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22 Settembre 2022. 13 anni dopo il sisma aquilano e 6 anni dal sisma 2016...ecco la sicurezza nelle scuole teramane...

di Giancarlo Falconi
7 minuti

Dopo 13 anni dal sisma aquilano, dopo 6 anni dal sisma del 2016, dopo 20 anni dal tragico sisma di San Giuliano Di Puglia, oggi abbiamo vissuto di nuovo il sisma in prima persona. 3.9 a pochi chilometri da Teramo nelle vicine Marche, scossa di assestamento 3.6 e qualche scossa a Civitella del Tronto di modesta entità. Al di là delle belle parole, dei soldi del monopoli per tutte le scuole (quelli su carta ma ancora senza cantiere) e dei “faremo”, ad oggi abbiamo solo progetti preliminari e affidamenti per indici di vulnerabilità e affidamenti dei progetti preliminari. Per parlarci chiaro, in termini di tempo, niente che vedremo in cantiere prima di un paio di anni (se tutto va bene). Anni fa ci dissero che eravamo politicamente guidati contro una giunta di destra, oggi ci dicono che siamo guidati contro una giunta di sinistra. La verità? Siamo contro chi perde tempo. 

Contro chi non fa. 

Contro chi non ammette il ritardo e non si rende conto che la PREVENZIONE è il minimo sindacale dovuto ai nostri figli. Senza applausi. Senza “bravi”. Senza ovazioni. Perché qualsiasi cosa si stia facendo, per quello che riguarda l’attuale giunta, siamo in ritardo di quattro anni e mezzo. Se a differenza di prima le scuole sono tutte finanziate, la burocrazia semplificata, i progetti esternalizzati, ci chiediamo come mai attorno a noi Legnini ha inaugurato lunedì 12 settembre le scuole nuove (finanziate dallo Stato con i fondi per la ricostruzione post-terremoto 2016/2017) a:

Civitella del Tronto (Te)

Castiglione Messer Raimondo (Te)

Castilenti (Te)

Civitella Casanova (Pe) mentre Teramo festeggia gli affidamenti dei progetti preliminari (i vecchi studi di fattibilità.) 

La scossa di oggi, fortunatamente, è stata di entità media, i ragazzi sono stati evacuati con professionalità da insegnanti e sotto gli occhi vigili delle

Presidi, e va bene, la sicurezza dinamica è andata bene, MA, perché c’è un grosso ma, mancano ancora i piani di evacuazione cittadina, con tutte le problematiche inerenti a strade bloccate, traffico e difficoltà a raggiungere le scuole per riprendere i più piccoli. Ma sopratutto mancano i cantieri. Manca la scuola jolly. Manca quel fuoco che era presente e vivido e motivo di attacco (GIUSTISSIMO) per il  non fatto nella vecchia amministrazione. Per onestà,  noi del comitato non dimentichiamo che la scuola inaugurate da questa amministrazione (una Villa Ripa) sia comunque frutto di vecchi finanziamenti e di completamento del vecchio progetto di chi amministrava prima. Benvenga che sia stata portata termine eh. Ne siamo felice. Una su 33, ma almeno c’è. Non ci sentiamo di fare applausi a nessuno, perché per quel che ci riguarda che lo abbiano fatto trasversalmente in anni e anni, ci fa solo rendere conto che le tempistiche sono lunghissime, le difficoltà troppe e che se non ci sarà un cambio di passo FORSE  tra 300 anni vedremo i nostri pro pro pro nipoti in scuole sicure. Qui non si tratta di fare allarmismo. Si tratta di dare alla prevenzione il giusto peso, perché nel 2022 non si può liquidare la cosa con un “per fortuna è andato tutto bene”. Nel 2017 sono stati forniti gli indici di vulnerabilità di tutte le scuole, provinciali e comunali. Era un primo passo. SOLO un primo passo. La provincia ha lavorato da sempre in maniera più attiva e tangibile, ha ammesso difficoltà e ritardi, non che sia perfetta insomma, il comune finisce vecchi progetti della passata giunta (ed e già qualcosa) ma non porta a termine quelli già finanziati nel 2016/2017 (San Giuseppe, Savini su tutti.) 

