Questa è una storia di ordinaria follia procedurale. Immaginate un diverbio di lavoro all'interno di un reparto o di più reparti di uno degli ospedali dell'asl di Teramo. Una discussione tra un famigliare e un operatore sanitario, medico, infermiere e oss.
Fatto?
Immaginate, forse, tra gli stessi dipendenti.
Fatto?
L'immaginazione viene superata dalla fantasia quando il responsabile supremo attiva una vera e propria operazione giudiziaria. Convoca tramite mail i dipendenti ( fantastica confessione che apprezziamo) e con una attiva sorveglianza, proprio in divisa, li interroga uno a uno, confrontando le varie dichiarazioni e testimonianze. Un incrocio tra il Tenente Colombo e Charles Bronson.
Non solo una attività antisindacale ma un presumibile obbrobrio amministrativo che se pur comprensibile ( tutte le manifestazioni umani hanno una origine e un percorso) non può essere condivisibile.
Lo stesso responsabile che dovrebbe essere raggiunto da un provvedimento disciplinare da parte dei vertici dell'asl di Teramo ma che non teme nulla per l'enorme fede politica.
Credente.
Lo stesso vertice asl che sui procedimenti disciplinari erogati, ultimamente è poco attendibile. Capace di fare marcia indietro con delibere e tanti omissis. Ma questa è un'altra storia.
Commenta