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La Setta di Campli. I presunti abusi sessuali e il rito dell'abbraccio...

di Giancarlo Falconi
3 minuti

Presunti abusi nella setta di Campli, il padre di una vittima: «Parlavano di un eco villaggio irrealizzabile»

L'uomo racconta di aver conosciuto i due esponenti della comunità a una fiera: "Ci volevano subito abbracciare"

Una nuova udienza si è svolta presso il Tribunale di Teramo per il processo a carico di Pietro Tamburella e Valeria Ficarra, presidente e segretaria della comunità spirituale di Campli "Umani in divenire", imputati per violenza sessuale nei confronti di 11 parti civili. Le persone offese sono rappresentate dai legali del CeSAP – Centro Studi sugli Abusi Psicologici – gli avvocati Paolo Florio e Donatella Casini. Le vittime si sono rivolte all’associazione, con sede in provincia di Bari e presieduta dalla psicologa Lorita Tinelli, che da anni si occupa della prevenzione e del contrasto agli abusi su tutto il territorio nazionale.

Tamburella e Ficarra, difesi dagli avvocati Giampaolo Magnanimi e Lauro Tribuiani, sono stati rinviati a giudizio su richiesta del sostituto procuratore Silvia Scamurra. Secondo l’accusa, in concorso tra loro avrebbero attuato “un collaudato schema comportamentale in cui rituali pseudo-religiosi dissimulavano vere e proprie aggressioni di natura sessuale”.

Nell'udienza di oggi ha parlato il padre di un ragazzo con deficit cognitivo al 46%, che è stato ascoltato nella scorsa udienza, che sarebbe entrato in contatto con Tamburella e Ficarra nel 2017, durante una fiera a Tolentino, nelle Marche, in cui c'era proprio uno stand di Umani in divenire. Secondo quanto raccontato dal padre, i due parlavano di un progetto planetario sulla costruzione di un eco villaggio e sin da subito approcciavano alla conoscenza con "il rito dell'abbraccio", a dimostrazione che la loro comunità fosse fondata sull'affetto reciproco.

Il figlio entusiasta del progetto aveva deciso di lasciare la famiglia e trasferirsi a Floriano di Campli, nell'eco villaggio, rimanendo lì da maggio ad agosto. In un'occasione i genitori del ragazzo sarebbero andati a trovarlo e, trattenendosi in conversazione con Tamburella, gli avrebbero fatto presente che il progetto del mega eco villaggio era surreale: in particolare il padre del ragazzo, come geometra, aveva posto seri dubbi sulla fattibilità. Un progetto così avrebbe richiesto una estrema quantità di mezzi e capitali. Poche settimane dopo, il ragazzo avrebbe chiamato i genitori supplicandoli di andare a riprenderlo (qui il racconto del ragazzo). Il processo si interrompe per la pausa estiva e riprenderà a ottobre.

La maggior parte delle vittime che figurano in questo proccesso, sarebbero state scelte in base alle “condizioni di vulnerabilità fisicopsichica” in cui si trovavano e sarebbero state adescate “abilmente in internet attraverso una piattaforma denominata TARDIS”, come riportato negli atti.

L’impianto accusatorio fa riferimento a numerosi episodi: in molti avrebbero donato ingenti somme di denaro per sostenere la comunità, mentre altri hanno raccontato di violenze subite dopo aver disobbedito a ordini come “ostentare il preteso sorriso”. Alcune punizioni inflitte, secondo l’accusa, avrebbero avuto lo scopo di instillare un atteggiamento di soggezione e sottomissione nelle vittime.

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