Salta al contenuto principale

Teramo-Foligno 3 a 1 e quel coltello in tribuna...

di Giancarlo Falconi
2 minuti

I cancelli per le poche persone allo stadio si sono aperti alle due meno cinque. Non si è compreso il motivo. Trentacinque minuti prima dell'inizio della partita.
Solito controllo attento del borsello e dei documenti. Non portiamo più l'ombrello allo stadio perchè i venditori di copri pioggia a Teramo, sono diventati degli immobiliaristi.
Il furto d'ombrello è diventato un business.
In passato ho assistito a giovanissime ultras di 8o anni, passate ai raggi di un metal detector come se fossero le mamme di Ivan Bogdanov, il tifoso serbo con il passamontagna arrestato durante il post di Italia-Serbia.
Controlli attenti e mirati per la nostra sicurezza. In curva non si ricorda un tifoso ospite da tempo e presto una lapide ne ricorderà la figura.
Il tempo di vedere Bucchi centravanti, ritrovare un Teramo alla Cappellacci, il migliore, termine abusato dal Presidente Campitelli e che ha sobriamente, un unico valore assoluto. La solitudine dei numeri primi.
Poi un forte odore di arancia si mischia in tribuna al mio sigaro e alle sigarette di un particolare sponsor.
Una dolce fanciulla di Foligno accompagnata da due gentili ragazzi, apre la borsa e tira fuori un bel coltello da cucina, per sbucciare il frutto dell'amore.
Un'arancia.
La partita dal coltello. Bello. Orpello.
Una lama buona per ogni occasione. Per tagliare anche la calata della nebbia.
Per fortuna che la gentile ospite non aveva una noce di cocco, altrimenti avrebbe fatto bella mostra di se, un martello a doppia testa.
Scriveva Kundera " Una domanda è come un coltello che squarcia la tela di un fondale dipinto per permetterci di dare un’occhiata a ciò che si nasconde dietro".
La vita allo stadio vive di attimi e paradossi. L'ironia e il sarcasmo rimangono la nostra unica arma...di fronte a una simil lama...noi sorridiamo amaro.

 

Commenta

CAPTCHA

Commenti

Ma che articolo è? Ti incavoli per un coltello da cucina portato da una donna per sbucciare un'arancia. Il primo pezzo è sacrosanto e fà capire che ormai lo stadio è una zona di guerra anche se non c'è nessuno a guerregiare. Il calcio è morto per colpa del business e la repressione che hanno riempito salotti di casa, casse dei mafiosi che sono dietro le scommesse on-line e magnati delle paytv.
Grazie Giancà. Caro Lucio e se quel coltello non fosse servito per pulire un'arancia. Capisci la differenza d'uso?
Sig. Falconi potrebbe gentilmente spiegarmi il significato dell'articolo? Temo di non averlo capito.
Doveva essere un arancio che non si sbuccia...

Signor Vanzina, io vado a ripetizioni nella mia vita ogni giorno. Ci vediamo al corso serale.

Viste le poche parole spese dal Falconi mi arrogo io il diritto di spiegare l'articolo. Per potere assistere ad una partita di calcio è necessario fornire documenti in due punti, dimostrare il possesso di un biglietto ad essi collegato, oltrepassare due(!) tornelli meccanici, subire due perquisizioni, lasciare ai suddetti punti: ombrelli (anche se diluvia), spicci, accendini e devi pregare che non ti contestino le chiavi. Tutto questo per entrare in una gabbia dove si sta in 500? 1000? senza ormai nessuna traccia evidente di avversari, con telecamere più o meno manifeste che ti riprendono da ogni dove e un corpo scelto di "guardoni che ti spiano per tutti i 110 minuti che sei lì dentro. Mettendo da parte le considerazioni etiche, sportive e di spettacolo, un coltello da cucina non sembra quantomeno una contraddizione all'interno di un simile lager?
Teramo come Roma...ma non come Milano. A roma sono stato perquisito, mi hanno sequestrato i tappi dell'acqua ... aperto pure il burrocacao per essere sicuri che non trasportassi...boh..che ci entra nel burro cacao? al massimo una miccetta... Comunque, se è per evitare che una partita si trasformi in una tragedia ok. Il tempo di entrare in curva e inizano a piovere bombe carta.... bello, davvero!! A milano, in curva (sempre ospiti) non m'hanno chiesto manco i documenti, allo stewart ho detto io: "ma mi devi controllà?" e lui "beh se porti qualche bomba a mano lasciala qua!" Purtroppo a san siro, eravamo in una gabbia, e lo spettacolo ne risente, ma finita la partita, senza nascondere le sciarpe, siamo passati tranquillamente tra i tifosi avversari (beccandoci qualche sfottò) come è giusto che sia! Provateci a Roma... La tessera del tifoso è una stronzata, le reti sono una stronzata,i tornelli sono una stronzata....quello che davvero non funziona sono i controlli....che alla fine sono solo una stronzata!
Guardi che non c'è alcun intento polemico nel mio intervento, davvero non ho compreso l'entità dell'articolo. Qual è il problema? Che quel coltello sia riuscito ad entrare? Spesso mi pare che lei dia più importanza all'estetica dell'articolo che all'oggetto da trattare. Una forma di onanismo, nel suo piccolo. La prenda come una critica costruttiva, e se non è ancora arrabbiato con me tenti di farmi comprendere l'articolo.
Se la spiegazione dell'articolo è quella data da veritas sono soddisfatto, perché ha confermato il mio timore, ovvero quello di un articolo incentrato sul nulla cosmico. Sui problemi di ingresso allo stadio il sig.Falconi ha già in passato scritto articoli qui sul blog: nulla di nuovo sotto il sole. I modi di perquisizione lasciano molto a desiderare e sono mirati a particolari persone. Meno male che quel coltello è entrato, vuol dire che c'è ancora un po' di rispetto per la persona. All'Anonimo delle 12:12 Teramo non è come Roma, Teramo è teramo punto. A Roma nel settore di casa si entra in 30 secondi, a Teramo (anche senza alcun tifoso ospite) forse non bastano 10 minuti. Tutto dipende dal buon senso delle persone che si trovano a controllare. A Milano si può assistere alla partita della propria squadra in trasferta anche in un settore di casa ma questo è dovuto solo alla grande civiltà dei meneghini. A Roma i tifosi di casa escono prima degli ospiti, a Teramo dopo. Che poi il pubblico dell'Olimpico sia poco sportivo con gli avversari è verità inopinabile ma è anche giusto sia così. Ce li vedi i Teramani e i Giuliesi dopo la partita a prendersi a sfottò e andarsi a prende na birra al Promenade? Cose dell'altro mondo!