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L'Anac batte il comune di Teramo 3 a 0

di Giancarlo Falconi
4 minuti

Rilievi dell’Anac e il Comune di Teramo risponde di non essere riuscito a rispettare la normativa vigente. Il proemio a firma di due dirigenti dell'ente locale
1) La sussistenza di consolidati rapporti solo con alcuni operatori e di affidamenti a ditte con sede nel territorio comunale o nelle immediate vicinanze;
2) l’avvenuta errata applicazione nella procedura per l’affidamento di lotti;
3) lo scarso utilizzo delle procedure aperte. Nel documento si legge la risposta ad ogni punto. Per quanto riguarda i rapporti, c’è una conferma sulle ditte del territorio, edulcorata da « la selezione delle ditte per gli affidamenti diretti-effettuata secondo criteri di turnazione è sicuramente più efficace se compiuta su imprese del territorio». E poi la soluzione che conferma le criticità mosse dall’Anac « sono state diramate ai responsabili unici del Procedimento cui è affidata per legge l’attività di selezione delle ditte disposizioni relative alla applicazione del principio di rotazione , con riguardo la necessità di interessare anche per le procedure di affidamento diretto di qualsiasi importo 9 ditte aventi sede legale in tutto il territorio nazionale. Si è altresì precisato come la determina a contrarre debba espressamente riportare le motivazioni ed il rispetto del principio di rotazione secondo quanto impartito dalla disposizione stessa». Sul secondo punto per i lavori nei cimiteri di alcune frazioni, i due dirigenti su tabula hanno invitato 15 ditte ma si sono presentate solo in tre. Anche qui ammettono alcune difficoltà e promettono di seguire l’orientamento espresso dall’Anac sulla base della giurisprudenza del Consiglio di Stato. Il terzo punto è ancora caldo e l’Anac critica lo scarso utilizzo delle procedure aperte.

I due dirigenti rispondono solo di due gare con procedura aperta e il resto con procedure negoziate. Anche per il terzo punto la giustificazione di rito va a toccare il fatto che il Comune di Teramo non ha un regolamento adeguato alla normativa e per questo motivo attendono il parere del Segretario Generale. In attesa e solo grazie agli appunti dell’Anac, i due dirigenti hanno emanato una circolare interna che possa momentaneamente supplire alla mancanza dell’adeguamento alla legge.

L’Anac batte il comune di Teramo 3 a 0. Tre punti, tre scuse generali con ammissione di responsabilità. Assurdo. Quasi surreale.

Ricordiamo al comune di Teramo che L’ANAC è un’autorità amministrativa indipendente la cui missione istituzionale è individuata nell’azione di prevenzione della corruzione in tutti gli ambiti dell’attività amministrativa. L’attività di ANAC si esplica attraverso la vigilanza su vari fronti: applicazione della normativa anticorruzione e rispetto degli obblighi di trasparenza, conferimento degli incarichi pubblici, conflitti di interesse dei funzionari, affidamento ed esecuzione dei contratti pubblici. L’ANAC è organo collegiale composto dal Presidente e da quattro componenti scelti tra esperti di elevata professionalità, anche estranei all’amministrazione, con comprovate competenze in Italia e all’estero, sia nel settore pubblico sia in quello privato, di notoria indipendenza e comprovata esperienza in materia di contrasto alla corruzione. redisposizione del Piano Nazionale Anticorruzione (PNA). Funzioni consultive e di regolazione in materia di anticorruzione e trasparenza. Vigilanza sull’adozione dei Piani Triennali di Prevenzione della Corruzione e della Trasparenza (PTPC) e dei Codici di comportamento da parte delle pubbliche amministrazioni. Esercizio del potere di ordine e del potere sanzionatorio in caso di mancata adozione/pubblicazione dei PTPC e dei Codici di comportamento.Monitoraggio sull’introduzione delle misure di prevenzione della corruzione da parte delle pubbliche amministrazioni, degli enti di diritto privato in controllo pubblico, nonché, limitatamente alle attività di pubblico interesse, degli enti partecipati.Vigilanza sulle inconferibilità e incompatibilità degli incarichi amministrativi e sull’imparzialità dei pubblici funzionari. Vigilanza sulle segnalazioni di whistleblowing, proponendo, se ricorrono i presupposti, l’irrogazione di sanzioni amministrative». Ora il comune di Teramo è informato.

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Commenti

Che scandalo!
Ma la Magistratura non interviene in questi casi?

Sono proprio curioso di vedere se riconfermano gli stessi assessori.

E non ne rimarrei sorpreso, affatto!

È inaudito nessuno oltre te ne parla,tutti sembrano non capire la gravità di questo comportamento che contravviene a tutte le regole del codice degli appalti, ma hanno probabilmente debbono scrivere altro x vendere qualche copia in più. Grazie Giancarlo