Nel 2022 tutti i bambini e i ragazzi dovrebbero  entrare nelle loro scuole con la sicurezza di uscirne indenni, e non per fortuna (come sentito oggi), ma perché chi doveva agire ha agito e li ha finalmente messi in scuole sicure a livello di struttura. Adeguate. Ci piacerebbe sentire “siamo in ritardo, ci dispiace, dovevamo fare di più” perché sentire “eh, ma anche prima hanno fatto poco” sinceramente non ci rasserena. Ci piacerebbe una politica (destra/sinistra/ stelle o pois) che dica stiamo facendo quello che dobbiamo fare, non diteci grazie e scusate il ritardo. Ci piacerebbe che fosse così in tutta Italia, che fosse così qui da noi, che fosse così da sempre, ma non lo è . 

Noi tutti il terremoto lo ricordiamo (noi) dal 2009, le giunte si sono susseguite ovunque, regione, comune e provincia, non si tratta di politica partitica, perché i partiti li abbiamo visti TUTTI, ma di politica che fa, o,  di politica che fa niente o poco. Noi e’ con quest’ultima politica che ci arrabbiamo. Perché  un cambio di passo fatto per tempo, che concluda, che porti alle inaugurazioni come quelle dei comuni limitrofi ci renderebbe fieri. Perché una programmazione ben fatta, mostrata alla città, calendarizzata, discussa con tempi reali e non con “faremo”, ci darebbe il polso della situazione reale. Ma se sono importanti i cantieri per l’adeguamento antincendio o per gli impianti elettrici (in scuole comunque con indici di vulnerabilità pietosi) vorremmo dire che per questo non servono tagli dei nastri, non servono feste (se non per scuole con ADEGUAMENTO SISMICO e tutto il resto, li ben venga e poco importa se i progetti sono di questa o dell’altra amministrazione, intanto si sono fatte). State facendo il vostro lavoro, quello per cui siete stati votati, quello che dovreste fare sempre, NORMALMENTE. Ma un nastro, lo ribadiamo, si taglia quando si apre una scuola dove i ragazzi sono al sicuro per tutto, non per una cosa o due. Non per una mensa, una palestra imbiancata a cui è stata rifatto il tetto e il pavimento, perché queste cose le abbiamo scritte noi in un elenco  assieme a sindaco e assessori girando per le 33 scuole assieme, lo abbiamo fatto nel 2018 e siamo nel 2022. Quel che va fatto e passa per manutenzione ordinaria è appunto, manutenzione ordinaria, felice che i ragazzi abbiano

qualcosa in più, sia ben chiaro, ma per festeggiare, secondo noi, DA SEMPRE, servono le chiavi in mano di una scuola che non ci faccia correre a riprendere i nostri figli sperando che non sia accaduto niente, ma che ci faccia dire “ok, che paura, ma so che sono al sicuro”. In quel caso  saremo

a festeggiare con voi, chiunque lo faccia, senza dire grazie, ma dicendo “finalmente”, magari senza aspettare altri sei anni… 

Chiudiamo complimentandoci  ancora con presidi e insegnanti per la grande umanità e professionalità dimostrata oggi. Dall’altra parte invece, con la grande speranza di non  sentire più “siamo stati fortunati” ma di sentire presto “eravamo pronti”. 

Grazie 

Leda Ragas 

Presedente  Comitato scuole

Sicure Teramo.

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Commenti

Siamo seri, se dovessero crollare le scuole di Teramo non rimarrebbe niente in piedi...ci sono case e palazzi messi molto male .

La politica non è più credibile ormai lo abbiamo capito sia destra,sinistra centro e chi più ne ha più ne metta.