Poche righe per raccontarvi una ( non) notizia che è parte di me.
Sabato 4 Aprile nel tardo pomeriggio ero al bar con dei cari amici nel classico tentativo di rubare un pò di pensieri al tempo.
Un brindisi e molte chiacchiere.
Vado in bagno per urinare e il colore delle mie chiare e fresche acque ricordava una sobria americana Coca Cola.
Dopo pochi minuti svengo e con mia tristezza sono stato "ri-svegliato" da Buoni e non bravi di Manzoniana memoria, Giovanni, Alessio, Franco, Cesare e Giulio.
Tutti uomini e nessun bacio della principessa.
Un calvario per un calvo.
Tre giorni tra forti dolori di schiena e un senso di spossatezza.
Fino a questa notte.
Giovedì 9 Aprile.
Dopo due camomille e altri tentativi di sblocco, la colica addominale mi porta al Pronto Soccorso di Teramo.
Arrivo all'1 e 32.
Spiego, racconto e vengo sottoposto a esami cardiologici, radiologici e alle rituali analisi del sangue.
La sala d'attesa è praticamente vuota.
Sono stato fortunato e sono stati professionali i medici e gli infermieri del Pronto Soccorso.
Chapeau.
Una flebo di anti dolorifico e vengo dimesso con la diagnosi di colica addominale.
La d.ssa Mitri mi spiega questa occlusione intestinale e mi prescrive il rituale tra antidolorifici e la speranza di un mondo più leggero.
Nel frattempo insieme ad un altro medico e a tutta la squadra assistevano altri pazienti.
La nota a margine?
Una stonatura divertente.
Voi immaginate quanti articoli ho scritto sul pronto soccorso di Teramo.
Il video di Natale con la paziente oncologica in barella mentre c'era chi era impegnata a fare l'albero.
Il paziente morto al pronto soccorso in codice giallo e assistito dopo ore.
Potrei continuare all'infinito per un punto fatto di uomini e donne altamente professionali che hanno solo bisogno di più uomini e più donne altamente professionali.
Mentre ero sdraiato con i dolori addominali e quelle gocce che scendevano lentamente nella guida sul mio braccio, si sentiva dietro la stanza " Prima sputa sul nostro lavoro e poi viene qui a farsi curare".
Ora gli faccio io un video e lo metto su facebook".
Altre parole con l'imbarazzo generale e un mio sorriso.
In quei momenti una persona diventa piccola piccola perchè ha dolore e vede nell'infermiere, nel medico una sorta di eroe a cui stringere la mano e la vita.
Quel medico e quell'infermiera, quell'infermiere e quel medico che raccontano di una missione che accarezza l'anima.
Sono stato dimesso con due sensazioni opposte...ma alla fine rimane la bellezza di quei ragazzi a cui sorridere.
La d.ssa Mitri, Francesco e via di camici verdi e bianchi.
Il resto è la solita ignoranza....che serve per tracciare la differenza.
Capita.

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