Salta al contenuto principale

Camillo D'Angelo. Il Delfico, la Procura, la candidatura a Presidente della Regione e l'assenza del partito democratico...

di Giancarlo Falconi
2 minuti

Tutti in attesa delle famose super mega perizie indicative sul Delfico. 
Tutti in attesa della prossima conferenza stampa del Presidente della Provincia di Teramo, Camillo D'Angelo. 
I risultati sono stati annunciati dai condizionali di molti colleghi. Non ci saranno dubbi. Metà Delfico sarà certificato agibile, nell'altra metà si inizieranno i lavori. Leggeremo con interesse chi leggerà e valuterà di firmare un simile documento e attenderemo la richiesta del dissequestro.
Vi racconteremo tutti i retroscena con risvolti clamorosi. 
 Il Presidente D'Angelo cercherà di regalare la patata bollente alla Procura di Teramo, ricostruendosi una verginità politica. Purtroppo per il sindaco Camillo che non è del Capoluogo ma di Valle Castellana, la meravigliosa Valle Castellana, in Città, la memoria non si cancella e tutti, dagli studenti, alle famiglie, dai professori, agli amministrativi, dai commercianti agli abusivi, si ricorderanno a tempo imperituro dei suoi modi, dei suoi comunicati e delle sue dichiarazioni.
Garantito.
 

 L'imperativo dall'uomo che sussurrava ai calzini,  alias il candidato di se stesso, "ambrattato" dal buon curato di campagna, Dino Pepe, una buona parte del partito democratico di Teramo che si nasconde dopo la sconfitta alle ultime regionali contro Sandro Mariani e varie ed eventuali, sarà quello di annunciare in una prossima e imminente conferenza stampa come il Presidente D'Angelo abbia lavorato per Teramo in nome e per conto della storia del Delfico.
 

Ci piacerebbe sapere se Pamela Roncone, segretaria del Partito Democratico di Teramo e sostenitrice di Dino Pepe e ora di Camillo D'Angelo, richiederà indietro la tessera del partito al Presidente della Provincia dopo la sua solitaria candidatura alla Presidenza. Dopo che ha snobbato il partito democratico rilegandolo a semplice comparsa.
Ci piacerebbe sapere se Robert Verrocchio, segretario provinciale o Dino Pepe, referente politico di D'Angelo ad affrontare la questione.
La verità?
 

Il partito democratico di Teramo dovrebbe essere commissariato per come non ha affrontato la questione Camillo D'Angelo, creando dei precedenti e dei privilegi.
Un partito che si presta ad inaugurare la Festa dell'Unità dovrebbe ritrovare i valori fondatori etici, morali e deontologici.
Nessuno si dimetterà; nessuno prenderà una posizione; tutti faranno finta di niente, allontanando sempre di più l'elettorato e pagando un prossimo caro prezzo.
E così sia...
 

Commenta

CAPTCHA