Chiudete la valigia, si parte per la Valtellina.
La notizia era in giro da diverse settimane.
Il nuovo gruppo Creval-Tercas raggiungerebbe il numero di oltre 200 filiali e 6,5 miliardi di euro.
La voce di un prossimo aumento di capitale di Creval per la scalata a Tercas, si parla di oltre 300 milioni di euro, ha portato il titolo valtellinese a una perdita intorno al 5%.
Su Tiscali Finanza si legge " Per il salvataggio di Tercas, di cui Creval ha una quota dell'8%, potrebbero essere necessari 300 milioni di euro e il Credito Valtellinese potrebbe farsi carico di 170-200 milioni nell'ambito della ricapitalizzazione. "Nel caso in cui Creval intervenga per una somma simile pensiamo che sia inevitabile a sua volta il ricorso agli azionisti con un aumento di entità simile", hanno affermato gli esperti di Equita Sim.
Gli analisti, pur confermando il rating buy e il target price a 1,36 euro sul titolo Creval, lo hanno tolto dal loro portafoglio small cap proprio alla luce delle indiscrezioni sul possibile salvataggio di Tercas e del conseguente rischio di aumento di capitale per la banca. Per questo l'azione a Piazza Affari sta perdendo il 5,27% a 0,9085 euro, in attesa di giovedì 19 settembre, giorno in cui i negoziati (Banca Imi è advisor della fondazione di Teramo e Kpmg è consulente della banca valtellinese) dovrebbero entrare nella fase più calda".
Nel frattempo in corso San Giorgio, tutto tace.
Gli analisti calcolano il dimagrimento societario e i possibili effetti sul personale. Trasferimenti o incentivi pensionistici.
L'importante è non avere la 104...D'Esposito docet.
Fonti vicine alla Creval ci confidano l'intenzione di portare a termine l'operazione nonostante le critiche dell'opinione pubblica e dei media locali.
I teramani?
Alla finestra come sempre con un fondo svizzero di quasi duecento milioni di euro, che rimane anonimo...ancora per poco.
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