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Consiglio regionale. La denuncia di Di Marco" I pazienti oncologici assegnati all’ospedale di Chieti non possono più completare i cicli di chemioterapia". Marsilio esce dall'aula. Mariani urla Vergogna...

di Giancarlo Falconi
6 minuti

Sandro MarianiBuon pomeriggio Onorevole, sono I. P. un cittadino residente a Chieti e visto il suo continuo ed incessante impegno a difesa dei cittadini e le sue continue battaglie a difesa della sanità regionale sono costretto a segnalarle che ormai i pazienti oncologici assegnati all’ospedale di Chieti (tra cui mia moglie) non possono più completare i cicli di chemioterapia nei tempi previsti dai protocolli per la continua mancanza di farmaci tra cui Trastuzumab Deruxtecan ENHERTU. Questa segnalazione arrivatami in mail, da me letta oggi in Consiglio ha fatto infuriare il presidente Marsilio che di fronte alla realtà di una famiglia, una delle tante costrette a soccombere di fronte a una sanità che non funziona, è addirittura uscito dall’aula non riuscendo a reggere il confronto, dandomi dello sciacallo, gridandomi contro che sono bugiardo, con una violenza che non si addice a un rappresentante delle istituzioni. Non è così che si salva il settore più importante fra le competenze della Regione, ridotto a un deficit mostruoso, spogliato di prestazioni e servizi, tanto malato da contagiare anche altri settori vitali della vita d’Abruzzo e imporre tasse alla comunità già colpita da tante mancanze. Basta bugie, servono azioni e, nello specifico servono farmaci: al posto di negare una realtà raccontata da chi l’ha vissuta, perché non ha accertato, presidente, che ciò che questo cittadino via mail mi affidava fosse notizia vera, al posto di darmi dello sciacallo? Fa male il fallimento, mi rendo conto, ma è cosa istituzionale dare risposte alla comunità, è stato eletto per questo, non per considerare reale solo ciò che a lei fa comodo e sbattere la porta e andarsene quando la realtà parla chiaro”, duro il commento del consigliere regionale Antonio Di Marco dopo il furioso alterco da parte del presidente Marsilio.

“Non riesco ancora a capacitarmi nemmeno di come l’assessore Quaglieri abbia potuto rivolgermi un’offesa così assurda, dicendo che, rivelando questa storia, ripeto, una delle tante, io fossi il Netanyahu dei malati oncologici, sfruttandoli per farmi pubblicità, io che malato oncologico lo sono stato e so cosa significa avere bisogno di certezze, la sicurezza dei farmaci – incalza Di Marco - . Piuttosto porterò il caso segnalato in Commissione vigilanza, perché non è la prima volta che quei farmaci finiscono a Chieti e che ai malati che ne hanno bisogno per vivere viene data come giustificazione dell’assenza il tempo di riassortimento, una storia più volte finita sulle cronache nazionali e che si ripete, nonostante ciò. Non possono esserci buchi nella programmazione della sanità e se ciò accade significa una sola cosa: che la programmazione sanitaria non è fatta bene e le condizioni del nostro sistema sanitario, oberato dai debiti, dai problemi, dalle liste di attesa, dalla fuga e dalla rinuncia a curarsi, lo prova. Inutile scappare, inutile alterarsi, Presidente, si corci le maniche e scenda in trincea con noi”.

Sandro Mariani ha sintetizzato la denuncia del consigliere Di Marco con "Vergogna" che ha fatto infuriare il Presidente Marsilio che prima di uscire dall'aula ha utilizzato lo stesso epiteto nei confronti del consigliere Di Marco.


«L’assestamento di bilancio approvato dalla maggioranza rappresenta la prova evidente del fallimento dell’esecutivo Marsilio: 46 milioni di euro di tagli ai settori fondamentali della vita pubblica e 157 milioni alla sanità descrivono una Regione piegata da un disavanzo sanitario fuori controllo. Anche nel 2025, come emerso durante l’audizione, tale deficit verrà ancora una volta scaricato sui cittadini attraverso nuovi aumenti fiscali. Nel frattempo, la Regione continua a promettere di reintegrare i fondi tagliati solo in presenza di maggiori entrate fiscali, senza fornire alcuna garanzia, ingannando nuovamente la comunità: è accaduto prima delle elezioni, quando per Marsilio e la destra il debito sanitario non esisteva; è successo di nuovo nel dicembre 2024, quando il Presidente dichiarò che non avrebbe mai messo le mani nelle tasche degli abruzzesi, salvo poi aumentare le aliquote tre mesi dopo, perché quel debito, inizialmente negato e nascosto, era diventato insostenibile. E accade ancora oggi, quando dopo nuovi tagli ad altri settori del bilancio, si afferma che tutte le risorse saranno ripristinate, senza sapere né l’entità né i tempi di tale reintegro» – dichiarano con fermezza il gruppo PD con il capogruppo Silvio Paolucci e i consiglieri Dino Pepe, Antonio Blasioli, Antonio Di Marco, Pierpaolo Pietrucci e Sandro Mariani.

«Chi, come noi da sette anni, denuncia queste menzogne, viene etichettato come visionario, menagramo, gufo o bugiardo, nonostante l’approvazione del nostro emendamento – condiviso anche da altri colleghi dell’opposizione – che oggi ha consentito al Consiglio regionale di ripristinare i fondi per il Teatro Marrucino, cancellando un taglio del 70% che avrebbe messo in ginocchio uno dei presidi culturali più importanti non solo di Chieti, ma dell’intera Regione. Senza queste risorse, l’Istituzione non avrebbe potuto accedere ai finanziamenti ministeriali del FUS. Questa decisione restituisce respiro alla Deputazione teatrale e permette di salvaguardare la stagione lirica e di prosa di uno dei teatri di tradizione più prestigiosi e antichi d’Italia, la cui storia e funzione culturale non potevano essere compromesse dall’incapacità del centrodestra regionale nella gestione del bilancio. Tuttavia, la stessa sorte non è toccata agli altri tagli, che non sono stati reintegrati e per i quali non vi è alcuna tempistica certa.

Se da un lato possiamo essere soddisfatti per la restituzione di queste risorse, vogliamo sottolineare anche il risultato ottenuto, insieme a tutti i gruppi del Patto dell’Abruzzo, di aver portato in Consiglio la drammatica situazione di Gaza, chiedendo uno stanziamento di 500.000 euro per l’emergenza umanitaria: un atto di civiltà e responsabilità, proposto a tutte le forze politiche e approvato dal Consiglio. Restano comunque profonde le ferite inferte dal centrodestra alla sanità e a tutti i settori della Regione. Noi continueremo a impegnarci per difendere gli interessi delle comunità e costruire un’alternativa solida, giusta e credibile».


 

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