Tanto tempo fa avevo i capelli.
Un riccio tira baci mi scendeva quasi fino al naso.
Soffiavo e si spostava a sipario.
Smettevo e tornava al mio orizzonte.
Dispettoso.
Era fedele e bizzoso.
Avevo vent'anni e un giovane sindaco romagnolo mi scelse come membro della sua Segreteria.
Discorsi, pronto intervento, il cane tre volte al giorno, il figlio, eventi, congressi, agenda, rapporti con il territorio, risolvi guai.
Sedici ore al giorno.
Esperienza su esperienza e tante notizie ai giornalisti.
Molti articoli scritti sul campo a giovani cronisti inesperti.
Polemiche create ad arte.
Era la parte divertente.
Comprendo la delusione di Vinicio Ciarroni.
Origami educato e sicuro del sindaco Brucchi.
Il suo sorriso.
La sua ombra.
Il suo telefonino.
La sua agenda su due ruote.
Il porta fogli, pratiche e figlio.
Spingi carrello della spesa.
Sempre in bici.
Quella bicicletta che rimane l'unica proprietà del segretario del sindaco aprutino nei lunghi 5 anni.
Alluvioni, nevicate, terremoto, imbarazzi, il quotidiano a respiro.
Questa Giunta Comunale è nata male.
Figlia di un'arroganza che sarà il de profundis politico di molti eletti.
La defenestrazione di Dodo Di Sabatino detentore dei segreti di un bilancio comunale che diverrà un'arma letale (Te.Am, Ruzzo, derivati) e Guido Campana, curatore indefesso degli specchietti per le allodole.
Vinicio rappresentava il collante tra il Sindaco e l'Amministrazione.
Un mediano sul campo di calcio per un lavoro oscuro che cuce e ricuce le vittorie.
Al suo posto con molta probabilità due nobili disoccupati.
Alessandro Di Berardino, consigliere non eletto della frazione di Forcella e in attesa papale della decisione di Marco Pierangeli, dalle prossime ore fuori dall' Ater di Teramo.
Già dimissionario.
Il sindaco Brucchi si affretterà a negare ogni risvolto di questo articolo.
Urlerà il nome del suo Segretario e si accorgerà del nulla.
Il buon Vinicio ha assorbito in questi anni l'umiltà e l'acume politico.
Sa valutare i silenzi, i comunicati, i dinieghi, le bugie, piccole e grandi.
Conosce tutti gli attori e le parti che recitano ogni giorno.
Non smentite ciò che non è smentibile.
La figuraccia potrebbe essere il risvolto di piccole figure umane.
Vinicio si è fatto da parte...in silenzio.
Non ha sbattuto la porta.
Ha scosso la testa....è cresciuto.
La perdita della mamma, le attenzioni verso il padre, l'incidente della sorella fanno maturare e le debolezze di piccole miserie umane hanno il tempo della carezza di un nemico.
Ora è un uomo con la giusta dignità.
La riconoscenza è per persone di valori...il mio sindaco romagnolo...fu un vero amico...è un vero amico.
Differenze....elettive.

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Caro Tito ci sono delle cose che non comprendi e che non è mio compito spiegarti.