L'Italia è di coda in Europa per le morti legate alle Infezioni Correlate all’Assistenza causate da germi multiresistenti agli antibiotici: ogni anno, nel nostro Paese, si registrano 11mila decessi, pari a un terzo del totale. Le Antibiotico-resistenze e le Infezioni Correlate all’Assistenza (ICA) hanno un impatto enorme sul SSN, con 2,7 milioni di posti letto occupati ogni anno. I costi diretti ammontano a circa 2,4 miliardi di euro. Circa l’8% dei pazienti ricoverati contrae un’infezione di questo tipo .In molte epidemie è stata dimostrata la trasmissione dei germi da paziente a paziente o dall’ambiente ai pazienti per mezzo delle mani degli operatori sanitari. Ci sono alcune regole sanitarie nazionali note a tutti ma non da tutti rispettate.Non indossare monili e gioielli: si possono colonizzare. Inoltre impediscono l’azione del prodotto disinfettante sulla totalità della superficie cutanea. Non usare unghie artificiali: si possono colonizzare
Mantenere integra la cute delle mani: si consiglia di usare regolarmente crema per le mani (la cute non integra si colonizza più facilmente).
Nella nostra redazione sono arrivate tante segnalazioni di operatori sanitari con molti braccialetti durante il loro servizio. Un paziente ha raccontato che ha fatto notare a un operatore sanitario di Teramo questa particolarità con ben 11 monili al polso, lo stesso sanitario ha continuato il suo servizio, sorridendo in maniera ironica al paziente.
A chi dobbiamo ricordare le norme igieniche che non sono obblighi di legge ma di buon comportamento sanitario?
Linee guida.
L’Association of Surgical Tecnologist (2008) ha redatto una raccomandazione relativa all’uso di gioielli in ambito perioperatorio, secondo la quale essi rappresentano una fonte e un serbatoio per la rapida colonizzazione da parte di microrganismi ed una potenziale causa di rottura dei guanti di chi li indossa. Per questo motivo i membri del team chirurgico devono rimuovere tutti gli anelli, i bracciali, gli orologi, gli orecchini e gioielli in genere, prima di entrare nelle aree chirurgiche. Collane e orecchini possono aumentare la desquamazione della cute ed il relativo spargimento della stessa nell’ambiente. Inoltre, i gioielli esposti durante un intervento chirurgico possono essere contaminati da particelle di aerosol, sangue o altri fluidi corporei e diventare veicoli per le ICA.
La rimozione di tutti i gioielli dalle mani e avambracci, permette ai membri del team chirurgico di effettuare un lavaggio chirurgico efficace su tutte le superfici della cute. Invece, la cute sotto gli anelli presenta un’aumentata colonizzazione da parte dei microrganismi rispetto ad altre aree della cute, dove non sono indossati anelli. Inoltre vi è un aumento esponenziale della colonizzazione quando gli anelli sono usurati. Come precedentemente detto, anelli e gioielli sugli avambracci (bracciali e orologi), possono rompere i guanti. Pertanto, i gioielli non devono essere indossati per non compromettere l’integrità dei guanti stessi.
Anche la WHO (2009), in ambito chirurgico raccomanda di rimuovere orologi e braccialetti prima di iniziare il lavaggio chirurgico (II). In ambito assistenziale, la raccomandazione, invece è meno vincolante, dichiarando che: “E’ fortemente scoraggiato l’uso di anelli o di altri gioielli durante l’assistenza sanitaria. Se l’atteggiamento del personale è fortemente condizionato dalla religione o dalla propria impostazione culturale, l’uso di un anello nuziale semplice può essere accettabile durante l’assistenza routinaria, ma in ambienti ad alto rischio come la sala operatoria, tutti gli anelli o altri gioielli devono essere rimossi.” Anche se “Si deve privilegiare la prevenzione del rischio di trasmissione di infezioni rispetto alle preferenze culturali”.
Chi dovrebbe consigliare a chi?
Fonte https://www.ordineinfermieribologna.it/2015/igiene-delle-mani-e-utilizz…
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