza salverà il mondo" , insieme alla cultura e all'attenzione per l'altro, il che si traduce - per Castrogno- nell'allestimento dell'orto o di un angolo di Bellezza come il giardino degli affetti, e- per la Città - nella cura del decoro urbanistico, e non oso dire nell'attenzione alla cultura ed alla Bellezza. Daniela Di Ferdinando
L'indifferenza dell'Amministrazione Comunale verso la problematica carceraria non mi meraviglia affatto ,mi stupirebbe invece il contrario.
Bravo !! Complimenti, pezzo stupendo e una sorpresa il "modello" Castrogno. Mi farò vivo per un aiuto concreto. Buonanotte. Angelo Di Battista.
Durante il mio lavoro in Provincia, diverse volte sono entrata nella Casa Circondariale sia per riunioni con lo staff interno e l'UEPE per il progetto di mediazione culturale "TanteTinte" (tra l'altro, premiato a livello nazionale), sia per colloqui di orientamento lavorativo con detenuti stranieri a fine pena e che potevano godere di misure alternative (progetto "Intra"). Nonostante il rumore assordante di uno, due, cento cancelli che venivano chiusi alle mie spalle, non mi lasciavo comunque vincere dall'angoscia, perchè i sorrisi e la buona volontà degli operatori, dei volontari, dei mediatori culturali e le speranze e gli occhi dei detenuti mi facevano - paradossalmente, visto il luogo - credere di nuovo in una società migliore. Grazie al lavoro di tutti coloro che ogni giorno vivono e combattono a Catrogno!
onore agli agenti di polizia penitenziaria che ogni giorno nonostante turni massacranti e stressanti svolgono un lavoro eccellente. siete grandi
Nel leggere queste parole non ho potuto fare a meno di emozionarmi…molte volte ho attraversato i cancelli del carcere di Teramo come volontaria dell’Associazione Verso il Futuro e come operatore dell’Associazione On the Road, ma è da un po’ che non torno in quel mondo nel mondo…porto nel cuore momenti magici e persone fantastiche che non dimenticherò mai…semplicemente grazie!! Simona Antonini