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Sondaggi storici nel quartiere Castello di Teramo. Il silenzio "politico" del presidente Di Stefano...

di Giancarlo Falconi
2 minuti

gfgffgfgfgg"Sangue, fatica, lacrime e sudore" o ancora, "Noi combatteremo sulle spiagge" o ancora, "Mai così tanti dovettero così tanto a così pochi" o ancora, "Cortina di ferro".
Non sono i comunicati di Stefanino Di Stefano, nuovo leader della Macroarea del Castello a Teramo ma di Winston Churchill. In comune non hanno nulla ma era "ossimoroso"  condividerli dopo i primi interventi del leader del "davanti a casa sua". Il buon Di Stefano si è distinto finora ma siamo sicuri che ci stupirà in futuro, per due clamorose prese di posizione. Criticare l'asfalto di Viale Bovio, in esecuzione ( attendiamo i parcheggi e stiamo perdendo tutti la pazienza) dopo circa 20 anni da una impresa storica teramana, la DSGA che sta per investire 5 milioni di euro a duecento metri da casa del Presidente Di Stefano e criticare ancora l'asfalto.
Sulla casa occupata sempre a tre metri da casa del Presidente Di Stefano, Di Stefano è arrivato, ultimo. 
 

Nessuna parola positiva sui sondaggi in atto tra viale Cavour e via Brodolini. Lo sappiamo presidente Di Stefano ( lettera minuscola perchè per noi le macroaree non esistono) i lavori sono a 80 metri dal suo passeggio ma viale Cavour e via Brodolini sono il fulcro del comitato Castello.
 

Quasi due milioni di euro per cercare di contenere un dissesto idrogeologico significativo e rilevante per il territorio urbano che lentamente scivola a valle.
 

I lavori sospirati da 40 anni in via Cavour-Brodolini, saranno sviluppati in profondità per un intero quartiere che sottende i risultati dei sondaggi e carotaggi.
Il merito? Lo scriviamo noi che siamo anima critica e attenta.
 Il sindaco di Teramo, Gianguido D'Alberto, l'Ufficio tecnico che sta lavorando in maniera alacre e altamente professionale e dell'ass. Di Marcantonio, bulimico in comunicazione presente e occulta che ha sempre dichiarato di aver dato la massima priorità alle problematiche di veri e propri degradi ambientali.
Il presidente Di Stefano non conosce per distanza la problematica dei punti luci di via Brodolini dove pochi anni fa perse la vita una compianta residente e poi ancora, delle transenne trasformate in guardrail  e dei passaggi pedonali non illuminati.
Si chiama sicurezza.
Attendiamo il suo prossimo dettame quando comunicherà che a sette metri dalla sua permanenza si è rovinata la punta di un marciapiede. L' antroponimia che si ripete da Nome a Cognome è scienza.
 

“Il successo non è mai definitivo, il fallimento non è mai fatale; è il coraggio di continuare che conta.” sempre Churchill. 

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