La diversità senza i filtri della strumentalizzazione. Otto per otto, è un calcolo, una pista, l'otto volante, il nome del cane bassotto, un biscotto, il disegno di una nuvola a vento, il suono di un bacio, il ghirigoro di un sasso nello stagno.
Otto per Otto è un documentario senza rete. Senza sceneggiatura. Senza scrittura. Senza lettura. Solo Anime. Storie. Momenti. Quotidiano.
Il documentario dei ragazzi di Rurabilandia, il cuore della Fattoria sociale, il progetto del Corecom Abruzzo del Presidente Lucci, l'occhio di Marco Chiarini, che non domanda, aspetta.
Il regista delle attese...i puntini di sospensione animano i respiri, Chiarini, i tempi.
La diversità che esce fuori attraverso il Ti. Il rafforzativo personale.
Ti amo, ti voglio sposare, ti voglio bene, ti cerco, ti voglio per sempre, ti sembro diversa?
Disabili? La differenza crea pregiudizio.
I Ragazzi abili delle scuola erano in silenzio. Erano imbarazzati tra sorrisi e risate. Erano il loro applauso. Un filo conduttore tra loro e loro. Tra noi e noi. Non c'è differenza. Il suono è lo stesso. Nella vita il valore aggiunto è il coraggio, la semplicità...c'è chi vuole avere tante amanti, chi vuole vivere con lei, chi non vuole più innamorarsi, chi non vuole sentire cose tristi, chi ama da tre anni e lo farà anche domani. Chi non si vergogna perchè la vita ha tante cattiverie. Chi ritiene Marta importante come la sua famiglia e gli amici della Fattoria.
Il sociale non ha autorità, ma solo persone accanto. Insieme fanno vita. Senza rete perchè fa male. Toglie il respiro. Se c'è amore bisogna gridarlo. Se c'è paura bisogna scacciarla.
Se c'è amicizia bisogna proteggerla.
Chiarini è leggero. In tutù è un obiettivo che impressiona per assenza. Si chiama mano gentile.
Il super Otto è un altro numero. L'altro cinema, che batte gitano nei cuori di tutti noi. Ascoltatelo... è lo stesso.
Quella voce salverà il mondo di bellezza.
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