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Sondaggi storici nel quartiere Castello di Teramo. Il silenzio "politico" del presidente Di Stefano...

di Giancarlo Falconi
8 minuti

gfgffgfgfgg"Sangue, fatica, lacrime e sudore" o ancora, "Noi combatteremo sulle spiagge" o ancora, "Mai così tanti dovettero così tanto a così pochi" o ancora, "Cortina di ferro".
Non sono i comunicati di Stefanino Di Stefano, nuovo leader della Macroarea del Castello a Teramo ma di Winston Churchill. In comune non hanno nulla ma era "ossimoroso"  condividerli dopo i primi interventi del leader del "davanti a casa sua". Il buon Di Stefano si è distinto finora ma siamo sicuri che ci stupirà in futuro, per due clamorose prese di posizione. Criticare l'asfalto di Viale Bovio, in esecuzione ( attendiamo i parcheggi e stiamo perdendo tutti la pazienza) dopo circa 20 anni da una impresa storica teramana, la DSGA che sta per investire 5 milioni di euro a duecento metri da casa del Presidente Di Stefano e criticare ancora l'asfalto.
Sulla casa occupata sempre a tre metri da casa del Presidente Di Stefano, Di Stefano è arrivato, ultimo. 
 

Nessuna parola positiva sui sondaggi in atto tra viale Cavour e via Brodolini. Lo sappiamo presidente Di Stefano ( lettera minuscola perchè per noi le macroaree non esistono) i lavori sono a 80 metri dal suo passeggio ma viale Cavour e via Brodolini sono il fulcro del comitato Castello.
 

Quasi due milioni di euro per cercare di contenere un dissesto idrogeologico significativo e rilevante per il territorio urbano che lentamente scivola a valle.
 

I lavori sospirati da 40 anni in via Cavour-Brodolini, saranno sviluppati in profondità per un intero quartiere che sottende i risultati dei sondaggi e carotaggi.
Il merito? Lo scriviamo noi che siamo anima critica e attenta.
 Il sindaco di Teramo, Gianguido D'Alberto, l'Ufficio tecnico che sta lavorando in maniera alacre e altamente professionale e dell'ass. Di Marcantonio, bulimico in comunicazione presente e occulta che ha sempre dichiarato di aver dato la massima priorità alle problematiche di veri e propri degradi ambientali.
Il presidente Di Stefano non conosce per distanza la problematica dei punti luci di via Brodolini dove pochi anni fa perse la vita una compianta residente e poi ancora, delle transenne trasformate in guardrail  e dei passaggi pedonali non illuminati.
Si chiama sicurezza.
Attendiamo il suo prossimo dettame quando comunicherà che a sette metri dalla sua permanenza si è rovinata la punta di un marciapiede. L' antroponimia che si ripete da Nome a Cognome è scienza.
 

“Il successo non è mai definitivo, il fallimento non è mai fatale; è il coraggio di continuare che conta.” sempre Churchill. 


La Replica.


Gentile Giancarlo, 

mi permetto di replicare, a titolo personale (e sarà la prima ed ultima volta, in quanto ritengo poco produttivo - ed anche fastidioso - utilizzare questi canali per inutili scambi di battute), al solo fine di chiarire alcuni passaggi dell'articolo pubblicato sul suo blog (il quale, nonostante l'attacco alla mia persona più che al portavoce della macroarea, apprezzo e seguo costantemente):

preliminarmente faccio notare che se avessi voluto fare "politica" l'avrei fatta in altre sedi, visto che non mi sono mai mancati mezzi e strumenti per farlo, tantomeno il consenso popolare, come ho avuto modo di dimostrare più volte in passato.

Detto questo, sottolineo che non rivesto il ruolo di presidente della macroarea (non previsto dallo Statuto approvato dal Consiglio Comunale e concordo pienamente con Lei che, così come previste dall'Amministrazione, le "macroarea" hanno ben poca rilevanza), bensì quello di portavoce del collegio di coordinamento (eletto a suffragio universale che ha visto nella mia persona, anche qui, il più votato.

