Sono 8 i punti campionati quest’anno dai volontari e dalle volontarie di Goletta Verde lungo la costa dell’Abruzzo, tutti raccolti il 17 giugno. Il 63% dei punti è risultato entro i limiti di legge, mentre il 38% dei punti è risultato oltre i limiti, con due punti fortemente inquinati e un punto inquinato.
È quanto emerge dal bilancio sui monitoraggi delle acque abruzzesi presentati oggi da Goletta Verde a Pescara nel corso della conferenza stampa dove sono intervenuti: Marcella De Mestria, Responsabile Goletta Verde, Gianluca Casciato, Presidente Legambiente Abruzzo, Donatella Pavone, Direttrice Legambiente Abruzzo, Michele Manigrasso, Direttivo Legambiente Abruzzo, Massimo Giusti, Direttore Tecnico Arpa Abruzzo, Marco Paolilli, Responsabile Coordinamento dell’Area 3 – CONOU e Fabrizio Giovannone, Comandante Capitaneria di Porto di Pescara.
Il monitoraggio ha riguardato il 25% dei punti a mare (2) e il 75% dei punti in situazioni critiche di scarico (6), ovvero foci di fiumi.
I punti oltre i limiti di legge sono la foce del fiume Vomano tra Roseto degli Abruzzi e Pineto in provincia di Teramo, che è risultata inquinata. Il giudizio di fortemente inquinato è stato dato a due foci in provincia di Chieti, quella del fiume Alento a Francavilla al Mare e quella del fiume Feltrino a Marina di San Vito.
In provincia di Teramo due campioni risultano entro i limiti di legge: la foce del Vibrata tra Martinsicuro e Alba Adriatica e la foce del fiume Tordino a Giulianova.
2 punti in provincia di Pescara, campionati presso Montesilvano e Pescara, entrambi risultati entro i limiti di legge.
In provincia di Chieti risulta entro i limiti la foce del fiume Sinello al Lido di Casalbordino.
“I risultati del monitoraggio di Goletta Verde lungo le coste dell’Abruzzo hanno rilevato, ancora una volta, delle criticità preoccupanti – dichiara Gianluca Casciato, presidente Legambiente Abruzzo. La foce del Feltrino è risultato, per il nono anno di seguito, fortemente inquinato, e questa situazione si è talmente radicata da diventare pericolosa non solo per l’ambiente ma anche per la salute delle persone. Risulta assente, come in tutti i punti monitorati tranne la foce del Vibrata e il Feltrino, il cartello di divieto di balneazione obbligatorio per legge in tutte le foci dei fiumi. Sappiamo che le foci dei fiumi non sono balneabili, ma crediao ia utile che questa informazione sia sempre restituita alla cittadinanza, poiché spesso in prossimità delle foci si vengono a creare spazi di spiaggia libera utilizzata dai bagnanti, che potrebbero essere quindi esposti anche ad un potenziale rischio di inquinamento per una mancata o assente depurazione”.
Per quanto riguarda la qualità delle acque di balneazione in nessuno dei punti monitorati sono presenti i cartelli di informazione per turisti e bagnanti sulla qualità dell’acqua.
Anche da una verifica delle informazioni sul Portale delle Acque, il sito del Ministero della Salute che sulla base delle analisi delle Agenzie di Protezione dell’Ambiente Regionali provvede a informare i cittadini sulla qualità delle acque di balneazione della regione, rispetto ai due punti campionati a mare, quello campionato presso Montesilvano risulta essere balneabile con una qualità delle acque buona, mentre il punto a Pescara alla spiaggia Madonnina presenta una criticità dovuta ad una interdizione temporanea per inquinamento dal 10 al 12 giugno, che segue a una del 15 maggio, con qualità delle acque sufficiente.
“L’obiettivo del monitoraggio di Goletta Verde è quello di scovare e denunciare criticità che minacciano il nostro litorale per una mancata o inefficiente depurazione – dichiara Marcella De Mestria, responsabile di Goletta Verde – affinché si tuteli la salute dei bagnanti e l’integrità degli ecosistemi naturali. Non diamo patenti di balneazione di cui sono incaricate le autorità competenti, ma vogliamo attuare un’azione sinergica per informare i cittadini e supportare le amministrazioni pubbliche alla risoluzione di problemi anche annosi. Dobbiamo lavorare insieme alle amministrazioni per efficientare il sistema di depurazione ed informare la cittadinanza, in un’ottica di collaborazione verso un bene comune che possa tutelare l’ambiente e le persone”.
Questa mattina i volontari e le volontarie di Goletta Verde in navigazione verso il Molise hanno fatto un blitz, srotolando lo striscione “Non è caldo. È crisi climatica”, per denunciare le temperature record registrate questi giorni. Dai dati dell’associazione ambientalista, frutto di rielaborazioni delle foto satellitari del Marine Service information di Copernicus, emerge che nel mese di giugno 2025 il Mar Adriatico ha registrato una temperatura media della superficie di circa 24,1°C in maniera quasi uniforme ad eccezione della porzione più orientale lungo le coste che vanno dal Montenegro all’Albania dove le temperature della superficie dell’acqua sono state sensibilmente meno calde. In particolare, la parte più a nord del Mar Adriatico (dal Friuli-Venezia Giulia al Delta del Po in Veneto) e nel tratto di costa che va da Pescara, in Abruzzo, fino all’inizio Gargano, nei pressi del lago di Lesina, in Puglia, la temperatura media registrata è stata di 25,0°C mentre nel tratto di costa che va da Ancona a Pescara il valore medio è stato di 24,9°C. Valori registrati nel giungo 2025 e che sono rispettivamente 1,0°C, 1,3°C e 1,2°C sopra la media del periodo 2015-2024.
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