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Ministero della Salute: Possono nascere i nuovi ospedali in Abruzzo. Rischio idrogeologico a parte...

di Giancarlo Falconi
2 minuti

 Di seguito leggerete il comunicato stampa dell'assessore alla Sanità, Nicolettà Verì che annuncia il piano di reingegnerizzazione della rete ospedaliera abruzzese.. Per l'ospedale di Teramo, il nuovo ospedale di Teramo abbiamo due domande. Semplici. Perchè il Mazzini è stato costruito in una parte alta della Città, lontano dal letto del fiume Tordino? Perchè si vuole fare l'opposto con il nuovo ospedale? Intanto in Romagna, guardate https://www.tgcom24.mediaset.it/2023/video/alluvione-in-romagna-a-cotignola-ravenna-ospedale-evacuato_65036814-02k.shtml

Il Tavolo DM70 del Ministero della Salute ha approvato questa mattina il piano di reingegnerizzazione della rete ospedaliera abruzzese.

Lo comunica l’assessore alla Salute, Nicoletta Verì, che ha partecipato alla riunione insieme al direttore del Dipartimento, Claudio D’Amario e al direttore dell’Agenzia sanitaria, Pierluigi Cosenza.

L’organismo tecnico ha dato dunque il via libera allo strumento programmatorio, che si integra con la nuova rete dell’assistenza territoriale già approvata nei mesi scorsi.

“Sono stati mesi di confronto intenso e proficuo con le strutture ministeriali – sottolinea l’assessore – durante i quali abbiamo difeso e motivato le scelte fatte. In un territorio come l’Abruzzo, che ha gli stessi residenti del Comune di Milano, non potevano applicarsi pedissequamente gli stessi parametri di una grande area metropolitana estesa qualche decina di chilometri quadrati, perché non sarebbe stato possibile garantire l’equità nell’accesso ai servizi per tutti i cittadini. E devo dire che i componenti del Tavolo hanno compreso le ragioni alla base di questo piano, che supera sia le previsioni del decreto commissariale 79 del 2016, sia quelle della delibera 824 del 2018, quest’ultima mai assentita dallo stesso tavolo tecnico”.

Tra le novità principali spiccano la riclassificazione del presidio di Sulmona quale Dea di primo livello con il mantenimento del punto nascita, per il quale sarà attivato un progetto sperimentale (da sottoporre alla valutazione del Comitato Percorso Nascita nazionale); quella dei nosocomi di Ortona, Penne e Popoli in ospedali di base sede di pronto soccorso; la classificazione dei Presidi medici h24 di Tagliacozzo, Pescina e Guardiagrele in stabilimenti ospedalieri rispettivamente degli ospedali di Avezzano, L’Aquila e Chieti, in cui ubicare specifici reparti specialistici; il riconoscimento al presidio di Atessa della funzione di ospedale di area disagiata.

La nuova programmazione regionale prevede, tenendo conto dei criteri di efficienza e di complementarietà di discipline in relazione ai bacini di utenza, la seguente classificazione dei presidi: 4 ospedali (L’Aquila, Pescara, Chieti, Teramo) con funzioni hub per le reti tempo dipendenti (rete stroke, politrauma/trauma maggiore, rete emergenze cardiologiche estese); 4 ospedali di primo livello (Avezzano, Sulmona, Lanciano e Vasto); 6 ospedali di base (Ortona, Popoli, Penne, Atri, Giulianova e Sant’Omero); 2 presidi di area disagiata, sedi di pronto soccorso (Castel di Sangro e Atessa).

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Mi auguro e spero in un ravvedimento da parte di tutti coloro che vogliono il nuovo Ospedale di Teramo a Piano D'Accio
in zona dopo la confluenza del Tordino con il Vezzola,e con tutti i rischi che ne conseguirebbero,dopo la triste esperienza dell' Emilia Romagna.
Amministratori,politici un appello lancio:"Nen purtete la coccia solo pe' sparti ' li recchie......"
Ma cercate di farla funzionare.......
Grazie

Mi auguro e spero in un ravvedimento da parte di tutti coloro che vogliono il nuovo Ospedale di Teramo a Piano D'Accio
in zona dopo la confluenza del Tordino con il Vezzola,e con tutti i rischi che ne conseguirebbero,dopo la triste esperienza dell' Emilia Romagna.
Amministratori,politici un appello lancio:"Nen purtete la coccia solo pe' sparti ' li recchie......"
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Dopo aver visto le esondazioni in Emilia Romagna, invitiamo il Sindaco e la nuova giunta a redigere un atto amministrativo per cancellare per sempre l'ipotesi Piano d'Accio con le esondazioni possibili