Da portavoce, insediato ufficialmente solo dallo scorso 24 settembre (e già per questo trovo ingenerose le accuse che mi sono state rivolte) ho dato priorità a quanto emerso nelle prime riunioni del collegio di coordinamento che, su proposta dei componenti, ha chiesto di dare la massima attenzione ai lavori che da li a poco si sarebbero realizzati a viale Bovio. In particolare una nota del componente Leva, allegata al primo verbale del collegio di coordinamento, che metteva in evidenza lo stato deplorevole in cui versa l'intero viale Bovio e chiedeva interventi radicali per la messa in sicurezza degli alberi, il ripristino di tutto il sistema di allontanamento delle acque piovane, il sistema di illuminazione pubblica insufficiente, il miglioramento della fruibilità dei marciapiedi pubblici, ecc.

Ribadisco che i lavori da realazzare su viale Bovio erano stati annunciati dall'Amministrazione come "manutenzione straordinaria" e si sono conclusi con un mero intervento ordinario che hanno interessato il solo tappetino di usura (ben diverso dal rifacimento dell'asfalto).

Le dirò di più, avevamo chiesto via pec (pertanto senza utilizzare i canali di informazione) un incontro con gli uffici e l'Assessore competente per condividere insieme gli interventi necessari; ovviamente a questa pec non è stata mai data risposta, confermando anche quello da lei affermato: per questa Ammiistrazione le macroaree non esistono. Pertanto lungi da me criticare la Ditta incaricata (che tra l'altro conosco personalmente e stimo), la quale si limita a fare nel miglior modo possibile quanto incaricato.

Altresì, per l'ormai famoso condominio sito nei pressi della mia abitazione, mi sono limitato a raccogliere le preoccupazioni dei residenti e solo dopo che l'Amministrazione rispondesse - per il tramite del suo componente di Giunta, residente anch'essa a pochi passi dal condominio in questione, che la pubblica incolumità è materia privatistica e non interessa il Comune di Teramo (cosa assolutamente errata !!!)

Su questo la normativa è molto chiara e preoccupa che l'Assessore non la conosca !!!) : per questi motivi abbiamo interessato il Prefetto e poi la stampa.

Capirà bene che, non occupandomi di giornalismo e pertanto non essendo in concorrenza con nessuno di voi, non era per me prioritario essere il primo a darne notizia.

Per quanto rigurda invece il dissesto tra viale Cavour e via Brodolini, divenuto preoccupante negli ultimi anni e mai oggetto di interesse da parte dell'Amministrazione, essendo appunto solo sondaggi (annunciati da qualche anno e che rappresentano solo una parte - addirittura preliminare - alla progettazione, attendiamo il progetto esecutivo dell'intervento che si intende realizzare per poter esprimere un giudizio in merito. Un intervento come questo, per le sue caratteristiche tecniche, esula dalle competenze di un collegio di coordinamento che per forza di cose è composto da cittadini e non da tecnici.

Abbiamo già visto con , quindi, prima, di lodare un eventuale intervento risolutivo è necessario che lo stesso sia realizzato. In tal caso, non verrà meno l'onesta intellettuale che mi ha sempre contraddistinto nella professione e nella politica.

In ultimo, colgo l'occasione della presente, per invitarla a partecipare il prossimo giovedi 30 ottobre, alle ore 18.30, presso i locali della Parrocchia Cuore Immacolato di Maria, in piazza Garibaldi, all'incontro dell'Assemblea dei residenti, dove si potranno discutere tutte le problematiche del quartiere, comprese quelle da Lei illustrate per le quali prendo impegno pubblicamente di sollecitare l'Amministrazione alla pari di altri disagi.

Concludo la mia personale risposta con una battuta che conoscendola sono certo mi concederà: è vero e condivido il suo pensiero, non ho nulla in comune con Winston Churchill. Tuttavia siamo in molti a non averci nulla in comune.

Con stima e graditudine per lo spazio che mi concederà.

Stefanino Di Stefano 


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Caro Stefanino tutto è politica e la politica non si usa mai in accezione negativa.
I Due Punti non è un blog ma una Testata giornalistica.
La differenza è sottile ma comprendo chi parla senza conoscere le sfumature.
Per il resto sui sondaggi la inviterei ad informarsi; sui lavori la inviterei ad informarsi; sulle altre problematiche non ha risposto dimostrando una preoccupante mancanza per un portavoce.
Le confermo l'inutilità della macroarea come della sua risposta che nulla porta al territorio del Castello.
Mi auguro che oltre al suo affaccio possa allargare gli orizzonti.

Un abbraccio

Giancarlo Falconi

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