Leone Valentini, detto Leo, titolare della palestra Interamnia a Teramo, è stata condannato a due per truffa ai danni del Fisco tramite fatture inesistenti. L'indagine della Guardia di Finanza risaleva al 2009. Il Pm, Silvia Scamurra, ha visto accolta la richiesta di condanna dal giudice monocratico, Roberto Veneziano. Nel 2009, il leone delle palestre teramane aveva subito il sequestro dei beni per 475 mila euro. La vicenda giudiziaria di Valentini ha un seguito, visto la qualifica di Onlus contestata di recente all' Interamnia dalla Guardia di Finanza.
Insieme al fondatore della palestra più famosa di Teramo, è stato rinviato a giudizio, Iulian Ioan Poitelea, un cittadino romeno, rappresentante legale della società dilettantistica Interamnia. L'inchiesta è del Pm, Bruno Auriemma.
Si legge nel capo d'accusa " E' stato simulato l'esercizio di un'attività di tipo associazionistico, solidaristico e senza fine di lucro, per questo beneficiaria di agevolazioni fiscali; è stata dissimulata l'esercizio di un'attività d'impresa commerciale, titolare di redditi d'impresa ed in quanto tale soggetta ai normali obblighi fiscali e alla normale imposizione fiscale. Le suddette condotte generavano un'evasione dell'imposta sul valore aggiunto".

Commenta
Commenti